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Sanità digitale: crescita e potenziale inespresso dell’ecosistema italiano



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La crescita esponenziale dell’IA e delle tecnologie innovative sta trasformando la sanità. Con l’adozione di telemedicina e strumenti digitali, la diagnostica e i trattamenti sono diventati più personalizzati. L’Europa guida con finanziamenti significativi, mentre l’Italia, con startup in aumento, deve affrontare sfide per colmare il gap nel venture capital

Pubblicato il 17 set 2024

Roberto Ascione

President Health Innovation, EVERSANA e CEO, Future Health Ventures



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L’attuale crescita esponenziale dell’intelligenza artificiale e di altre tecnologie innovative emergenti sta contribuendo a un’ulteriore accelerazione della trasformazione della salute. Durante la pandemia, il forte incremento dell’adozione di strumenti digitali, come la telemedicina, ha reso possibile la continuità delle cure anche a distanza. Oggi, con i progressi nell’IA, è possibile migliorare ulteriormente la diagnosticapersonalizzare i trattamenti attraverso la genomica e monitorare la salute dei pazienti in tempo reale.

L’impatto delle nuove tecnologie sulla sanità

Tecnologie moderne, come il machine learning e l’utilizzo dei big data, stanno trasformando la medicina in senso preventivo e predittivo, consentendo di identificare in anticipo i rischi per la salute e di intervenire tempestivamente in modo sempre più individuale. Inoltre, la robotica avanzata e la stampa 3D stanno rivoluzionando il campo della chirurgia e della riabilitazione. La telemedicina di nuova generazione sta inoltre abilitando modelli ibridi che combinano il digitale e il fisico in grado di offrire soluzioni sempre più personalizzate in base alle specifiche esigenze dei pazienti. Questo contesto di rapida evoluzione sta creando nuove opportunità per tutti gli stakeholders incluse startup e imprese tecnologiche, che possono sviluppare prodotti e servizi innovativi per rispondere alle sfide attuali e future del sistema sanitario.

Lo scenario europeo e globale

L’Europa si conferma come la seconda regione con più finanziamenti per la sanità digitale nel primo semestre del 2024, un periodo questo che ha visto un totale di 12,4 miliardi di dollari investiti a livello globale, secondo l’ultima analisi condotta da Galen Growth. Questo trend moderatamente positivo ha sfidato le aspettative di un prolungato “inverno” dei finanziamenti e ha dimostrato una resilienza rispetto a un settore complesso e soggetto a forte regolamentazione con quello sanitario.

Investimenti e collaborazioni guidano l’innovazione e la crescita

La prima metà del 2024 ha dimostrato infatti che il settore della sanità digitale è solido e in evoluzione, con investimenti sostanziali e collaborazioni strategiche che continuano a guidare l’innovazione e la crescita. I finanziamenti raccolti finora sottolineano la fiducia degli investitori e l’interesse per aree critiche come le tecnologie abilitate dall’intelligenza artificiale, le soluzioni di health management e la diagnostica medica.

Persiste tuttavia uno scenario sfidante per il funding dell’early stage e soprattutto del delicato periodo che separa le company in crescita dalla profittabilità su cui occorre massima attenzione per non disperdere valore.

Nonostante la complessità dell’attuale contesto geopolitico e macroeconomico, il solido panorama delle fusioni e acquisizioni del settore e l’aumento delle mega-operazioni riflettono un ecosistema globale in via di maturazione e pronto ad avanzare, in cui è importante però che ci sia una forte collaborazione tra i diversi attori della filiera.

Fonte: Galen Growth 

Il ruolo dell’Italia nell’innovazione della sanità

Anche il panorama italiano dell’innovazione sanitaria è in fermento, con un numero crescente di startup innovative che sviluppano soluzioni tecnologiche all’avanguardia per migliorare la salute e il benessere delle persone. Tra le 2021 e 2023 sono 753 le startup innovative attive nel campo delle scienze della vita, come riportato dall’Osservatorio LISTUP, costituendo il 9,5% del totale delle startup nate in questo periodo. Queste nuove imprese operano principalmente nei settori del Digital Health (42%), Med Tech (28%), Healthcare Products/Services (21%) e Biotech/Pharma (9%). Dalla telemedicina alla diagnostica, dalla genomica alle tecnologie indossabili, queste startup si distinguono per la loro creatività, il loro approccio data-driven e la capacità di rispondere alle esigenze concrete del sistema sanitario e dei cittadini.

Il ruolo di CDP Venture Capital

Un ruolo primario nella crescita di startup innovative in Italia è quello di CDP Venture Capital che nel piano industriale 2024-2028 prevede fino 8 miliardi di euro di risorse per supportare lo sviluppo dell’innovazione italiana in diversi settori strategici, tra cui la salute e il life sciences. Dal 2022 CDP Venture Capital insieme a Healthware Group, acquisita ad ottobre 2023 da EVERSANA, e l’acceleratore danese Accelerace ha avviato VITA, l’acceleratore della digital health della Rete Nazionale CDP Venture Capital, con l’obiettivo di sostenere la crescita di nuove startup con progetti innovativi per la salute. Tra le diverse startup accelerate da VITA, c’è ad esempio Paperbox Health che ha sviluppato un gioco per individuare precocemente i fattori di rischio legati ai disturbi specifici dell’apprendimento e dell’attenzione nei bambini a partire dall’età di 5 anni.

La differenza tra il nostro sistema del VC e quello di altri contesti europei

Nonostante l’impegno di CDP Venture Capital, è importante ricordare però che l’ecosistema del venture capital (VC) italiano è ancora ampiamente sottodimensionato, nonostante ci siano hub tecnologici come quelli di Milano, Roma e Torino nonché una rete di creazione d’innovazione diffusa in tutto il paese che attraggano talenti e investitori sottolineando così il potenziale del nostro Paese. Per comprendere la differenza tra il nostro sistema del VC e quello di altri contesti europei, basti pensare che in Francia nel primo semestre del 2024 sono stati raccolti sono stati raccolti €3,9 miliardi, nel Regno Unito €8,7miliardi, mentre in Italia €671 milioni.

L’importanza di investire nella cultura del venture capital

Questo dato ci deve far riflettere quanto nel nostro Paese ci sia la forte necessità di incrementare il numero di operatori VC, in quanto hanno un ruolo fondamentale nel far sì che le innovazioni da idea si trasformino in impese. Ѐ importante, quindi, che si investa nella cultura del venture capital favorendo la nascita di altri fondi su tutto il territorio nazionale, anche attraverso una collaborazione strutturata tra imprese, centri di ricerca, istituzioni finanziarie e policy maker. In questo, le istituzioni svolgono un ruolo cruciale nel promuovere interventi regolatori che sblocchino capitali nella direzione dei fondi di VC e allo stesso tempo favorendo un contesto favorevole per le startup, grazie a politiche di incentivazione fiscale e semplificazione delle procedure burocratiche. Allo stesso tempo, è essenziale che anche gli investitori adottino un approccio più attivo nel sostenere le imprese innovative, fornendo non solo finanziamenti, ma anche competenze e reti di contatti indispensabili per la crescita del business.

Il futuro dell’innovazione in ambito sanitario, oltre il digitale

Il futuro dell’innovazione in ambito sanitario non si basa esclusivamente sul digitale, ma anche sullo sviluppo e l’applicazione delle biotecnologie. Attualmente, circa il 50% di tutti i nuovi farmaci e terapie in sviluppo per il prossimo futuro sono biotech, con una crescita significativa nel campo dei trattamenti innovativi come vaccini, anticorpi monoclonali per tumori e malattie infiammatorie o infettive, terapie cellulari, terapie geniche e medicina rigenerativa. Secondo il report BioInItaly Report 2023 di Assobiotec, il biotech italiano ha generato un fatturato da 13,6 miliardi di euro nel 2022, un comparto in crescita e che vede la maggior parte delle imprese attive proprio nel campo salute. Una storia di successo in questo campo è sicuramente quella di Genenta Science, unica società italiana quotata al NASDAQ, che sviluppa una piattaforma basata su cellule che sfrutta la potenza delle cellule staminali ematopoietiche per fornire trattamenti durevoli e sicuri per i tumori solidi. Il caso di Genenta Science rende evidente le potenzialità delle biotecnologie anche in termini di crescita economica e occupazione per il nostro Paese.

Sfide e opportunità per l’ecosistema italiano

Sono diverse le startup italiane con focus su salute digitale di successo o in fase di crescita, come 1000FarmacieUnobravoVoicemedU-care MedicalNewel HealthSerenisHealth Triage, GenomeUp, SyndiagAEQUIPRecornea o pagimediche – solo per citarne alcune. Tuttavia, affinché soluzioni innovative possano essere realmente adottati dai medici, dai pazienti e dall’intero Servizio Sanitario Nazionale (SSN), è necessario un profondo cambiamento nell’apparato istituzionale e accademico, oltre a una svolta culturale.

La necessaria sinergia tra investitori, aziende, università e istituzioni

È cruciale che ci sia una collaborazione concreta tra investitori, aziende, università e istituzioni per promuovere la cultura dell’imprenditorialità e dell’innovazione. In Italia, ci sono moltissimi spin-off universitari e startup fondate da ex studenti o ricercatori che necessitano di essere valorizzati e supportati nel loro percorso per introdurre sul mercato le proprie innovazioni. Questa sinergia può facilitare il trasferimento tecnologico e accelerare il processo di innovazione, creando un ecosistema fertile per lo sviluppo di nuove idee imprenditoriali e partnership tra i diversi player della filiera. Senza dubbio è necessaria una forte collaborazione anche per accelerare i percorsi regolatori necessari per la validazione dell’efficacia delle soluzioni innovative e la loro conseguente integrazione nel SSN e adozione da parte di medici e pazienti.

In questo contesto giocano un ruolo importante eventi come SIOS di Startupitalia dedicato alla cultura dell’innovazione e a tutti i player che ne favoriscono la crescita sul territorio italiano, SMAU che con la sua serie di roadshow in Italia e all’estero si è affermato da anni come punto di incontro e confronto di tutto l’ecosistema nazionale dell’innovazione, o l’Italian Tech Week che permette ai leader della scena tecnologica italiana e internazionale di confrontarsi su innovazione, tendenze future. C’è poi anche Frontiers Health, una delle principali conferenze internazionali dedicate ai temi dell’healthcare innovation, che grazie ad un mix unico di partecipanti provenienti da fondi di investimento, aziende del settore life science, hub innovativi, assicurazioni sanitarie e startup, offre una piattaforma unica di discussione su come le innovazioni nei diversi ambiti stanno convergendo, trasformando così il settore salute e che ritornerà con l’Italia Summit in Italia il 3 dicembre. Non da meno è poi il ruolo di attori come Italian Tech Alliance, associazione che rappresenta e porta avanti le istanze di venture capital e corporate, startup e PMI innovative, o EIT Health il cui network italiano accelera ulteriormente la crescita e l’impatto dell’innovazione sanitaria.

Favorire la partecipazione femminile in ruoli di leadership

Un altro fattore determinante per la nascita e la crescita di nuove startup è favorire la partecipazione femminile in ruoli di leadership. L’apporto di punti di vista, competenze ed esperienze diverse può arricchire l’ecosistema imprenditoriale e portare a soluzioni innovative più inclusive e rappresentative delle esigenze della società.

Gli altri ostacoli che limitano la crescita dell’ecosistema dell’innovazione in Italia

Infine, è essenziale affrontare e superare gli ostacoli che limitano la crescita dell’ecosistema dell’innovazione in Italia, come la burocrazia, le pratiche bancarie conservative e la persistente fuga di talenti. Un esempio evidente è la difficoltà che le startup incontrano nell’accesso ai fondi del PNRR, un’opportunità che potrebbe favorire la crescita di imprese innovative e virtuose, ma che finora non è stata strutturata in modo adeguato. Questi problemi non devono scoraggiare chi decide di investire e creare nuove idee imprenditoriali, ma piuttosto devono essere visti come opportunità per favorire la creazione di ecosistemi territoriali virtuosi.

Conclusioni

In conclusione, per far sì che le startup italiane della salute possano avere un impatto significativo e duraturo, è indispensabile un cambiamento sistemico che coinvolga tutte le parti interessate.

È importante ricordare infatti che il settore delle Scienze della Vita è ai primi posti in Italia per competitività, produttività e investimenti in R&S, e rappresenta un ecosistema attivo e dinamico, in grado di rispondere con prontezza alle sfide economiche e tecnologiche del mercato. Solo attraverso una collaborazione intersettoriale e un impegno condiviso per l’innovazione si potrà costruire un futuro in cui le tecnologie sanitarie all’avanguardia migliorino realmente la qualità della vita delle persone.

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