salute 4.0

Sanità digitale in Trentino, a che punto è la trasformazione

I prodotti, i progetti e le tecnologie su cui la la Provincia di Trento sta investendo per la trasformazione digitale della sanità pubblica. Dal centro di competenza sulla sanità digitale TrentinoSalute4.0 alla piattaforma TreC, passando per il progetto @Home

Pubblicato il 04 Set 2018

Luca Zeni

Assessore alla salute, politiche sociali e sport, Provincia autonoma di Trento

sanità_629857637

Lo spirito della trasformazione digitale in Sanità, in Trentino, va ben oltre un semplice risparmio di carta o una riduzione delle code agli sportelli e degli spostamenti per ritirare i referti.

Stiamo trasformando infatti la sanità in un sistema più efficiente, capace di erogare servizi migliori – magari riducendo le spese – e mettere al centro il cittadino-paziente, più partecipe e consapevole nelle scelte riguardanti la sua salute.

Un modello integrato di gestione della sanità digitale

La prospettiva è quella di una sanità migliore, capace di non perdere di vista il fattore umano e l’insostituibile rapporto tra medico e paziente. Nuove tecnologie e intelligenza artificiale offrono grandi opportunità in ambito sanitario, in termini di condivisione di dati e interoperabilità dei sistemi ai fini diagnostico-terapeutico-assistenziale, ma è fondamentale che alla base del loro utilizzo ci sia un approccio di sistema, condiviso e inter-istituzionale. La “rivoluzione digitale” quindi deve essere governata e guidata dal servizio sanitario pubblico attraverso la formazione delle nuove competenze per il management sanitario.

Da alcuni anni la Provincia autonoma di Trento sta lavorando per implementare un modello integrato di gestione della sanità digitale per fare fronte ai cambiamenti legati all’evoluzione demografica e ai nuovi bisogni di salute della popolazione. La qualità e l’aspettativa di vita in Trentino sono più alte rispetto alla media nazionale. Un dato certamente positivo, ma che evidentemente ci porta a fare i conti con una popolazione sempre più vecchia (anche se il tasso di natalità in Trentino rimane tra i più alti d’Italia). Aumentano gli anziani e le patologie croniche e il sistema deve essere capace di leggere i cambiamenti sociali e demografici e riadattare le proprie politiche sanitarie. È necessario ridisegnare dal punto di vista organizzativo e strutturale la rete dei servizi, soprattutto nell’ottica di rafforzare l’ambito territoriale di assistenza e cura, tenendo conto anche della riduzione del numero dei medici e degli operatori sanitari. Tutti elementi che devono stimolare il sistema ad una trasformazione digitale. In questo senso le nuove tecnologie rappresentano un’occasione utile per rivedere i processi e i percorsi di cura, sperimentare nuovi modelli clinici e organizzativi e ridisegnare le infrastrutture dei servizi.

TrentinoSalute4.0

Cuore nevralgico di tutte le attività di information tecnology applicate alla sanità è il centro di competenza sulla sanità digitale TrentinoSalute4.0, nato con l’obiettivo di creare sul territorio trentino uno spazio condiviso e un laboratorio congiunto capaci di supportare lo sviluppo della sanità digitale nella Provincia autonoma di Trento, attraverso un approccio di sistema. Attori del progetto TrentinoSalute 4.0 sono la Provincia autonoma di Trento, l’Azienda provinciale per i servizi sanitari e la Fondazione Bruno Kessler, di fatto il sistema sanitario, la ricerca e l’amministrazione del territorio che mettono a fattor comune le proprie competenze ed esperienze e rappresentano lo strumento di coesione tra gli indirizzi della programmazione sanitaria, i bisogni di innovazione espressi dal servizio sanitario provinciale e le opportunità offerte dalla ricerca e dalle nuove tecnologie digitali.

Le azioni intraprese nell’ambito delle politiche di innovazione del Servizio sanitario provinciale hanno consentito di sviluppare alcuni prodotti che hanno facilitato l’accesso ai servizi sanitari e alle cure per i cittadini trentini.

Innanzitutto, vale la pena ricordare che in Trentino la ricetta medica digitale è ormai una realtà consolidata: fin dal dicembre 2013 la Provincia autonoma di Trento, tramite l’Azienda provinciale per i servizi sanitari, ha dato via al servizio di “dematerializzazione” delle prescrizioni farmaceutiche, mettendo di fatto in pensione la “ricetta rossa”.

La piattaforma TreC, diario della salute dei cittadini

Da diversi anni ormai in Trentino è operativa la piattaforma di servizi di sanità digitale che consente di accedere al Fascicolo Sanitario Elettronico, e non solo. TreC – l’acronimo richiama le tre C della Cartella Clinica del Cittadino ma evoca anche i significati del termine inglese Track = traccia, cammino – è una piattaforma tecnologica basata sul concetto di Personal Health Record. La piattaforma TreC è costituita da un ecosistema di applicazioni web e mobile attraverso le quali da un lato i cittadini possono trovare un supporto alla gestione della loro salute e cura e comunicare con gli operatori sanitari e, dall’altro, gli operatori sanitari possono attivare modelli di monitoraggio remoto “personalizzati” dei loro pazienti. Nata da un progetto di ricerca nel 2008, ha superato una prima fase di sperimentazione prima di essere messa a disposizione dei cittadini trentini. Dal 2012 è un servizio del sistema sanitario provinciale offerto a tutti i cittadini della provincia di Trento (TreC_APSS). Parallelamente una versione sperimentale della piattaforma (TreC_Lab) viene utilizzata in un contesto di laboratorio territoriale per validare nuovi modelli di assistenza e prevenzione. La piattaforma è in continua evoluzione, in termini di nuove funzionalità e servizi disponibili e oggi è accessibile anche da mobile.

La piattaforma TreC funziona sia come Fascicolo Sanitario Elettronico, sia come “diario della salute”. Ogni cittadino trentino che abbia attivato la tessera sanitaria TS/CPS carta provinciale dei servizi o che abbia attivato un’identità SPID, può consultare tramite TreC la propria documentazione sanitaria prodotta dalle strutture del servizio sanitario provinciale, compreso lo storico a partire dal 2007: referti, esami di laboratorio, lettere di dimissione, prescrizioni sanitarie e farmaceutiche. Può inoltre interagire con il servizio sanitario provinciale (prenotare e pagare le visite, cambiare il medico) e delegare l’accesso al proprio FSE a persone di fiducia. Oltre a questo, TreC offre la possibilità di avere un vero e proprio diario della salute dove tenere traccia della storia clinica personale e familiare (farmaci, terapie, allergie e intolleranze, vaccinazioni ecc.) e registrare osservazioni personali sulla propria salute (peso, pressione, stili di vita). Ad oggi (agosto 2018) arrivano quasi a 88 mila (il 16% degli aventi diritto) i cittadini trentini iscritti a TreC. I dati – disponibili quasi in tempo reale sul sito trec.trentinosalute.net – raccontano di circa 2400 pagamenti effettuati, 3600 cambi di medico di base e oltre 35mila prenotazioni di visite.

La versione mobile di TreC

Visto che oggi sempre più cittadini utilizzano soprattutto smartphone e tablet per accedere a internet e fruire di servizi online in modo veloce, preferendo applicazioni mobili all’accesso da computer, si è deciso di implementare la versione mobile del servizio TreC con l’obiettivo di allargare il numero di utenti: grazie alla nuova App Trec_FSE , l’accesso sicuro al Fascicolo Sanitario Elettronico è potenzialmente garantito alla totalità della popolazione trentina maggiorenne. La versione “beta” dell’App è stata lanciata in via sperimentale in occasione di “Trento smart city week” lo scorso aprile e dopo alcuni mesi di test e interventi migliorativi oggi è scaricabile da App store e Google play e disponibile per i cittadini che abbiano attivato la tessera sanitaria per accedere a TreC. Ad oggi, attraverso l’App è possibile consultare i referti medici, le ricette specialistiche, le ricette farmaceutiche e ritirare i farmaci (anche fuori Provincia). La versione “beta” dell’App è stata già scaricata 3500 volte: 200 le ricette farmaceutiche visualizzate e 3500 i referti. Nei prossimi mesi l’App sarà arricchita di ulteriori funzioni che saranno rilasciate gradualmente, in linea con la versione web della piattaforma TreC.

I cittadini trentini hanno a disposizione anche una soluzione più veloce e complementare a TreC: FastTreC, il servizio per tutti i possessori di tessera sanitaria (non solo residenti in Trentino) che permette di visualizzare referti di laboratorio, prenotare il prelievo del sangue e verificare per i minori di 16 anni lo stato vaccinale. Ad averlo usato, ad oggi, sono oltre 235mila persone.

Le sperimentazioni

La versione sperimentale della piattaforma TreC – TreC_Lab – consente invece di di sperimentare modelli di telemonitoraggio a domicilio basati su tecnologie mobile, con l’obiettivo di garantire continuità nella cura e un’assistenza più tempestiva ed efficace nei confronti dei malati cronici.

Negli ultimi anni sono stati avviati degli studi pilota per validare la piattaforma nell’area clinica della gestione remota di malati diabetici di tipo I. La piattaforma è stata costruita e validata sul campo attraverso un approccio basato sui cosiddetti laboratori territoriali (living labs) che consente agli utenti finali (operatori sanitari e malati diabetici) di utilizzare versioni evolutive della piattaforma nella vita di tutti giorni. In questo modo gli utenti possono capire realmente come funziona il sistema nella gestione “pratica” della malattia diabetica e possono contribuire al suo miglioramento fornendo suggerimenti derivanti dall’esperienza vissuta durante il suo utilizzo.

In questo contesto, entro il 2018 sarà attivato il modulo per la presa in carico e la cura dei pazienti con diabete di tipo I (App “TreC_Diabete I”), mentre sarà avviata la sperimentazione per la gestione dei pazienti con diabete di tipo II (App “TreC_Diabete II”). Queste azioni rientrano negli obiettivi di programmazione provinciale e rientrano tra gli obiettivi assegnati dalla giunta provinciale al direttore generale dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari.

Un’altra interessante sperimentazione in termini di servizi di supporto ai cittadini riguarda la promozione dei sani stili di vita. È di qualche mese fa, in occasione del Festival dell’economia di Trento, il lancio di TrentinoSalute+, la nuova applicazione che promuove la salute e i sani stili di vita attraverso un sistema di incentivi (sociali e personali). Trentino Salute+ si affianca alle tradizionali campagne di comunicazione e promozione della salute e attraverso l’uso delle nuove tecnologie si interfaccia con un cittadino attivo, che può e vuole essere protagonista delle proprie scelte nell’ambito della salute. Anche grazie ad un sistema incentivante duale (donare, ricevere). Un coach virtuale propone al cittadino – sulla base della profilatura iniziale al momento di scaricare l’app – una serie di sfide personalizzate per tenersi in salute e lo incentiva sia da un punto di vista sociale sia personale. In pratica, ogni volta che si raggiunge un traguardo intermedio si maturano dei “punti social” da destinare ad un’iniziativa di promozione della salute promossa da un’associazione. Superare una certa soglia di “punti social” significa che un’iniziativa sociale riceverà effettivamente delle risorse finanziarie. Si può donare, ma anche ricevere, perché ad ogni sfida affrontata si ottengono sconti e omaggi per l’acquisto di prodotti/servizi attinenti la salute e i sani stili di vita offerti da partner commerciali convenzionati.

Accesso ai servizi e cure domiciliari

Quando si parla di salute e sanità uno dei temi più dibattuti è quello della diseguaglianza nell’accesso ai servizi. Un esempio in tal senso viene dalle cure domiciliari e dalla difficoltà di accesso ai dati sanitari. Chi è curato in ospedale può contare sulla condivisione dei dati clinici e delle informazioni tra i diversi professionisti in tempo reale. Per chi viene assistito a domicilio la condivisione delle informazioni, il coordinamento tra medici e infermieri e le comunicazioni tra famiglia e operatori coinvolti nel processo di cura non è così agevole e spesso le informazioni viaggiano ancora sul cartaceo. Il tema è cruciale, perché l’aumento della popolazione anziana – con una maggiore incidenza di condizioni croniche – e l’esigenza di ridurre l’accesso alle prestazioni di ricovero hanno determinato un aumento della domanda di cure domiciliari.

Il progetto @Home

Per cercare di risolvere la questione l’Azienda provinciale per i servizi sanitari ha avviato il progetto @Home, che permette, grazie ad una app mobile e all’utilizzo di piattaforme di ultima generazione di mantenere sempre attivo il collegamento tra paziente domiciliato – in Trentino circa 20.000 cittadini all’anno – e personale sanitario.

L’applicazione @Home consente di gestire l’attività degli operatori sul campo e gli scambi di informazioni necessarie tra un intervento o una visita domiciliare e l’altra per assicurare la continuità nella presa in carico delle persone a domicilio, assicurando il livello informativo che viene fornito agli operatori all’interno degli ospedali. Il tutto in una situazione di mobilità e di connettività in tempo reale.

Con la piattaforma @Home l’assistenza domiciliare diventa una rete di persone e servizi sempre connessi sul territorio.

Questi sono alcuni dei prodotti su cui oggi la Provincia di Trento sta investendo fortemente, nella convinzione che la trasformazione digitale della sanità pubblica sia una prospettiva necessaria, che permetterà di risparmiare risorse, ridurre sprechi e inefficienze, e garantire ai cittadini un accesso alla salute basato su standard uniformi per servizi e percorsi di cura.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Analisi
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 2