I temi caldi della Sanità italiana, in attesa di innovarsi con il digitale? Possiamo riassumerli così: il GDPR, la Telemedicina – Internet degli Oggetti (IoT), il Big Data – intelligenza artificiale (AI), il rapporto tra pubblico e privato nell’innovazione del SSN, infine le competenze digitali.
Questo è il quadro noto agli addetti ai lavori, a chi combatte quotidianamente con le liste di attesa, con i problemi dei pazienti, con le organizzazioni sanitarie sempre a corto di fondi e di risorse. E’ quanto emerso infatti di recente anche aal congresso nazionale della Associazione italiana Sanità Digitale e Telemedicina, AiSDeT.
GDPR e sanità: problemi e opportunità
Il GDPR è per la sanità un problema importante, ma anche una grande opportunità di miglioramento del sistema. I produttori di software spesso non danno nessuna compliance del loro software con il GDPR, men che meno i produttori di dispositivi medici interconnessi. Inoltre, l’articolo 20 del GDPR rende chiaro ed irrinunciabile il diritto del cittadino di ricevere da chi li detiene i propri dati in formato digitale, ed in un formato interoperabile. Infine, il cittadino può chiedere che siano trasferiti ad un altro gestore (e se fosse Google?).
Per ora il problema non si è ancora posto in modo rilevante ma pian piano questo tema potrebbe diventare critico per le organizzazioni sanitarie. Per aiutare le organizzazioni si sta elaborando un “codice di condotta per le organizzazioni sanitarie”, una iniziativa coordinata dalla ALTEMS, Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari in collaborazione con i principali stakeholder del SSN.
Telemedicina e IoT, le questioni sul tavolo
L’aggiornamento delle linee di indirizzo della telemedicina, introdotte nel 2014 ed ancora oggi documento di riferimento nazionale, recepito con apposite delibere dalle regioni, è una attività indispensabile. La commissione che coordino ha svolto il proprio compito, ha contattato regioni, stakeholder industriali, rappresentanti del personale sanitario ed ha elaborato alcune bozze ma il lavoro deve essere integrato con i suggerimenti di altri attori e deve essere integrato nel documento nazionale. I temi principali da aggiornare emersi sono relativi alle nuove tecnologie legate al mondo IoT, al mondo “mobile”, alla cybersecurity e infine ai temi caldi di autorizzazione ed accreditamento.
Big data in sanità: verso il FSE 2.0
II consorzio CINECA – uno dei principali attori europei nel settore – ha presentato un report sul sistema salute visto con l’occhio del big data, attraverso l’osservatorio ARNO, un osservatorio unico in Italia. Una delle fonti del big data sanitario è il fascicolo sanitario elettronico (FSE), in via di implementazione in tutt’Italia. La base del Big Data è il FSE, ma bisogna pensare al Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0, o meglio, come far utilizzare al meglio il FSE attuale, colonna portante del big data e della medicina personalizzata. È emerso che le regioni che hanno iniziato per prime l’implementazione del FSE oggi si trovano con un database di documenti in formato PDF, ben poco utilizzabili per il data mining, mentre le regioni con implementazione più recente hanno la maggior parte dei dati in HL7 o altri formati interoperabili, utilizzabili in progetti di Big Data e/o interfacciabili con strumenti di intelligenza artificiale, per evolversi in progetti di medicina personalizzata e non rimanere un semplice CdC, “cassetto del comò” digitale.
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Il ruolo del privato nell’innovazione digitale del SSN
Regole, sostegno ed indirizzo, cooperazione. Il privato si sta muovendo velocemente sull’innovazione digitale, assicurazioni, case di cura, società di mutuo soccorso, fornitori. Le aziende sono frenate da regole ancora incerte e dalla babele regionale tecnico/amministrativa, non in grado di far fronte ad una telemedicina privata regionale o peggio, di dimensioni sovraregionali. Come fare per eseguire un teleconsulto o una Televisita nella regione X con il centro medico nella regione Y? Chi autorizza il centro nella regione X? E se il centro erogatore è nella regione Y perché chiedere una autorizzazione sanitaria al centro servizi nella regione Y?
È indispensabile per lo sviluppo del sistema gestire, promuovere i rapporti con il privato sull’innovazione. Il privato ed il pubblico possono creare sinergia per supportare l’innovazione.
eLeadership e competenze digitali
Le competenze digitali dei leader del SSN nazionale sono un tema chiave. La eLeadership (capacità di guidare la trasformazione digitale) delle direzioni strategiche, le competenze digitali dei direttori di struttura e le competenze digitali degli operatori del SSN. Senza di queste non si andrà lontano perché l’innovatore digitale non capito viene trattato come fu trattata Cassandra. Tutte le aziende del farmaco stanno cambiando profondamente e stanno diventando “digital company”, evolvere per non morire. A Darwin si attribuisce una frase famosa “Non è il più forte che sopravvive, né il più intelligente, ma il più aperto al cambiamento”, i dinosauri si sono estinti e non possiamo permetterci l’estinzione delle aziende sanitarie
Spiegava Niccolo Machiavelli nel “Principe” a proposito dell’innovazione: “E debbasi considerare come è non è cosa più difficile a trattare, né più dubbia a riuscire né più pericolosa a maneggiare, che farsi capo a introdurre nuovi ordini. Perché lo introduttore ha per nimici tutti quelli che delli ordini vecchi fanno bene, e ha tepidi defensori tutti quelli che delli ordini nuovi farebbono bene. La quale tepidezza nasce, parte per paura delli avversarii che hanno le leggi dal canto loro, parte dalla incredulità delli uomini li quali non credano in verità le cose nuove se non ne veggono da una ferma esperienza. Donde nasce che qualunque volta quelli che sono nimici hanno occasione di assaltare, lo fanno partigianamente, e quelli altri defendano tepidamente: in modo che insieme con loro si periclita.” Poi però Machiavelli fornisce la soluzione: il supporto del Top Management : “(…) È necessario per tanto, volendo discorrere bene questa parte, esaminare se questi innovatori stiano per loro medesimi, o se dependano da altri; ciò è, se per condurre l’opera loro bisogna che preghino, ovvero possono forzare.Nel primo caso capitano sempre male, e non conducano cosa alcuna; ma, quando dependono da loro proprii e possano forzare, allora è che rare volte periclitano. Di qui nacque che tutt’i profeti armati vinsono, e li disarmati ruinorono”
Noi “profeti disamati” della Telemedicina abbiamo bisogno dell’appoggio del Top Management, delle armi e la formazione serve anche a questo, ad essere supportati nell’innovazione dal top management competente, che la richiede. Quello che accade altrimenti lo descrive un vecchio proverbio veneto “xe inutile spiegar le robe ai mussi: perdi tempo e infastidissi la bestia” Musso in italiano è il somaro e il somaro, ignorante, che ignora, infastidito, ti prenderà a calci.
Un buon esempio a cui guardare
Il buon esempio aiuta sempre ad imparare e la dottoressa Nili Appleton, responsabile delle attività di telemedicina del Clalit, ha dato un saggio della telemedicina operativa che vorremmo. Il Clalit , (in ebraico : שירותי בריאות כללית , General Sick Fund), è la più grande delle quattro organizzazioni di servizi sanitari israeliane con mandato statale, incaricata dei servizi di assistenza sanitaria per i suoi membri (tutti i cittadini israeliani residenti nel paese devono essere membri di uno dei quattro fornitori). Fu fondato nel 1911 come società di mutuo soccorso. Oggi è il principale fornitore di servizi sanitari pubblici e semi-privati in Israele (4,5 milioni di assistiti) e secondo la legge israeliana, è gestito come un’entità senza fini di lucro. La sanità digitale è l’elemento portante del sistema, centrata, dal punto di vista del paziente, su servizi offerti attraverso app e sostenuti dal Big Data e dalla Rete. Un esempio fra i tanti presentati: la Televisita, servizio routinario per il Clalit. Televisita del MMG, Televisita del pediatra (PLS), fatte fuori dall’orario di apertura dello studio e Televisita dermatologica, diurna e pomeridiana. Per quest’ultima in Israele ci sono liste di attesa superiori alle tre settimane e la Televisita ha portato, come primo risultato immediato, da oltre tre settimane a 72 ore il tempo per una diagnosi sospetta neoplasia cutanea, oltre alla second opinion nel trattamento domiciliare delle piaghe. Un’app, un buon modello organizzativo e la diagnosi di tumore della pelle e la cura delle piaghe hanno la corsia preferenziale. La notte poi i MMG e il PLS sono sempre disponibili (e non corrono il rischio di essere aggrediti).
Sarebbe così difficile farlo nelle Regioni italiane?