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Salute, il dramma delle diseguaglianze digitali



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L’Ue e l’Italia hanno capito l’importanza della salute digitale e hanno promosso iniziative per sfruttarne appieno i benefici. Tuttavia, rimangono ancora sfide da affrontare per garantire un accesso equo e inclusivo a queste tecnologie.In primo luogo, è fondamentale combattere le disuguaglianze digitali, dal digital divide all’alfabetizzazione

Pubblicato il 31 lug 2023

Antonella Arminante

Chief Partnership Officer and Corporate Engagement Paginemediche

Graziella Bilotta

Ceo Paginemediche



La certificazione telematica di malattia: come funziona dopo una televisita in telemedicina

La telemedicina, la salute digitale e tutte le tecnologie sanitarie sono state sviluppate con l’obiettivo di migliorare la vita sia dei pazienti che dei professionisti sanitari, riducendo le barriere e le disuguaglianze nell’accesso alle cure mediche. Tuttavia, nonostante queste promettenti soluzioni, in Italia, così come in Europa, permangono ancora numerose disparità nell’accesso alla telemedicina e alla salute digitale.

Come conferma uno studio dell’OMS/Europa e di Public Health Data Knowledge, non tutti i cittadini europei hanno la stessa possibilità di accedere a tali tecnologie: vi sono ancora molte persone che vivono in zone remote o svantaggiate che non hanno accesso a servizi sanitari digitali adeguati.

Le disparità nell’accesso alle tecnologie sanitarie digitali possono avere un impatto negativo sulla salute delle persone e sulla qualità generale del sistema sanitario.

Le principali disparità


Diversi sono i fattori che impinguano le disparità nell’uso della telemedicina e della salute digitale.

Disuguaglianze nell’accesso alle tecnologie

L’opportunità di usufruire di dispositivi tecnologici come computer, tablet e smartphone può variare tra i paesi europei e tra le diverse fasce di età. In Italia, così come in molte altre nazioni, l’accesso alle tecnologie può differire significativamente tra le diverse fasce di età o le regioni di appartenenza. Secondo i dati forniti dall’ISTAT nel 2021, il 42,1% delle persone di età superiore ai 65 anni non utilizza Internet, risultando prive di accesso alle opportunità offerte dalla telemedicina e da altre tecnologie sanitarie.

I motivi di tali disparità sono molteplici e includono:

  • la mancanza di competenze tecnologiche;
  • l’assenza di accesso alle tecnologie stesse;
  • i costi associati all’acquisto dei dispositivi tecnologici.

In particolare, le persone anziane, che in Italia rappresentano circa il 21% della popolazione secondo le ultime ricerche ISTAT (percentuale superiore alla media europea), potrebbero incontrare difficoltà nell’accedere alle tecnologie moderne a causa della loro scarsa familiarità con esse o a causa di problemi visivi e di destrezza manuale.

Disparità nella diffusione della connettività Internet

L’accesso a Internet presenta variazioni significative tra le diverse aree geografiche europee e le zone rurali potrebbero avere un accesso limitato o poco affidabile alla connessione internet.

Secondo lo studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) intitolato “Equity within digital health technology within the WHO European Region: a scoping review”, a influenzare e incrementare le disuguaglianze confluiscono anche le differenze culturali e il livello di istruzione: i soggetti con una formazione scolastica di base o carente sono meno propensi ad affidarsi alle tecnologie sanitarie.

Differenze nel sistema sanitario

L’organizzazione e la struttura dei sistemi sanitari possono variare tra i paesi europei, e la disponibilità dei servizi di telemedicina potrebbe differire a seconda del sistema sanitario locale. Nonostante l’Italia possa vantare uno dei migliori sistemi sanitari, dimostrando la sua efficacia soprattutto durante la pandemia, esiste ancora un’organizzazione decentralizzata e regionale. Ciò implica che ogni regione abbia il proprio sistema sanitario con una certa autonomia decisionale, anche se il Ministero della Salute e il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) coordinano le politiche e le risorse a livello nazionale.

Tuttavia, è importante notare che l’Italia ha compiuto progressi significativi nell’armonizzazione dei servizi sanitari tra le diverse regioni. Negli ultimi anni, sono stati fatti sforzi per ridurre le differenze e garantire un accesso uniforme e di qualità ai servizi sanitari in tutto il Paese.

È importante promuovere l’adozione di tecnologie di telemedicina e fornire risorse adeguate a garantire una copertura equa e omogenea dei servizi in tutto il Paese. Inoltre, una maggiore collaborazione tra le regioni può favorire lo scambio di best practice e l’implementazione di soluzioni innovative nel campo della sanità.

Regolamentazione

La regolamentazione sull’uso della telemedicina può variare tra i Paesi membri e alcune nazioni potrebbero avere normative più restrittive o meno sviluppate in materia di telemedicina. In Italia, come già accennato, ogni regione ha la propria normativa in ambito sanitario e forse solo la piattaforma di telemedicina nazionale ideata dal Ministero della Salute può rappresentare uno strumento efficace per combattere le differenze nell’accesso ai servizi sanitari tra le diverse regioni italiane e migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria.

Sfide e soluzioni per un accesso equo alla tecnologia sanitaria digitale

L’iniquità nell’accesso alle tecnologie sanitarie digitali, compresa la telemedicina, può avere un impatto rilevante sulla salute e sul benessere delle persone, in particolare per coloro che si trovano in condizioni di salute precarie. Di seguito sono riportati alcuni esempi di sfide e potenziali soluzioni per ridurre le disuguaglianze e le difficoltà nell’accesso ai servizi sanitari digitali.

Ritardo nella diagnosi e costi sanitari elevati

La mancanza di accesso alla telemedicina può impedire alle persone di ricevere una diagnosi tempestiva, con conseguente peggioramento della malattia e delle condizioni di salute. Coloro che non possono usufruire dei servizi di telemedicina potrebbero essere costretti a recarsi in ospedale o in clinica, aumentando così i costi sanitari, soprattutto se necessitano di frequenti visite mediche.

Una soluzione ampiamente adottata per superare ritardi e lunghe liste di attesa sono le centrali operative. Ad esempio, la Centrale Operativa di Paginemediche è attiva 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, con una rete di oltre 80.000 medici e più di 42.000 specializzazioni. I pazienti possono entrare in contatto, sia fisicamente che digitalmente, con specialisti qualificati in modo rapido ed efficiente, riducendo così le lunghe attese tipiche della sanità pubblica e il rischio di ritardi nella diagnosi e progressione della malattia.

Difficoltà nell’accesso ai servizi di follow-up

La telemedicina consente alle persone di rimanere in contatto con i loro medici e di ricevere cure continue anche a distanza. Tuttavia, coloro che non sfruttano le potenzialità offerte dal digitale possono avere difficoltà nell’ottenere servizi di follow-up e possono trovarsi ad affrontare problemi di salute senza la supervisione medica adeguata.

Su questa linea, abbiamo introdotto dei Programmi Salute, soluzioni digitali di gestione di specifiche patologie o condizioni scientificamente validate, che consentono di:

  • implementare protocolli standardizzati per la gestione del paziente, basati sulle linee guida;
  • supportare l’aderenza al trattamento, soprattutto dal punto di vista comportamentale;
  • agevolare il follow-up per le visite di controllo, offrendo una soluzione in linea con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e adottabile dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN) nel breve periodo (Piano nazionale cronicità).

Attraverso questi programmi, anche i medici possono accedere a un’area dedicata dalla quale possono pianificare appuntamenti e inviare inviti per visite e video-visite di follow-up ai pazienti. Inoltre, possono connettersi in tempo reale con altri professionisti durante la visita online e coordinare insieme il percorso.

Superare le difficoltà nell’accesso alle informazioni e alle risorse sanitarie

La salute digitale può offrire un accesso immediato e conveniente a informazioni mediche. Tuttavia, coloro che non possono usufruire dei servizi digitali potrebbero incontrare difficoltà nel trovare informazioni e risorse rilevanti per la propria salute, il che potrebbe limitare la loro capacità di prendersi cura di sé.

Riteniamo che la cosa principale sia guidare gli utenti verso attività di screening in base al loro profilo di rischio e/o verso una diagnosi precoce da parte del medico. Inoltre, si propone di educare e informare sul valore della prevenzione secondaria, consentendo l’accesso a programmi di monitoraggio e supporto per aderire alla terapia prescritta.

Conclusioni

In conclusione, la salute digitale e la telemedicina hanno dimostrato un enorme potenziale nel superare le disuguaglianze nell’accesso alle cure mediche in Europa e in Italia. Queste tecnologie stanno rivoluzionando il settore sanitario, consentendo alle persone di accedere ai servizi sanitari senza restrizioni geografiche, economiche o sociali.

L’Europa e l’Italia hanno compreso l’importanza della salute digitale e hanno promosso iniziative per sfruttarne appieno i benefici. Tuttavia, rimangono ancora sfide da affrontare per garantire un accesso equo e inclusivo a queste tecnologie.

In primo luogo, è fondamentale combattere le disuguaglianze digitali. Non tutti hanno accesso a Internet ad alta velocità o alle competenze digitali necessarie per utilizzare app e piattaforme di telemedicina. È necessario garantire l’infrastruttura e l’alfabetizzazione digitale, soprattutto nelle aree rurali e tra le persone anziane.

In secondo luogo, occorre prestare attenzione alle disuguaglianze socio-economiche. Non tutti possono permettersi dispositivi digitali o connessioni Internet stabili. È fondamentale implementare politiche che favoriscano l’accesso finanziario a queste tecnologie, assicurando che nessuno sia escluso a causa delle proprie risorse economiche.

Superare queste disuguaglianze richiede un impegno collettivo da parte di governi, istituzioni sanitarie, operatori sanitari e aziende tecnologiche. La collaborazione e la condivisione delle migliori pratiche possono contribuire a garantire che la salute digitale e la telemedicina siano accessibili a tutti, promuovendo un sistema sanitario più equo ed efficiente.

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