Il terzo Rapporto Eurispes sulla Salute e il Sistema Sanitario offre un quadro aggiornato sullo stato attuale della salute pubblica e sulle dinamiche sanitarie in Italia.
Un focus è dedicato alla sanità digitale, intesa quale motore di trasformazione per rendere il sistema sanitario più efficiente, accessibile e sicuro.
Rapporto Eurispes sulla salute: la sanità digitale come processo non a senso unico
Uno dei pilastri della digitalizzazione del sistema sanitario è il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), concepito per consentire ai cittadini di accedere facilmente a informazioni personali come referti, prescrizioni e prenotazioni mediche.
L’implementazione del FSE in Italia, tuttavia, si trova ancora in una fase preliminare. Nonostante uno stanziamento di 1,38 miliardi di euro dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), solo il 18% della popolazione ne ha fatto uso nell’ultimo anno.
La scarsa diffusione di questo strumento evidenzia un problema profondo, strutturale: il divario tra le innovazioni tecnologiche introdotte, il cosiddetto digital divide, e la capacità di renderle fruibili a tutta la popolazione. Questo gap è spesso legato alla mancanza di alfabetizzazione digitale e all’accesso limitato agli strumenti tecnologici, in particolare nelle aree meno servite del Paese.
La digitalizzazione non è un progresso a senso unico, ma deve accompagnarsi a una gestione inclusiva del cambiamento, che garantisca l’accesso ai servizi sanitari anche alle fasce di popolazione più vulnerabili. Ciò implica non solo l’adozione di tecnologie intuitive e accessibili, ma anche un’adeguata comunicazione istituzionale e programmi di alfabetizzazione digitale su scala nazionale.
Il ruolo dell’AI generativa
Tra le innovazioni più dirompenti vi è l’intelligenza artificiale generativa (AI). Si tratta di un fenomeno che sta ridefinendo il modo in cui vengono svolte attività come la diagnostica e i trattamenti.
Grazie alla capacità di analizzare grandi quantità di dati, l’AI può supportare i medici nella presa di decisioni cliniche più accurate e tempestive, migliorando al contempo la ricerca scientifica e, aspetto non meno importante, la
capacità complessiva di cura del sistema.
Non è tutto oro quel che luccica, recita un adagio. Questa tecnologia infatti solleva infatti importanti interrogativi etici e organizzativi. La centralità del medico quale garante della qualità e dell’appropriatezza delle cure resta un caposaldo. Ecco perché il ricorso sistemico all’intelligenza artificiale poggia su ciclica e continuativa formazione specifica, sull’introduzione di inediti profili professionali ibridi, in grado di combinare saperi medici e informatici.
I rischi cyber
Nuovi rischi legati alla sicurezza dei dati sanitari emergono con l’aumento della
digitalizzazione. Il 2023 è stato un anno particolarmente critico per la sanità mondiale, con 396 attacchi informatici (documentati) ai danni di strutture sanitarie, le conseguenze registrate sono state talvolta drammatiche, con casi di interruzione dell’assistenza sanitaria.
In Italia, le capacità di reazione del SSN agli attacchi informatici sono ancora
insufficienti. La protezione dei dati sensibili richiede investimenti significativi in infrastrutture di cyber security, programmi di formazione per il personale sanitario e amministrativo, perfino edilizia delle vetuste strutture in cui si fanno diagnosi e cura.
Anche l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (Acn), in recenti documenti, ha sottolineato quanto sia prioritario il miglioramento della resilienza delle aziende sanitarie al fine di evitare ulteriori crisi.
Pnrr e Missione 6 nel rapporto Eurispes sulla salute: la soluzione per risolvere i problemi
Un altro capitolo di attualità è, lo si è richiamato prima, il PNRR e la sua Missione 6 nello specifico, un’opportunità unica per modernizzare la sanità italiana. Oltre agli investimenti nel FSE, il piano prevede interventi su telemedicina, infrastrutture tecnologiche e digitalizzazione delle procedure amministrative.
Tuttavia, come evidenziato nel Rapporto, la frammentazione tra le Regioni e gli Enti locali sta rallentando l’attuazione di numerosi progetti.
La soluzione è una governance più propulsiva che superi gli ostacoli burocratici e renda la transizione digitale una realtà concreta, un approccio integrato che coniughi innovazione tecnologica, tutela del diritto costituzionale alla salute, un approccio alla formazione nuovo per i professionisti della sanità, in cui siano al centro continuità e pluralità di contenuti.