Negli ultimi anni, il concetto di benessere individuale ha assunto un ruolo centrale nei dibattiti pubblici e nelle politiche globali. Non si tratta più solo di salute fisica, ma di un equilibrio complesso tra salute mentale, relazioni sociali, soddisfazione economica e ambiente.
Questo approccio olistico è stato al centro del 7° Forum mondiale dell’OCSE sul benessere, dove è emerso un tema chiave: la tecnologia non è solo un facilitatore, ma una componente essenziale per garantire un benessere più inclusivo, sostenibile e personalizzato.
Il benessere come obiettivo globale
Secondo l’OCSE, il benessere individuale è una condizione necessaria per la crescita economica e sociale. Tuttavia, le disuguaglianze continuano a rappresentare una sfida, aggravata da fattori come l’invecchiamento della popolazione e la diffusione delle malattie croniche. Queste condizioni impongono sistemi sanitari più flessibili e capaci di adattarsi ai bisogni delle persone.
In questo contesto, le tecnologie digitali stanno trasformando lo scenario, offrendo soluzioni che consentono alle persone di prevenire, monitorare e gestire il proprio stato di salute in modo più autonomo. Dai dispositivi indossabili per il monitoraggio costante ai diari digitali della salute per condizioni non gravi, fino ai servizi di telemedicina e telemonitoraggio, le opportunità sono numerose e promettenti.
Tecnologie emergenti per un benessere inclusivo
Numerose innovazioni tecnologiche stanno trasformando il panorama del benessere individuale, con una varietà di strumenti emergenti che offrono soluzioni avanzate per migliorare la salute e la qualità della vita.
Ecco alcune delle principali:
- Telemedicina e Telemonitoraggio: la telemedicina sta diventando sempre più diffusa, permettendo ai pazienti di consultare medici e specialisti da remoto. Tecnologie come la videovisita e i dispositivi per il monitoraggio a distanza dei parametri vitali (pressione sanguigna, glicemia, peso, ecc.) stanno cambiando il modo in cui vengono monitorati i pazienti, specialmente quelli con malattie croniche.
- Intelligenza Artificiale (IA): l’intelligenza artificiale viene utilizzata per analizzare grandi quantità di dati sanitari e migliorare la diagnosi e il trattamento delle malattie. Algoritmi di IA possono rilevare pattern nei dati dei pazienti che potrebbero sfuggire agli esseri umani, consentendo diagnosi precoci e piani di trattamento più personalizzati.
- Applicazioni integrate con i servizi sanitari: Rappresentano un passo avanti per migliorare l’efficacia dei percorsi di benessere e cura di ogni persona. Una combinazione di anamnesi virtuali, visite da remoto e monitoraggio dei parametri vitali che permettono non solo un auto-controllo del proprio stato di salute ma offrono un accesso più rapido alle cure e di avere a portata di mano uno storico clinico facile da consultare e condividere con il medico.
- Wearables e dispositivi connessi: Offrono informazioni personalizzate e aiutano nella gestione delle malattie croniche, come l’ipertensione o le malattie cardiache. Possono anche inviare notifiche al paziente o al medico in caso di anomalie, migliorando la prevenzione e la gestione tempestiva delle condizioni di salute.
Grazie a queste innovazioni, è possibile ottenere una visione personalizzata e proattiva delle proprie condizioni fisiche e mentali, migliorando non solo l’accesso alle cure ma anche la loro efficacia attraverso interventi tempestivi e basati sui dati.
Esperienze globali: strategie digitali per il benessere
Diverse nazioni nel mondo stanno utilizzando le tecnologie digitali per promuovere la salute e il benessere dei propri cittadini, offrendo esempi di successo.
- Finlandia: Leader nell’uso di piattaforme di e-health, il Paese ha integrato i dati sanitari in un’unica rete nazionale, consentendo una gestione più efficace delle cure e promuovendo la prevenzione.
- Estonia: Con un sistema sanitario interamente digitalizzato, ogni cittadino ha accesso ai propri dati medici e può utilizzarli per consulti e terapie personalizzate.
- Giappone: Con una popolazione sempre più anziana, il Paese ha investito in robotica assistiva e intelligenza artificiale per migliorare la qualità della vita. I robot domestici non solo monitorano parametri vitali, ma assistono gli anziani in attività quotidiane, riducendo il bisogno di cure a domicilio.
Queste esperienze mostrano come una visione strategica del digitale possa migliorare il benessere complessivo, con un focus su prevenzione, personalizzazione e sostenibilità.
Il caso italiano: tra innovazione e frammentazione
Attualmente, in Italia il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) sta rappresentando uno strumento fondamentale per la digitalizzazione della sanità, ma ci sono ancora molte sfide aperte.
Sul fronte della telemedicina, il PNRR ha destinato risorse significative per sviluppare piattaforme e servizi che includano teleconsulto, televisite e telemonitoraggio. Nonostante un aumento nell’uso durante e dopo la pandemia, il tasso di adozione resta limitato, con un utilizzo insufficiente rispetto al potenziale di queste tecnologie. Ciò è attribuibile in parte alla frammentazione del sistema sanitario e alla mancanza di un’infrastruttura uniforme su tutto il territorio nazionale.
Per quanto riguarda il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), il PNRR prevede investimenti di circa 1,38 miliardi di euro per migliorarne l’accessibilità e l’omogeneità. Ad oggi, però, manca una strategia capillare per rendere il FSE uno strumento di riferimento nella gestione della salute a lungo termine.
Un altro punto chiave è la digitalizzazione della raccolta dati. Progetti come il rafforzamento del Nuovo Sistema Informativo Sanitario mirano a unificare la gestione dei dati clinici, ma la lentezza di implementazione delle Cartelle Cliniche Elettroniche (CCE) rimane un ostacolo: più della metà delle strutture sanitarie non ha una CCE completamente attiva, rendendo difficile una gestione integrata ed efficiente
In sintesi, l’Italia è in una fase di transizione. Pur avendo stanziato risorse significative e avviato progetti ambiziosi, il sistema sanitario affronta barriere operative e organizzative che rallentano il raggiungimento degli obiettivi di digitalizzazione. Accelerando la cooperazione pubblico-privato, si potrebbe favorire un benessere più inclusivo e sostenibile per tutti.
Soluzioni digitali integrabili con il SSN
Alcuni progetti innovativi già operativi, sviluppati nel settore privato, stanno trovando ottime opportunità di integrazione con il sistema sanitario italiano, contribuendo a rendere la salute e il benessere più accessibili e personalizzati. Tra questi, ad esempio c’è il caso dell’Ulss 3 Serenissima Venezia-Mestre che ha scelto di fornire assistenza ai suoi cittadini mediante soluzioni avanzate di telemedicina.
Lo scopo è fornire a Medici ospedalieri, specialisti ambulatoriali e medici di famiglia uno strumento comune su cui poter interagire con i pazienti già in cura nell’Azienda sanitaria, avviare visite a distanza, scambiare documenti in tempo reale e gestire le cronicità attraverso un sistema di monitoraggio di valori da remoto.
La piattaforma scelta, infatti, è concepita per avviare programmi di telemonitoraggio su più parametri vitali, che prevedono anche l’ausilio di dispositivi connessi, con la possibilità di essere applicati a varie branche specialistiche, come cardiologia, diabetologia, pneumologia, ecc.
L’integrazione di queste soluzioni come queste con il sistema sanitario nazionale può portare numerosi vantaggi, come l’alleggerimento del carico sulle strutture ospedaliere, una maggiore personalizzazione dei percorsi di cura e il miglioramento dell’aderenza terapeutica, con benefici tangibili sia per i pazienti che per il sistema nel suo complesso.