Considerando i limiti e le difficoltà che la pandemia ha evidenziato e accentuato, uno dei più importanti focus del PNRR non poteva che essere il Sistema Sanitario Nazionale, la cui modernizzazione è obiettivo della Missione 6 (Salute), focalizzata proprio su innovazione, ricerca e digitalizzazione della Sanità.
In particolar modo tra gli obiettivi presentati nel PNRR ci sono lo sviluppo di una sanità in grado di valorizzare gli investimenti effettuati in risorse umane, digitali, strutturali, strumentali e tecnologici, il rafforzamento della ricerca scientifica nell’ambito biomedico e sanitario e il potenziamento e l’innovazione della struttura tecnologica e digitale del SSN a livello centrale e regionale.
Cure tempestive e di qualità: le misure del PNRR
Ciò porterebbe a una evoluzione della modalità con cui è erogata l’assistenza sanitaria attualmente, incrementando significativamente qualità e tempestività delle cure, mettendo il paziente al centro del processo di cura e garantendo una maggiore capacità di governance e programmazione sanitaria, guidata dall’analisi di dati, ma nel pieno rispetto della sicurezza e della tutela delle informazioni. Le risorse destinate a tali scopi sono elevatissime, 8,63 miliardi, e offrono una concreta possibilità di rivoluzionare l’assistenza sanitaria in Italia. In particolar modo, il PNRR prevede investimenti pari a circa 2,5 miliardi in sanità digitale, allo scopo di rispondere alla necessità e all’urgenza di mettere le competenze e le persone al centro della sanità digitale.
Sostituzione delle apparecchiature sanitarie
Nello specifico, si prevede una spesa di 1,19 miliardi di euro per la sostituzione delle apparecchiature sanitarie, per contribuire all’ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero. Questo tipo di investimento è fondamentale data l’obsolescenza e la scarsità delle infrastrutture tecnologiche e digitali ospedaliere, che minano la qualità delle prestazioni e l’efficienza del sistema, riducendo drasticamente la fiducia dei cittadini nel sistema sanitario.
Rafforzamento dell’infrastruttura tecnologica
Ulteriori risorse saranno poi utilizzate per il rafforzamento dell’infrastruttura tecnologica e degli strumenti per la raccolta, l’elaborazione, l’analisi dei dati e la simulazione. Tali obiettivi saranno raggiunti essenzialmente attraverso due azioni distinte.
In primo luogo, si prevede la spesa di 1,3 miliardi per creare un’infrastruttura dati omogenea, attraverso il rafforzamento del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) sul territorio nazionale, che raccoglie l’intera storia clinica degli assistiti, al fine di garantirne la diffusione, l’omogeneità e l’accessibilità su tutto il territorio nazionale da parte di assistiti e operatori sanitari. Il FSE permetterà al medico di accedere alla documentazione dell’assistito per effettuare un’anamnesi eliminando, quindi, tutta la documentazione cartacea che veniva richiesta al paziente ogni qualvolta doveva sottoporsi ad una visita medica, con il rischio di perdere informazioni essenziali. Pertanto, l’assistito potrà avere la propria storia clinica disponibile in formato digitale in ogni momento e in qualunque luogo e potrà aggiungere informazioni al proprio FSE tramite un ‘taccuino’ personale, oltre alle funzioni integrate di prenotazioni per visite specialistiche e prescrizioni dematerializzate. Inoltre, con la creazione di una piattaforma unica, sarà più agevole reperire dati a servizio della prevenzione per migliorare outcome di cura, evitare la duplicazione delle analisi o di altri servizi sanitari, evitando così sprechi di tempo e denaro ai cittadini, e offrendo uno strumento molto importante per la raccolta dei dati per la ricerca.
Il rafforzamento del Nuovo Sistema Informativo Sanitario
In secondo luogo, lo scopo del progetto è il rafforzamento del Nuovo Sistema Informativo Sanitario (NSIS), ovvero dell’infrastruttura e degli strumenti di analisi del Ministero della salute per il monitoraggio dei livelli essenziali di assistenza (LEA) e la programmazione di servizi di assistenza sanitaria per la popolazione. Un’analisi più dettagliata e il monitoraggio dei bisogni sanitari possono, infatti, trasformarsi in strumenti efficaci per la quantificazione e la qualificazione dell’offerta sanitaria.
Il compito di supervisionare e garantire l’omogeneità a livello nazionale e l’efficienza dell’attuazione delle politiche preventive e della fornitura di servizi sanitari spetta alle agenzie sanitarie digitali all’interno di AGENAS. Questa è una sfida scoraggiante a causa delle variazioni tra le regioni e delle informazioni e processi non uniformi a livello di azienda sanitaria. La creazione di reti tra centri di eccellenza dovrebbe, inoltre, essere incoraggiata promuovendo il reclutamento congiunto di ricercatori e la condivisione delle conoscenze e sviluppando capacità manageriali e sfruttando i risultati della ricerca. Nonostante gli sforzi visibili del Ministero della Salute per rafforzare il sistema di ricerca sanitaria, alcune aree rimangono deboli. In primo luogo, mancano strategie nazionali per la ricerca e l’innovazione e vi è carenza di esperienza nell’integrazione di finanziamenti pubblici e privati e reti per la ricerca clinica. Le tempistiche di utilizzo dei fondi PNRR sono molto rigorose; quindi, una condizione essenziale per garantire che gli investimenti si traducano in un efficace recupero del SSN è un sistema di valutazione coerente e organico che includa misure di processo e allocazione di risultati e obiettivi.
PNRR, perché è un’opportunità unica per il Paese
L’economia italiana, a causa della pandemia globale, ha incontrato grandi difficoltà e ciò è raccontato dai numeri, in quanto il prodotto interno lordo 2020 italiano si è ridotto in misura maggiore rispetto a quanto avvenuto per gli altri paesi europei. E non avrebbe potuto essere altrimenti, considerando quanto la pandemia abbia messo in crisi il sistema sanitario italiano e non solo, a causa dei provvedimenti resisi necessari per la gestione di tale crisi e che hanno poi determinato conseguenze significativamente negative per l’economia. Non bisogna però credere che sia stato solo il forte impatto del Covid-19 a determinare le difficoltà economiche italiane. I dati descritti dal PNRR, cioè il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, evidenziano, infatti, che l’andamento della produttività italiana, nei 20 anni precedenti alla pandemia, era già più lento che nel resto d’Europa.
Tra le cause che il PNRR considera più determinanti nella generazione di questa “inefficienza”, vi è l’incapacità di cogliere le opportunità derivanti dalla rivoluzione digitale. Incapacità dettata non solo da come è strutturato il tessuto produttivo italiano, composto da un’elevata percentuale di piccole e medie imprese, ma anche dalla mancanza di infrastrutture adeguate che ha condizionato, dunque, anche lo sviluppo digitale nel settore pubblico.
Il Next Generation EU, il programma avviato dall’Unione Europea, dà la possibilità all’Italia di ridurre questo gap con il resto d’Europa, attraverso una serie di investimenti diretti ad uno sviluppo green e digitale della società, oltre alla formazione dei lavoratori e al conseguimento di maggiore equità, di genere, territoriale e generazionale.
L’Italia aveva, dunque, il dovere di cogliere questa opportunità di sviluppo e il PNRR è il piano, articolato in sei Missioni e 16 Componenti, che l’Italia ha presentato per modernizzare la pubblica amministrazione, rafforzare il sistema produttivo e contrastare povertà, diseguaglianze ed esclusione sociale, eliminando i fattori che hanno causato la ridotta crescita dell’economia italiana negli ultimi decenni.
Conclusioni
L’auspicio è che le risorse siano effettivamente spese e che tutte le regioni riescano a raggiungere gli outcome desiderati perché, se ciò avvenisse, la Sanità italiana si dirigerebbe verso una nuova era. L’emergenza sanitaria si è fatta volano di una rivoluzione positiva, che ha risvegliato il bisogno di una sanità più moderna e digitale e la necessità di un’esperienza di cura più vicina e umana, mostrando la strada e gli strumenti che il sistema ha a disposizione e che deve sfruttare per il raggiungimento di più elevati standard qualitativi e massima copertura assistenziale. Il digitale rende l’assistenza sanitaria più efficiente e la vita delle persone più semplice; pertanto, il PNRR rappresenta una grande occasione per accelerare il processo di digitalizzazione del sistema sanitario italiano.
Questo è il dodicesimo contributo della rubrica realizzata per Agenda Digitale dal VIMASS, laboratorio di ricerca in management ed innovazione in sanità dell’Università degli Studi di Napoli Parthenope. Ogni mese sarà pubblicato un contributo sui temi più importanti ed attuali nel campo della sanità digitale, con particolare riferimento ai temi legati alle attività di ricerca del laboratorio.