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Ripensare il Sistema Sanitario Nazionale grazie al digitale: strumenti e vantaggi



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L’uso delle innovazioni digitali nell’assistenza territoriale e ospedaliera si traduce in processi decisionali più veloci e tempi di attesa più brevi, che contribuiscono ad una progressione più rapida dei casi e ad una migliore qualità della vita dei pazienti. Permette inoltre di ripensare il modo in cui i diversi interlocutori interagiscono tra loro. Le opportunità

Pubblicato il 26 lug 2023

Eleonora Mazzoni

direttore Area Salute Istituto per la Competitività (I-Com)



smart health

Il digitale in sanità ha assunto un ruolo di rilievo a tutti i livelli di governance, dal territorio all’Unione Europea, con lo scopo di renderlo uno strumento al servizio del miglioramento della qualità dell’assistenza e dell’efficienza ed efficacia del sistema sanitario.

Rappresenta, inoltre, fattore abilitante per la buona riuscita della trasformazione funzionale dell’assistenza territoriale del nostro Servizio Sanitario Nazionale, voluta del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Cambiare il paradigma per l’intero ciclo della gestione dei pazienti

Si tratta infatti di cambiare il paradigma per l’intero ciclo della gestione dei pazienti da parte dei professionisti e delle strutture del SSN, per avvicinare la sanità al cittadino, più che il cittadino alla sanità, secondo un modello proattivo di presa in carico.

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Sanità
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Se con il D.M. 77/2022 vengono reimpostate l’organizzazione e le funzioni dell’assistenza territoriale, nella sua implementazione il ruolo dell’innovazione digitale è sempre più evidente e richiede ancora una volta di ripensare il modo in cui i diversi interlocutori interagiscono tra loro. Che si riferisca al rapporto tra medico e paziente sin dalla prenotazione di una visita o al contatto tra medici e specialisti diversi, o ancora alla gestione dei flussi degli ingressi e dimissioni ospedaliere, il digitale è lo strumento che consente di ripensare questi scambi.

Gli esempi dei benefici della digitalizzazione

Gli esempi dei benefici della digitalizzazione sono numerosi, molti focalizzati sull’eliminazione dei silos di conoscenza e sulla facilitazione della creazione di piani di cura congiunti. L’utilizzo delle innovazioni digitali nell’integrazione dell’assistenza territoriale e ospedaliera si traduce infatti in processi decisionali più veloci e tempi di attesa più brevi, che contribuiscono ad una progressione più rapida dei casi e ad una migliore qualità della vita dei pazienti. Si tratta di un approccio collaborativo che può consentire anche risparmi sugli investimenti e una riduzione del tempo speso in processi amministrativi e burocratici.

Il digitale nella comunicazione tra professionisti sanitari e pazienti

Come sottolineato nello studio “Il digitale a supporto della sanità territoriale. Quali modelli organizzativi”, realizzato dall’Istituto per la Competitività (I-Com) e presentato nel corso di un dibattito promosso da Doctolib, il digitale si è ormai affermato con forza nella comunicazione tra professionisti sanitari e pazienti. Secondo i dati degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, il 73% degli specialisti, il 79% dei medici di medicina generale e il 57% degli infermieri già utilizza strumenti di messaggistica istantanea per comunicare con i pazienti. Lo step successivo, in termini di progresso dal punto di vista dell’innovazione in sanità, è che tali strumenti siano collegati ad un vero e proprio sistema di assistenza digitale.

Una loro integrazione all’interno di piattaforme e sistemi più completi risulta interessante sia per la rapidità nella gestione organizzativa delle visite, sia per le possibilità di contatto che consentono la presa in carico multidisciplinare di un paziente all’interno di un unico percorso di cura. Queste possibilità sono interessanti in primis per la figura del medico di medicina generale, riconosciuta da sempre come il primo presidio di prossimità per i cittadini, sempre più sotto pressione anche a causa della onerosa gestione amministrativa e delle difficoltà di integrazione con le altre professioni sanitarie.

Nuove opportunità per il mercato dell’innovazione digitale in Sanità

Tutto questo apre anche a nuove potenziali opportunità per il mercato dell’innovazione digitale, che può affiancarsi al settore pubblico attraverso collaborazioni cross settoriali utili al cambio di paradigma voluto per l’assistenza sanitaria. Nonostante la spinta data dal PNRR, l’Italia si posiziona ancora al penultimo posto (a pari merito con la Spagna) tra i Paesi dell’Europa occidentale per maturità digitale dei sistemi sanitari secondo l’indice appositamente elaborato da Iqvia.

La disomogenea diffusione del Fascicolo Sanitario Elettronico

Anche per quanto riguarda il Fascicolo Sanitario Elettronico, sebbene lo strumento sia ormai presente in tutte le regioni italiane, permangono livelli di operatività, adesione ed utilizzo ancora molto difformi. Ad esempio, se il 100% dei medici utilizza il FSE in Lombardia, Sardegna, Veneto, Valle d’Aosta e provincia autonoma di Trento, per alcune regioni l’indice di utilizzo resta molto basso. Ne sono un esempio l’Abruzzo (22%), il Lazio (36%) e la Sicilia (44%) (dati AgID).

Anche per i cittadini l’utilizzo è difforme, e l’unico dato che supera il 50% è quello dell’’Emilia-Romagna con l’81% dei cittadini. Pochissime ancora in tutte le regioni le aziende sanitarie che alimentano il FSE. Lo strumento è fondamentale perché, così come rafforzato dagli investimenti del PNRR, ha nel lungo termine un duplice obiettivo: da un lato quello di rendere disponibili e fruibili le informazioni sulla storia clinica degli assistiti a tutti i professionisti e le strutture del Servizio Sanitario Nazionale, dall’altro quello di poterne analizzare l’evoluzione così da intervenire prontamente per la presa in carico dell’assistito stesso, anticipando potenziali acuzie o esiti negativi di salute.

Conclusioni

Nell’ottica di una sempre maggiore integrazione tra piattaforme per l’organizzazione e la gestione di visite mediche (dal momento della prevenzione sino alla presa in carico e gestione del paziente), il Fascicolo Sanitario Elettronico diventa strumento fondamentale per la pianificazione del percorso di cura.

Non solo, ma la sua integrazione con gli altri strumenti della sanità digitale (dalle piattaforme per la prenotazione delle visite, alla telemedicina, all’ospedale virtuale, alle app per il monitoraggio dell’aderenza terapeutica o dei parametri biometrici) può diventare una potente mano operativa della governance, soprattutto nel contesto attuale in cui la Missione 6 Salute del PNRR sta giocando il tutto per tutto sulla prossimità della sanità al cittadino.

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