Il foresight è una metodologia essenziale nel settore Life Science. Infatti, consente
alle aziende di identificare e anticipare i trend di innovazione, adottando strategie proattive per navigare con successo in un ambiente caratterizzato da incertezza ed elevata velocità di cambiamento, e contribuisce a mitigare il rischio di dispersione delle risorse.
Il contesto del Life Science
L’ecosistema Life Science è un esempio paradigmatico di contesto VUCA, caratterizzato da volatilità, incertezza, complessità e ambiguità. Le aziende del settore sono chiamate a comprendere dove concentrare le proprie risorse, in uno scenario caratterizzato da molteplici innovazioni.
Il fenomeno del cosiddetto “hype tecnologico” mappa come grandi aspettative siano spesso seguite da delusioni nell’applicazione pratica delle tecnologie, fino a raggiungere una fase di maturità e consapevolezza delle reali potenzialità. Questo
fenomeno rende difficile per le aziende prendere decisioni e indirizzare in modo efficace gli investimenti.
È essenziale per le imprese distinguere tra aspettative realistiche e irrealistiche per concentrarsi sulle tecnologie con maggiore probabilità di successo sul mercato ed evitare dispersione di risorse.
Secondo la ricerca dell’Osservatorio Life Science Innovation del Politecnico di Milano, gli approcci tradizionali per identificare e selezionare i trend più rilevanti si basano su opinioni di esperti clinici (riportati dal 75% delle aziende dell’offerta del settore Life Science), letteratura scientifica (75%) o report di mercato (72%), e si riferiscono solitamente a un orizzonte temporale di breve-medio termine (Figura 1).
Questi approcci, tuttavia, seppur consolidati, presentano alcune difficoltà di applicazione specialmente in contesti VUCA e presentano alcuni limiti.
Problemi e limiti degli approcci
Le principali criticità riguardano l’identificazione di esperti, la selezione della letteratura e dei report più rilevanti, e il superamento di un forte focus clinico, che tralascia cambiamenti sociali e culturali rilevanti. Presentano infine forti limiti nell’identificazione dei segnali deboli, spesso precursori dei trend stessi, e nella valutazione di eventi e cambiamenti imprevisti. Negli ultimi anni, si è affermato un approccio alternativo, il foresight, che cerca di superare i limiti degli approcci tradizionali a partire dal ribaltamento della prospettiva: non più un futuro deterministico da prevedere, ma un futuro desiderato da far accadere.
La metodologia del foresight
Il foresight si basa sull’idea che il futuro non sia unico e certo, ma piuttosto determinato da una serie di possibilità, tra cui identificare quello preferibile da costruire.
Questo metodo richiede una pianificazione che consideri vari scenari futuri, stabilendo azioni preventive in relazione al contesto attuale. A tal proposito, si possono utilizzare tecniche per identificare i cambiamenti in corso, delineare diversi scenari futuri e pianificare azioni e risorse necessarie per realizzare il futuro desiderato.
Come mostrato in Figura 2, il foresight inizia con la fase di framing, per definirne l’obiettivo. Per esempio, “comprendere meglio i segnali forti e deboli nella prossime ondate di disruption tecnologica, comprendere quali saranno le tecnologie con un ruolo chiave, accelerare lo sviluppo delle conoscenze appropriate per introdurre le nuove tecnologie nel portafoglio dell’azienda”.
La seconda fase si basa sullo scanning delle forze di cambiamento più rilevanti, che includono:
- trend: cambiamenti già in essere con una direzione chiara (es. transizione energetica, empowerment dei pazienti eccetera);
- segnali deboli: singoli eventi che possono portare alla nascita di nuovi trend o a un futuro cambiamento (esempio: formazione dei chirurghi tramite realtà virtuale eccetera);
- cigni neri: eventi a bassa probabilità ma ad alto impatto (esempio: Covid-19, invasione russa dell’Ucraina eccetera).
Le principali metodologie per mappare le forze di cambiamento sono il Technology Radar e il metodo Delphi.
Il Technology Radar
Il Technology Radar consente di analizzare e visualizzare le tecnologie più promettenti e selezionare quelle di maggiore interesse per l’azienda, valutando il loro impatto in diversi orizzonti temporali.
Il Radar riportato in Figura 3 è stato sviluppato [1] dall’Osservatorio Life Science Innovation e presenta le principali innovazioni che potranno avere un impatto nel settore Life Science nei prossimi dieci anni.
Questo strumento ha consentito di analizzare una gamma di trend di innovazione attraverso due prospettive: il momento in cui una tecnologia avrà un impatto e l’entità di tale impatto. L’orizzonte temporale è legato al grado di sviluppo della tecnologia e permette di individuare quando essa sarà sufficientemente avanzata da generare effetti significativi nel settore.
L’impatto, invece, viene valutato considerando i benefici complessivi per gli attori coinvolti nell’ecosistema di riferimento (es. operatori sanitari, pazienti, cittadini eccetera). Per esempio, l’utilizzo di applicazioni di robotica chirurgica risulta essere ormai ampiamente consolidato (orizzonte yemporale breve) e mostra vantaggi significativi (prt esempio, minor invasività degli interventi) anche se limitatamente alla branca chirurgica, con quindi un impatto complessivamente elevato. Le terapie digitali
(DTx) hanno la potenzialità di ridisegnare profondamente la pratica clinica nel nostro Paese (impatto molto elevato).
Tuttavia, risultano ancora fortemente frenate da un quadro regolatorio che, seppur oggetto di iniziative dedicate, rimane ancora non pienamente definito (orizzonte temporale medio).
Il metodo Delphi
Il metodo Delphi definisce, invece, l’impatto potenziale di una forza di cambiamento attraverso un processo che coinvolge un gruppo di esperti, con l’obiettivo di raggiungere un consenso condiviso.
Per esempio, la World Health Organization ha utilizzato tale metodologia per identificare trend e tecnologie aventi un impatto rilevante sulla sanità, coinvolgendo un panel di 29 esperti (come mostrato in Figura 4).
Attraverso round di raccolta e condivisione dei risultati, gli esperti hanno selezionato 15 tra 68 temi significativi. È importante notare che il metodo Delphi permette di individuare anche le voci fuori campo, dalle quali potrebbero emergere dei segnali deboli.
Le altre fasi del foresight in Life Science
La terza e la quarta fase del processo di foresight, rispettivamente il building e il visioning, mirano a identificare i possibili scenari futuri, tra cui bisognerà scegliere quello preferibile da cercare di far accadere.
Normalmente si costruiscono diversi scenari, riferiti a quattro archetipi con riferimento a possibili evoluzioni dei trend e dei segnali deboli identificati. In generale, si creano narrazioni che esplorano l’evoluzione della situazione attuale o nella direzione più probabile, o in positivo (per esempio, situazione di equilibrio tramite l’imposizione di limiti all’utilizzo di certe risorse o di sviluppo), o in negativo (esempio: il sistema studiato collassa raggiungendo i propri limiti) o in forte discontinuità con il presente (esempio: il sistema è in forte discontinuità con il presente e ridisegna il significato di ciò che viene studiato).
Le ultime due fasi del foresight sono il planning e l’acting. Il planning, a partire dal futuro desiderato, definisce a ritroso i principali eventi che dovranno accadere affinché quel futuro si possa realizzare e li integra nella pianificazione strategica. L’acting mette in atto il piano con l’obiettivo di raggiungere il futuro preferito. È importante ricordare che l’acting tende spesso a essere trascurato, ma che è proprio questa la fase in cui i nodi vengono al pettine, portando con sé le maggiori difficoltà.
Bibliografia
[1] Tramite l’analisi delle opinioni di aziende dell’offerta, di referenti di aziende sanitarie e di medici specialisti.