L’invecchiamento della popolazione rappresenta una delle sfide più complesse e rilevanti per il sistema sanitario e sociale in Italia, e non solo. Sebbene il fenomeno della longevità sia generalmente considerato un segno positivo dei progressi compiuti dalla medicina, dalle condizioni socioeconomiche e dalla qualità della vita, comporta anche una serie di criticità.
Queste riguardano la gestione della salute e del benessere a lungo termine, con un impatto significativo sulle risorse pubbliche e sui sistemi sanitari. In questo contesto, il rapporto AGEVITY 2024 sottolinea l’importanza di adottare strategie innovative e sostenibili per trasformare la longevità in una concreta opportunità piuttosto che in una sfida insostenibile.
Longevità sostenibile: il quadro attuale e le sfide emergenti
I dati del rapporto AGEVITY 2024, presentato lo scorso mese al Forum Internazionale AGEVITY, mettono in luce un aspetto centrale: l’Italia è uno dei Paesi più longevi al mondo, con una speranza di vita che ha raggiunto gli 83,1 anni nel 2023. Tuttavia, vivere più a lungo non significa necessariamente vivere in buona salute: il 70% degli italiani adulti soffre di almeno una malattia cronica e il 42% degli over 75 convive con tre o più condizioni croniche.
Le malattie cardiovascolari, l’obesità, il diabete e i disturbi legati agli stili di vita poco salutari – come il fumo, il consumo eccessivo di alcol e la sedentarietà – stanno diventando sempre più comuni, alimentando un circolo vizioso di cattiva salute che grava pesantemente sul sistema sanitario.
La sfida consiste nell’adottare misure che puntino alla longevità sostenibile. Non basta, infatti, aumentare l’aspettativa di vita; occorre migliorare la qualità di questa vita aggiuntiva, garantendo ai cittadini la possibilità di mantenere il benessere fisico e mentale, e limitando al contempo i costi sociali. Ecco dove entra in gioco la medicina digitale, con strumenti in grado di monitorare, prevenire e, in certi casi, intervenire sulle patologie croniche.
La prevenzione come fondamento della longevità
Uno dei pilastri delle politiche per una longevità sostenibile è la prevenzione. Secondo i dati del rapporto AGEVITY, interventi mirati e tempestivi possono ridurre l’incidenza di molte malattie croniche, con una conseguente diminuzione delle ospedalizzazioni e dei costi a carico del sistema sanitario. Tuttavia, la prevenzione, che dovrebbe essere il pilastro delle politiche sanitarie, oggi riceve solo il 5% delle risorse del Fondo Sanitario Nazionale. Un dato insufficiente per affrontare in modo proattivo le malattie croniche e i fattori di rischio che affliggono una larga fetta della popolazione.
Le soluzioni digitali stanno trasformando profondamente il settore della prevenzione, integrandosi ai tradizionali check-up e controlli periodici. Questi strumenti consentono ai pazienti di monitorare regolarmente i propri parametri clinici direttamente da casa, condividendo con il proprio medico informazioni cruciali come pressione arteriosa, livelli di glucosio, temperatura e altri indicatori di salute. La possibilità di misurare e registrare questi dati in tempo reale fornisce una visione dettagliata e continua dello stato di salute, permettendo di rilevare segnali precoci di peggioramento o rischio e di intervenire proattivamente per prevenire complicazioni.
Per affrontare queste sfide, è essenziale promuovere campagne di sensibilizzazione sugli stili di vita salutari e aumentare l’adesione a pratiche preventive. Le soluzioni digitali possono giocare un ruolo chiave in questo contesto, favorendo un accesso più veloce e mirato alle cure necessarie, ottimizzando al contempo le risorse sanitarie. Sono disponibili, ad esempio, percorsi di autocura personalizzati per la gestione di comuni condizioni, come la febbre, l’ipertensione, l’obesità ma anche disturbi gastrointestinali e FOMO e di monitorare i valori nel tempo con il supporto di un medico.
Telemedicina: un’opportunità per migliorare l’accesso alle cure
La telemedicina è uno degli strumenti più promettenti per migliorare la gestione delle patologie croniche e ridurre la pressione sui sistemi sanitari tradizionali. Oggi, il 60% degli italiani si dichiara favorevole all’uso della telemedicina, ma la sua implementazione è ancora frammentaria.
La telemedicina ha dimostrato il suo potenziale durante la pandemia di COVID-19, quando l’accesso ai servizi sanitari tradizionali era limitato e si è reso necessario sfruttare soluzioni alternative per garantire continuità assistenziale. Oggi, la telemedicina dovrebbe essere una componente più rilevante nel sistema sanitario perché in grado di ridurre le disuguaglianze nell’accesso alle cure, snellire le procedure di cura e i follow-up.
Servizi di telemedicina: teleconsulto, monitoraggio remoto e gestione digitale dei percorsi di cura
I servizi di telemedicina comprendono il teleconsulto, il monitoraggio remoto e la gestione digitale dei percorsi di cura. Questo tipo di assistenza rappresenta un’opportunità importante per chi ha difficoltà a spostarsi, come spesso accade alle persone anziane, riducendo il numero di visite fisiche e consentendo un monitoraggio continuo e sicuro.
Grazie alla telemedicina, i pazienti possono ricevere diagnosi, consigli terapeutici e monitoraggio dei parametri clinici senza doversi recare in ambulatorio. Inoltre, l’utilizzo della telemedicina si estende anche a percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali (PDTA), migliorando l’efficacia del percorso di cura grazie a una gestione digitale integrata.
Salute mentale: una priorità trasversale
Il rapporto AGEVITY evidenzia come il benessere mentale sia una delle sfide più importanti per la salute pubblica, non solo per gli anziani ma anche per i giovani. Gli stati d’ansia e depressione colpiscono il 26% dei giovani tra i 18 e i 24 anni e il 12% degli over 55. La crescente solitudine tra gli over 65, che in molti casi vivono da soli, aggrava ulteriormente il quadro della salute mentale e aumenta il rischio di patologie croniche.
L’accesso ai servizi di salute mentale rappresenta un’altra criticità: il 48% degli italiani segnala difficoltà nel trovare supporto adeguato e desidera un miglioramento nei servizi gratuiti, riduzione dei tempi di attesa e maggiore accessibilità economica. In risposta a queste esigenze, molte piattaforme digitali offrono supporto psicologico e strumenti di monitoraggio del benessere mentale, promuovendo un accesso più rapido e flessibile a percorsi di assistenza anche a distanza.
Abbiamo sviluppato, ad esempio, programmi specifici per rispondere a questi bisogni: dopo il lancio del Programma Disturbo dell’Iperconnessione FOMO, sta per introdurre il Programma Benessere Psicologico, dedicato a migliorare lo stato emotivo delle persone e a fornire strumenti per affrontare le difficoltà con l’aiuto di una psicoterapeuta.
Digitale per una longevità sostenibile: i vantaggi
Le soluzioni digitali stanno trasformando l’invecchiamento in un’opportunità per mantenere profili salute sempre più sani per una popolazione sempre più longeva, sostenendo il controllo del proprio benessere in termini di cura e prevenzione.
Attraverso strumenti come la telemedicina, piattaforme digitali e applicazioni salute è possibile non solo favorire una autogestione più consapevole delle proprie condizioni ma anche agire preventivamente sulle patologie croniche e offrire un accesso più equo alle cure.
I vantaggi di questa evoluzione digitale della gestione della salute includono:
- Monitoraggio continuo e prevenzione personalizzata: dispositivi e applicazioni permettono di tenere sotto controllo i parametri vitali e anticipare i rischi di malattia, favorendo routine salutari e stili di vita più attivi.
- Accesso facilitato ai servizi sanitari: la telemedicina abbatte le barriere logistiche, offrendo un accesso immediato e riducendo le disuguaglianze nel sistema sanitario.
- Controllo del proprio benessere: le app per la salute rendono facile e accessibile prendersi cura di sé stessi, dalla prevenzione al benessere fisico e mentale, fino al monitoraggio di condizioni di salute specifiche.
- Analisi dei dati per cure su misura: la raccolta continua di dati sanitari consentirà diagnosi più accurate e piani di trattamento personalizzati, aumentando anche l’engagement del paziente nel suo percorso di cura.
Sfruttare al meglio queste risorse digitali, dunque, rappresenta un’opportunità preziosa per promuovere una longevità più consapevole e sostenibile, ottimizzando l’impiego delle risorse sanitarie e migliorando concretamente la qualità di vita delle persone.