Sin dagli anni ’80, i network inter-organizzativi hanno rappresentato un modello organizzativo ampiamente diffuso in diversi settori, grazie alla loro capacità di favorire la collaborazione e il coordinamento tra imprese. Tra gli esempi più significativi si annoverano i distretti industriali regionali dell’industria tessile italiana, l’industria elettronica statunitense e il modello del keiretsu giapponese.
Indice degli argomenti
Cosa sono i network inter-organizzativi
La complessità e la varietà di applicazioni di questo fenomeno rendono difficile fornire una definizione univoca di “network” nella letteratura accademica. Tuttavia, il termine viene generalmente utilizzato per descrivere strutture collaborative inter-organizzative in cui più soggetti condividono obiettivi comuni e coordinano le proprie attività per raggiungerli.
Nel corso degli anni, la versatilità di questo modello ha favorito la sua applicazione anche in ambiti complessi come la sanità, dove la crescente esigenza di coordinare le cure per pazienti con necessità eterogenee ha reso quello dei network un approccio particolarmente efficace. In un settore in continua evoluzione, difatti, essi hanno offerto la possibilità di rispondere alla transizione verso una sanità moderna, più focalizzata sulla prevenzione, la personalizzazione delle terapie e la collaborazione multidisciplinare.
Pertanto, i network per la Medicina di Precisione (MP) stanno emergendo quale modello innovativo, capace di integrare tecnologie avanzate, competenze multidisciplinari e risorse condivise per affrontare patologie complesse e offrire trattamenti su misura. Questi network si basano su un approccio collaborativo che coinvolge non solo strutture sanitarie e laboratori di ricerca, ma anche aziende biotecnologiche, istituzioni accademiche e stakeholder del settore pubblico e privato.
Il ruolo dei network nella medicina di precisione
L’oncologia è il settore in cui la MP ha trovato maggiore applicazione. Grazie ai progressi nella genomica, è possibile identificare mutazioni genetiche specifiche che guidano lo sviluppo di alcuni tumori, consentendo di adottare terapie mirate. Tuttavia, il costo elevato dei test diagnostici avanzati e le complessità organizzative limitano la diffusione della MP su larga scala. Pertanto, i network giocano un ruolo chiave, favorendo la collaborazione tra istituzioni sanitarie, università e aziende, e riducendo i costi attraverso economie di scala e una migliore allocazione delle risorse.
La creazione di network nel contesto della MP consente di:
- migliorare l’efficacia dei trattamenti e ridurre il rischio di effetti collaterali indesiderati;
- ridurre i costi dei test diagnostici e delle terapie avanzate attraverso la condivisione di risorse e competenze;
- superare le disparità geografiche e socio-economiche, garantendo cure avanzate anche in aree meno sviluppate;
- definire diagnosi precoci e trattamenti rapidi, migliorando significativamente le prognosi.
In Italia, i network per la MP sono già stati adottati in diverse regioni, tra cui Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Piemonte, Puglia, Toscana e Veneto. Questi modelli stanno dimostrando la loro efficacia nel ridurre le disuguaglianze territoriali e nel promuovere un sistema sanitario più equo e integrato.
I progetti italiani ed europei
In Italia, numerosi progetti hanno evidenziato l’efficacia dei network per la MP. Ad esempio, il database ATLAS raccoglie informazioni genetiche provenienti da oltre 40 istituzioni, facilitando la condivisione delle conoscenze e stimolando la ricerca. Progetti come AZFastnet – sviluppato da Kelyon per AstraZeneca – dedicato ai test per il tumore al polmone, e Ras-Aktive – sviluppato da Kelyon per Merck – focalizzato sul trattamento del tumore del colon-retto metastatico, sottolineano come tali network possano migliorare l’accesso alle cure e la loro qualità. A livello europeo, l’iniziativa EPROPA fornisce supporto logistico ed economico, offrendo gratuitamente ai pazienti affetti da tumore al polmone test avanzati come il Next-Generation Sequencing (NGS).
Nonostante i progressi, la sostenibilità economica resta una delle principali sfide. In Italia, ad esempio, con il Decreto-Legge del 2022 il Governo ha stanziato 10 milioni di euro per potenziare i test NGS per le neoplasie polmonari avanzate, mentre la Regione Campania ha destinato 700.000 euro annui per la stratificazione molecolare del tumore al seno. Tuttavia, solo il 2% delle analisi molecolari si basa sull’utilizzo di test avanzati come l’NGS, una percentuale significativamente inferiore alla media europea del 10%. Questo divario evidenzia l’urgenza di maggiori investimenti, soprattutto nelle regioni meridionali, per garantire un accesso uniforme.
Sfide e prospettive future
Il successo dei network per la MP, inoltre, è strettamente legato all’adozione di tecnologie digitali avanzate, fondamentali per gestire il flusso di dati sensibili e garantire la tracciabilità dei processi. Iniziative come ATLAS sottolineano l’importanza di un approccio collaborativo basato sulla condivisione dei dati. In un contesto in cui la conoscenza delle mutazioni genetiche evolve costantemente, difatti, disporre di un database aggiornato e condiviso rappresenta un vantaggio strategico sia per la ricerca che per la pratica clinica.
I network per la MP costituiscono, quindi, un’evoluzione necessaria per il sistema sanitario.
Grazie all’integrazione di competenze multidisciplinari e tecnologie all’avanguardia, tali modelli offrono soluzioni innovative alle sfide della medicina moderna, in particolare in ambito oncologico. Tuttavia, per sfruttare appieno il loro potenziale, è necessario affrontare criticità come le disparità territoriali, la mancanza di standardizzazione e la carenza di risorse adeguate.
Inoltre, investimenti in infrastrutture digitali, un coordinamento nazionale e la formazione professionale rappresentano step fondamentali per rendere tali network un modello organizzativo centrale all’interno di un ecosistema sanitario collaborativo, sostenibile e human-centred.