Tecnologia e Salute Mentale

Le AI per il benessere mentale degli adolescenti: strumenti che aiutano



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Le Intelligenze Artificiali (AI) stanno emergendo come strumenti preziosi nella promozione del benessere psicologico degli adolescenti. Attraverso chatbot terapeutici, piattaforme per screening psicologico e strumenti di tracciamento dell’umore, si possono prevenire e gestire problemi di salute mentale, ma occorre bilanciare innovazione e privacy e garantire interventi umani se necessario

Pubblicato il 6 feb 2024



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L’adolescenza è una fase della vita caratterizzata da rapidi cambiamenti e sfide, che possono talvolta portare a difficoltà psicologiche. In questo contesto, si rende sempre più necessario trovare strategie innovative per supportare il benessere psicologico dei giovani.

L’intelligenza artificiale (IA) emerge come uno strumento potenzialmente rivoluzionario in questo campo, offrendo nuove prospettive di prevenzione e di supporto.

Tuttavia, l’implementazione dell’IA nel settore del benessere psicologico degli adolescenti solleva una serie di questioni complesse, che vanno dall’efficacia degli interventi basati sull’IA agli atteggiamenti dei giovani e dei professionisti nei confronti di questa tecnologia, fino alla fondamentale questione della privacy e della sicurezza.

L’adolescenza e le sfide del benessere psicologico

La transizione dall’infanzia all’età adulta è un periodo di profonde trasformazioni fisiche, emotive e sociali, che può destabilizzare l’equilibrio psicologico degli adolescenti.

Per questo, la salute mentale degli adolescenti può risultare una grande sfida per la società e gli operatori della salute mentale considerando la specifica fascia d’età e di come questa rappresenti delle peculiarità in termini di sviluppo e difficoltà quali quelle emotive, sociali e di crescita verso le quali le ragazze e i ragazzi possono andare incontro.

Non solo, l’adolescenza può rappresentare anche un giardino fertile in ottica di prevenzione e allo stesso tempo l’inizio di alcune problematiche mentali che l’individuo può portare con sé negli anni e diventare croniche una volta adulto.

Secondo un’indagine dell’OMS (Organizzazione Mondiali della Sanità) del 2021, la depressione, l’ansia e i disturbi comportamentali sono tra le principali cause di malattia e disabilità tra gli adolescenti ed il suicidio è la quarta causa di morte tra i giovani tra i 15 e i 29 anni [1].

Nell’ultima indagine dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità) del 2023, emerge come la percentuale di ragazzi che si reputano in buona salute è calata sensibilmente negli anni (dal 2017-18) e meno della metà delle ragazze pensa di avere un buon benessere psicologico. Inoltre, emergono una serie di problematiche comportamentali come l’assunzione di alcool (in aumento tra le ragazze), fumo di sigaretta e propensione al gioco d’azzardo [2].

Non sorprende che negli adolescenti emergano una serie di problematiche psicologiche e comportamentali considerati i cambiamenti scolastici, le pressioni sociali e i cambiamenti fisici verso i quali vanno incontro e il formarsi/consolidarsi dell’identità personale.

La necessità di nuove strategie per il supporto psicologico degli adolescenti

Diviene quindi strategico e importante quanto meno attuare delle strategie di prevenzione non atte a impedire ai giovani di imbattersi in certe sfide e difficoltà, che fanno parte della crescita e sono preziose per il loro sviluppo e l’ingresso nell’età adulta, ma almeno per ridurre il rischio della cronicizzazione di certe problematiche psicologiche e/o la messa in atto di comportamenti particolarmente rischiosi.

In un mondo ideale la famiglia, la scuola, il sistema sanitario, il tessuto sociale ecc. forse sarebbero più che sufficienti per fornire un adeguato livello di supporto psicologico ma a causa di una lunga serie di fattori (storici, sociali, economici ecc.) oggi tali “figure” non sembrano essere sufficienti. O almeno, non sufficienti a rispondere in modo abbastanza tempestivo ai bisogni dei ragazzi.

Diviene quindi importante trovare dei mezzi e delle strategie che insieme a quanto già esistente, permettano di coprire quel gap tra gli obiettivi di prevenzione o cura che intendiamo raggiungere e le risorse che abbiamo oggi.

Le intelligenze artificiali come strumento di prevenzione e supporto

In questo spazio si possono inserire strumenti e mezzi come le Intelligenze Artificiali (IA) che con le capacità che hanno raggiunto (di comprendere il linguaggio umano e rispondere) e la potenza (vista come la possibilità di raggiungere milioni di persone nello stesso momento) ci permettono di introdurre delle adeguate strategie almeno preventive.

Inoltre, gli adolescenti sembrano essere particolarmente aperti verso l’uso di nuove tecnologie e ad introdurle nelle loro abitudini.

Data la loro versatilità le IA possono essere impiegate in vari modi all’interno della questione che stiamo affrontando in questo articolo, ad esempio:

  • Come chatbot terapeutici. In breve, degli assistenti intelligenti con i quali dialogare e parlare apertamente delle varie problematiche, condividere eventi ed emozioni. Non solo, alcuni di questi chatbot possono interagire con la persona e utilizzare tecniche basiche per insegnare su come gestire l’ansia, lo stress o usare alcune tecniche comportamentali per affrontare la depressione o la modificazione di abitudini (ad esempio diminuire l’uso di sigarette o iniziare a fare attività sportiva).
  • All’interno di piattaforme o APP per eseguire un primo screening psicologico e orientare l’adolescente verso i professionisti della salute mentale.
  • Come strumenti per il tracciamento dell’umore per aiutare gli adolescenti a identificare le loro emozioni, la connessione con certi pensieri o dinamiche sociali per aumentare la consapevolezza e aiutare l’adolescente a mettere in atto dei comportamenti più funzionali.

Tutti questi usi si appoggiano alle possibilità fornite dalle IA di identificare tramite testo scritto o altri segnali dei “pattern”, comprendere quanto raccolto, segnalare preventivamente situazioni a rischio o fornire in modo personalizzato dei suggerimenti e indicazioni per dare un supporto immediato e soprattutto accessibile.

Per le motivazioni sopra riportate sono stati condotti vari studi per comprendere se tali strumenti risultano adeguati ed efficaci per un loro uso verso il benessere mentale degli adolescenti.

Esempi di applicazione delle IA per il benessere psicologico degli adolescenti

Un esempio è l’IA Kai.ai, una app di messaggistica (che si appoggia su Telegram, iMessage, WhatsApp ecc.) basata su protocolli ACT (Acceptance Commitment Therapy) la quale, secondo due studi pubblicati su JMIR [3, 4] svolti entrambi su una popolazione tra i 14 ed i 18 anni, sarebbe stata in grado di:

  • Produrre un miglioramento significativo del benessere negli individui;
  • Un miglioramento del livello di benessere connesso al numero di interazioni;
  • Raggiungere durante la ricerca circa 50.000 persone.

Per quanto questi due studi presentino dei limiti da un punto di vista della solidità scientifica (es. manca un gruppo di controllo), hanno evidenziato un primo impatto significativo dell’uso di questi strumenti e soprattutto la possibilità di rendere accessibili a migliaia di utenti un percorso volto al miglioramento del proprio benessere (secondo gli sviluppatori ogni giorno circa 15.000 utenti interagiscono con Kai).

Atteggiamenti di giovani e professionisti verso l’uso delle IA per la salute mentale

Al di là dell’efficacia dello strumento, quando parliamo di tecnologia c’è almeno un altro aspetto che risulta importante indagare, ovvero gli atteggiamenti che le persone possono avere verso quella determinata tecnologia e su come quella tecnologia viene impiegata in un determinato contesto.

Questo è quello che è stato analizzato in uno studio di Götzl e colleghi (2022) [5] esaminando gli atteggiamenti sia dei professionisti che degli adolescenti.

In merito ai professionisti è emerso come questi: inquadrano le app di salute mentale come una soluzione complementare agli interventi standard, ne sottolineano l’opportunità legate all’accesso a bassa soglia attraverso lo smartphone e la possibilità di raggiungere i ragazzi in situazioni a rischio.

Dai giovani è emerso che due terzi hanno già esperienza con app di salute mentale e che le utilizza regolarmente. Solamente una minoranza (17%) riporta una percezione negativa verso le IA e il 19% verso le IA all’interno delle app di salute mentale. In generale, quindi, sembra emergere come i giovani mostrano un atteggiamento piuttosto positivo nei confronti delle IA in integrazione con le app di salute mentale. Non solo, emergerebbe come i giovani siano anche particolarmente attenti all’uso dei propri dati all’interno di queste applicazioni.

In linea con lo studio citato precedentemente, in una conferenza del 2021 [6] sono stati presentati dei risultati di una ricerca secondo i quali i giovani giudicherebbero il chatbot studiato, in questo caso Woebot, come: onesto, uno spazio sicuro, una fonte di empatia e in grado di fornire informazioni attendibili.

Nonostante le ottime premesse, ad oggi gli studi sull’impiego di queste tecnologie per il benessere mentale degli adolescenti sono ancora pochi e per questo ogni risultato va raccolto con molta cautela.

Privacy e sicurezza nell’uso delle IA per il benessere psicologico

Emerge comunque che vi sono già numerose app che integrano delle IA al loro interno e che come emerso dallo studio di Götzl e colleghi, molti giovani già ne fanno un largo uso. Questo dovrebbe spingere i ricercatori ad approfondire i pro e contro di questi strumenti mantenendo l’attenzione oltre che sull’efficacia anche sulla trasparenza degli algoritmi utilizzati, la privacy degli utenti e la loro sicurezza. Come ovviamente tutti quelli aspetti legati all’eticità e deontologia professionale.

L’impiego delle Intelligenze Artificiali nella promozione del benessere psicologico degli adolescenti rappresenta una sfida che deve essere raccolta e non respinta. Tuttavia, è essenziale equilibrare l’innovazione tecnologica con la tutela della privacy e la garanzia di interventi umani quando necessario. L’adozione responsabile delle IA può contribuire in modo significativo a migliorare o prevenire la salute mentale degli adolescenti, offrendo loro risorse accessibili e personalizzate in un momento critico della loro vita.

Note

[1] https://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/adolescent-mental-health

[2] https://www.iss.it/-/comunicato-stampa-n%C2%B008/2023-gli-adolescenti-italiani-dopo-la-pandemia-nella-fotografia-dell-iss-1-giovane-su-2-ha-dichiarato-un-effetto-positivo-nei-rapporti-famigliari-ma-2-su-5-ne-hanno-riconosciuto-gli-effetti-negativi-sulla-salute-mentale

[3] Naor N, Frenkel A, Winsberg M Improving Well-being With a Mobile Artificial Intelligence–Powered Acceptance Commitment Therapy Tool: Pragmatic Retrospective Study JMIR Form Res 2022;6(7):e36018 URL: https://formative.jmir.org/2022/7/e36018 DOI: 10.2196/36018

[4] Vertsberger D, Naor N, Winsberg M Adolescents’ Well-being While Using a Mobile Artificial Intelligence–Powered Acceptance Commitment Therapy Tool: Evidence From a Longitudinal Study JMIR AI 2022;1(1):e38171 URL: https://ai.jmir.org/2022/1/e38171 DOI: 10.2196/38171

[5] Götzl, C., Hiller, S., Rauschenberg, C. et al. Artificial intelligence-informed mobile mental health apps for young people: a mixed-methods approach on users’ and stakeholders’ perspectives. Child Adolesc Psychiatry Ment Health 16, 86 (2022). https://doi.org/10.1186/s13034-022-00522-6

[6] Petter Bae Bae Brandtzæg, Marita Skjuve, Kim Kristoffer Kristoffer Dysthe, and Asbjørn Følstad. 2021. When the Social Becomes Non-Human: Young People’s Perception of Social Support in Chatbots. In Proceedings of the 2021 CHI Conference on Human Factors in Computing Systems (CHI ’21). Association for Computing Machinery, New York, NY, USA, Article 257, 1–13. https://doi.org/10.1145/3411764.3445318

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