il caso

Ridurre il rischio clinico con le app: il progetto del Gruppo Policlinico Abano

Dalla partnership con Apple e IBM nascono due app studiate per migliorare la collaborazione fra i membri dello staff e ottimizzare l’efficienza operativa. Attenzione, ovviamente, è stata riservata anche alla formazione del personale

Pubblicato il 29 Mag 2017

Nicola Petruzzi

amministratore delegato del Gruppo Policlinico Abano

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Digitalizzare le attività del personale di cura e migliorare l’assistenza ai pazienti ricoverati. È questo il duplice obiettivo che il Gruppo Policlinico Abano intende perseguire grazie alla partnership generata con IBM e Apple, che prevede l’implementazione di due “app IBM MobileFirst for iOS”: tramite i propri “device”, gli infermieri possono accedere alle applicazioni “Hospital RN” e “Hospital Lead”, appositamente studiate per migliorare la collaborazione fra i membri dello staff e ottimizzare l’efficienza operativa.

Giunge così a compimento un percorso gestionale quanto mai complesso e impegnativo, finalizzato a ridurre il cosiddetto “rischio clinico”: una delle problematiche tipiche e di maggiore attualità delle strutture ospedaliere. Questa terminologia si connette direttamente ai costi derivanti dalle responsabilità che provengono dalle “malpractice” in corsia, con le ben note derive in termini di medicina difensiva e di costi assicurativi. Il rischio clinico può essere definito come la possibilità che un paziente sia vittima di un evento avverso, cioè subisca un qualsiasi danno o disagio, imputabile, anche se in modo involontario, alle cure mediche prestate durante il periodo di degenza. Tali problematiche spaziano dal possibile prolungamento del periodo di ricovero ad un peggioramento delle condizioni di salute e, nei casi più gravi, alla morte.

Le statistiche di settore mostrano quale la sia la strada maestra da seguire: molti errori dipendono, purtroppo, da una non corretta imputazione dei dati o dall’inosservanza di regole di base nella registrazione delle operazioni sui reparti. Ecco perché il management del Gruppo Policlinico Abano ha deciso di intervenire esattamente su questo particolare aspetto percependo, prima di molti altri, come la “mobility” sia in grado di offrire nuove opportunità per limitare l’insorgere del rischio clinico.

Il passaggio tecnologico è in itinere. Alla progettazione delle app ha fatto seguito un periodo di approfondimento destinato a capire quali possano essere i limiti di un sistema così avanzato che consente di disporre d’informazioni essenziali e aggiornate in tempo reale. La stessa attenzione è stata rivolta al personale: da tempo sono stati avviati degli incontri di formazione per fare in modo che gli operatori (infermieri e capisala) siano perfettamente in grado d’interfacciarsi con le due app, assicurando il potenziamento dell’assistenza ai pazienti. Mai come in questo caso la centralità del malato si trasforma in valore aggiunto che, a sua volta, genera un miglioramento complessivo della performance sanitaria, nella consapevolezza che la circolazione rapida delle informazioni è un fattore differenziante a salvaguardia della vita. Le due app funzionano a pieno regime nel reparto di Pronto soccorso: il personale è sempre connesso, legato digitalmente al soggetto bisognoso di cure e ciò garantisce la massima efficienza possibile. L’impiego della piattaforma mobile permette agli infermieri di ottenere dati che ridefiniscono le modalità di interazione con chi ha bisogno di terapie. Nel lungo periodo sarà molto semplice misurare i vantaggi che il sistema ha apportato, ma già adesso è possibile affermare, senza timore di smentita, come l’efficienza sia stata ottimizzata rispetto al recente passato. In questa fase il processo di setup è finalizzato soprattutto alla personalizzazione delle applicazioni, al fine di soddisfare i requisiti specifici richiesti dallo staff infermieristico. Entrambe le applicazioni consentono agli operatori di organizzare, ordinare per priorità e monitorare le attività sui propri iPad/iPhone incluse le terapie, attingendo informazioni sui pazienti e creando così un nuovo approccio alla gestione delle cure. Tramite la consultazione digitale il personale sanitario ha accesso ai percorsi clinici dei pazienti, garantendo così la standardizzazione delle attività al fine di migliorarne i risultati. Operando in tale direzione si raggiunge anche un altro importante traguardo: la condivisione in tempo reale delle informazioni in seno al team di assistenza dei dati vitali, come temperatura e pressione cardiaca. Una circostanza che agevola anche l’approccio multidisciplinare in ambito diagnostico.

La partnership con Apple e IBM ha dato forma e sostanza ad una “user experience” intuitiva che fa leva sulla funzionalità che gli operatori sanitari hanno imparato a usare nella loro quotidianità, standardizzando al massimo il processo di cura. Il progetto garantisce la correttezza del dato clinico rilevandolo a bordo letto; monitora l’aderenza ai percorsi terapeutici definiti e validati dall’ospedale; sostiene le scelte del personale medico ed infermieristico, implementando i percorsi clinici attraverso una soluzione di BPM (Business Process Management). Sono state, inoltre, analizzate e mappate le due componenti principali delle attività assistenziali: i “task” di rilevazione dei parametri (e le relative regole di gestione) e i “pathway” assistenziali che le diverse tipologie di pazienti ricoverati seguono durante la degenza. Un “task” è un processo, con una sequenza di attività e regole, che supporta l’infermiere nella corretta rilevazione dei parametri, nella pianificazione delle conseguenze e consente di avvisare il medico al momento giusto. Un “pathway” è un gruppo di “task” pianificati nel tempo, a seconda della tipologia d’intervento. I “task” previsti da un “pathway” costituiscono il set base di attività assistenziali da eseguire per ogni paziente. Il “pathway” può essere poi personalizzato per il paziente. Tale soluzione permette agli infermieri di gestire, tramite le app, tutti i “task” assistenziali dei pazienti. Attraverso il cellulare gli infermieri hanno la visibilità completa della propria lista dei “task”, aggiornata secondo l’evoluzione dei “pathway” dei pazienti. Con dei semplici gesti il sistema, in base ai dati raccolti, supporta l’infermiere in eventuali attività aggiuntive da svolgere sul paziente e sostiene la condivisione delle informazioni rilevanti con il medico. Cosa cambia dal punto di vista pratico? Qualora una rilevazione di un parametro risulti fuori soglia, ma non critica, il sistema pianifica il ricontrollo dopo alcuni minuti e qualora tale valore persista, notifica direttamente al medico.

Altro elemento da non sottovalutare è l’utilizzo del patrimonio informativo che la digitalizzazione delle attività mette a disposizione: è una banca dati estremamente importante e rilevante che potrà essere ulteriormente arricchita nel tempo.

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