Durante il covid-19 la telemedicina ha giocato un ruolo fondamentale, supportando l’erogazione dei servizi sanitari a distanza e mostrando benefici che vanno oltre il periodo emergenziale, quali la capacità di contribuire ad una continuità di cura per i pazienti e a migliorare l’efficienza dei servizi erogati.
Il progetto Rise
In questo contesto, il Politecnico di Milano e Novartis Oncology, con il coinvolgimento di 11 centri clinici italiani, hanno realizzato il progetto RISE – Revisione e misura dei processi di gestione in Telemedicina del paziente oncologico – finalizzato a: identificare impatti e criticità nella gestione dei pazienti oncologici in modalità integrata con soluzioni di Teleconsulto e Televisita; condividere know-how ed esperienze tra centri clinici; definire un modello di riferimento per l’uso della Telemedicina nella gestione del percorso dei pazienti oncologici; sviluppare un panel di indicatori capace di misurare il valore generato dall’utilizzo di tali soluzioni in ottica multi-dimensionale.
Dai risultati del progetto emerge come – sebbene attualmente molti centri non abbiano introdotto sistemi di monitoraggio strutturati dedicati alla Telemedicina – l’identificazione e misurazione dei KPI è uno dei fattori di successo per tali progetti, necessario per identificare i punti di attenzione presenti nei processi di cura che prevedono l’utilizzo di tali soluzioni, indirizzare le azioni di miglioramento e concretizzare pienamente il ruolo che la Telemedicina può avere.
L’importanza della Telemedicina nel panorama attuale e futuro e il progetto RISE
A causa dell’emergenza COVID-19, le strutture ospedaliere hanno dovuto attuare una riduzione, e in alcuni casi una sospensione, delle normali attività ambulatoriali e chirurgiche, rallentamento che ha avuto un impatto anche in ambito oncologico. Al fine di permettere a tutti i pazienti di usufruire delle cure necessarie, garantendo la continuità del percorso clinico, un ruolo rilevante può essere svolto dalla Telemedicina, e in particolare dalla Tele-visita e dal Tele-consulto, a supporto dell’erogazione di tutti i servizi di assistenza sanitaria: prevenzione, diagnosi, cura e follow-up.
Infatti, l’emergenza sanitaria ha costituito un catalizzatore per l’implementazione delle soluzioni di Telemedicina. Non solo l’utilizzo di soluzioni come Tele-visita e Tele-consulto è più che raddoppiato, ma è aumentato l’interesse futuro da parte dei medici nei confronti di tali soluzioni: secondo quanto rilevato dall’Osservatorio Sanità Digitale del Politecnico di Milano, oggi tre medici su quattro si dicono convinti dell’utilità e del potenziale delle applicazioni di Telemedicina[1].
Tra i benefici delle soluzioni di Telemedicina, riconosciuti dai pazienti tanto quanto dai medici, vi sono l’aumento dell’engagement del paziente, ovvero il maggior interesse e coinvolgimento nel conoscere ed affrontare la propria malattia, nonché la possibilità di evitare sprechi di risorse e ottenere un risparmio di tempo: l’Osservatorio Sanità Digitale ha stimato che, svolgendo le visite da remoto ed evitando dunque gli spostamenti, i pazienti e i loro caregiver potrebbero risparmiare a livello nazionale un totale di 66 milioni di ore all’anno1.
La centralità dei servizi di Telemedicina è evidenziata anche nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR): uno degli obiettivi cardine in ambito sanitario è il potenziamento dei servizi domiciliari e qui la Telemedicina gioca un ruolo fondamentale, contribuendo a ridurre i divari geografici e territoriali, a garantire una migliore esperienza di cura per gli assistiti e a migliorare l’efficienza dei sistemi sanitari regionali.
In questo contesto, il Politecnico di Milano e Novartis Oncology hanno realizzato il progetto RISE – Revisione e misura dei processi di gestione in Telemedicina del paziente oncologico – con l’obiettivo di identificare, alla luce dei cambiamenti richiesti dall’emergenza COVID-19, impatti e criticità negli attuali sistemi di gestione dei pazienti oncologici in modalità integrata con componenti di Tele-consulto e Tele-visita, creando un modello di riferimento per l’uso di tali servizi nella gestione del percorso dei pazienti oncologici e un panel di indicatori che consenta di misurarne il valore in logica multi-dimensionale.
Il progetto, iniziato a luglio a concluso in dicembre 2021, ha coinvolto dirigenti (Direzioni Strategiche), medici specializzati in campo oncologico e onco-ematologico e ulteriori referenti (tra cui controllo di gestione, gestione operativa, qualità, rischio clinico, …) provenienti da 11 centri clinici italiani, che attraverso metodologie di co-design e design-thinking si sono confrontati all’interno di tavoli di lavoro per condividere esperienze, sviluppare un modello di riferimento dedicato all’utilizzo di soluzioni di Telemedicina per pazienti oncologici e un panel di indicatori multidimensionale.
Il percorso di cura del paziente oncologico
Grazie al contributo dei centri clinici coinvolti, è stato possibile innanzitutto evidenziare il ruolo della Telemedicina lungo il percorso di cura del paziente oncologico, composto dalle tre macro-fasi di “accesso e diagnosi”, “trattamento” e “follow-up” rappresentate e descritte in Figura 1.
Figura 1 – Il percorso di cura del paziente oncologico
Durante i tavoli di lavoro, è stato possibile evidenziare il ruolo della Telemedicina a supporto delle differenti attività previste nel percorso di cura. In particolare, è emerso come nella fase di accesso e diagnosi la Telemedicina può agevolare pazienti e personale clinico nello scambio dei risultati degli esami diagnostici, evitando l’accesso del paziente presso il centro clinico e agevolando il confronto e l’interazione tra le figure professionali che collaborano alla definizione della diagnosi.
Riguardo la fase di trattamento, tra le criticità per il paziente vi è l’elevato numero di accessi presso il centro clinico, mentre dalla prospettiva dello specialista le problematiche si manifestano nella difficoltà di coordinamento con gli altri specialisti per la gestione di più opzioni terapeutiche e nella crescente complessità nell’individuare slot per l’erogazione delle visite di controllo in tempi idonei ai trattamenti prescelti. A tal proposito, il supporto della Telemedicina si concretizza nelle soluzioni di Tele-consulto e Tele-visita, atte a diminuire da una parte il numero di accessi in struttura del paziente, decongestionando gli spazi ospedalieri e, dall’altra, facilitare l’interazione tra specialisti.
Infine, nella fase di follow-up gli strumenti di Tele-visita possono consentire al paziente di segnalare tempestivamente allo specialista l’insorgenza di eventuali complicanze ed eventi avversi, mentre l’utilizzo di una piattaforma di Tele-consulto può abilitare l’integrazione tra medicina ospedaliera e territoriale, agevolando il confronto con il MMG o altri specialisti incaricati del monitoraggio dei pazienti.
In ultimo, la progettualità ha permesso di mettere in luce alcuni benefici dell’utilizzo della Telemedicina trasversali rispetto alle tre fasi identificate nel framework e che prescindono dalle attività peculiari di ciascuna, tra i quali spicca la possibilità di facilitare il mantenimento della relazione con il paziente.
Il panel di indicatori multidimensionale
Il progetto si è posto l’obiettivo di co-creare, con i centri coinvolti, un panel di indicatori volto ad analizzare in ottica multidimensionale gli impatti della Tele-visita e del Tele-consulto nel percorso di cura del paziente oncologico. Il panel è costituito da indicatori capaci di misurare aspetti di volume e utilizzo, efficacia ed efficienza, sicurezza, vissuto del paziente e del personale ospedaliero e costi. Ad esempio, gli indicatori di volume e utilizzo indagano il numero di Tele-visite erogate sia in termini assoluti che rispetto al numero totale di visite, in presenza e da remoto, erogate; i KPI di efficacia ed efficienza esplorano gli aspetti legati ai tempi di attesa e al tasso di aderenza alle prestazioni pianificate; gli indicatori di sicurezza si concentrano sulla disponibilità dell’applicativo di Telemedicina e sul numero di richieste di supporto ricevute (la struttura del panel di KPI e rappresentata in Figura 2). Durante i tavoli di lavoro è stato identificato un sottoinsieme di indicatori da rilevare prioritariamente all’interno del progetto RISE, al fine di testare l’applicabilità e la valenza dello strumento.
Figura 2 – Struttura del panel di KPI
Dalla rilevazione, effettuata su un sotto-insieme di centri, è emerso che mediamente i centri svolgono tramite soluzioni di Televisita il 3,5% delle visite totali erogate nell’anno e che ad usufruirne sono prevalentemente pazienti extra-regione (circa il 15% rispetto al 5% dei pazienti regionali). Il tempo di attesa per l’erogazione della Tele-visita risulta essere nettamente inferiore rispetto alla visita in presenza, con una differenza tra i due di circa un mese e mezzo. Infine per quanto riguarda i costi delle risorse necessarie per l’erogazione del servizio, sebbene ci siano variazioni significative a seconda del centro clinico e della specialità, dal confronto tra visita in presenza e in remoto emerge una riduzione significativa dei costi legati alla Tele-visita, dovuta principalmente all’assenza dell’ausilio di personale infermieristico, alla possibilità di svolgere la visita in locali differenti dall’ambulatorio e all’ottimizzazione dei momenti di accoglienza, attesa ed accettazione.
In linea con i risultati misurati attraverso il panel di indicatori, i centri clinici coinvolti nel progetto hanno riconosciuto agli strumenti di Telemedicina il beneficio di garantire un risparmio di tempo e risorse grazie alla semplificazione delle attività, sottolineando però la necessità di valutare attentamente, in particolare per le soluzioni di Tele-visita, le prestazioni più idonee all’utilizzo di tali strumenti e la volontà del paziente. L’aspettativa riguardo la fase successiva all’emergenza sanitaria va in direzione di un aumento del numero di Tele-visite e di un’ulteriore riduzione dei costi ad esse legati.
Nonostante il riconoscimento dei benefici attuali e potenziali degli strumenti di Telemedicina, in linea generale, emerge come i centri non abbiano introdotto un monitoraggio strutturato di KPI e fatichino a raccogliere dati utili alla rilevazione di un buon numero di indicatori, poiché non tracciati o disponibili solo con un elevato livello di aggregazione. Per esempio, a causa dell’indisponibilità dei dati non è stato possibile quantificare il numero di Tele-consulti svolti con specialisti di altri centri clinici, né l’entità delle difficoltà di utilizzo dei servizi da parte dei pazienti, che pur sono state segnalate dai partecipanti ai tavoli di lavoro come una delle barriere alla diffusione delle Tele-visite.
Gli ingredienti per iniziative di Telemedicina di successo
Il progetto ha permesso di constatare come gli ingredienti per iniziative di Telemedicina di successo siano diversi e non riguardino solo la piattaforma tecnologica scelta. Concorrono, infatti, anche aspetti legati alla cultura, allo sviluppo di nuove competenze digitali e relazionali da parte di medici e pazienti, alla governance, alle risorse e capacità necessarie per far evolvere processi, competenze e modelli di cura. Infine, un fattore di successo cruciale è la valutazione, ovvero il misurare i risultati dei progetti e i benefici che portano. Anche durante i momenti di confronto svolti all’interno del progetto è stato ribadito che, insieme alla complessità del ripensare i percorsi di cura e i modelli organizzativi, una delle barriere alla diffusione degli strumenti di Telemedicina è la difficoltà nell’identificare e valutare i benefici e quindi giustificare l’investimento per queste soluzioni.
Il senso del progetto RISE
Proprio in tal senso il progetto RISE ha contribuito a sviluppare, grazie alle competenze di 11 centri clinici italiani, un panel di indicatori per la misurazione degli impatti derivanti dall’implementazione di soluzioni di Telemedicina, in modo da consentire di intercettare eventuali aree critiche e indirizzare la realizzazione di azioni di miglioramento. Solo grazie ad un monitoraggio strutturato è possibile, infatti, individuare e rispondere alle criticità riscontrate da pazienti e specialisti e concretizzare il ruolo che la Telemedicina può avere a supporto dell’erogazione dei servizi di assistenza sanitaria. A tal proposito, il panel di indicatori definito è stato condiviso con i centri clinici coinvolti nella progettualità, come strumento che guiderà la rilevazione dei dati e consentirà loro di avviare un percorso di monitoraggio e conseguente miglioramento.
__________________________________________________________________
Si ringraziano i centri clinici che hanno aderito all’iniziativa per la disponibilità e per i contributi apportati al lavoro svolto alla base della realizzazione dei contenuti del presente articolo: Azienda Ospedaliera di Perugia; Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino; Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi di Firenze; Azienda Ospedaliero Universitaria Consorziale Policlinico di Bari; Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico «G. Rodolico-San Marco» di Catania; Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico Umberto I di Roma; Fondazione IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano; Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano; IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova; IRCCS Istituto Dermopatico Dell’Immacolata di Roma; Istituto Europeo di Oncologia di Milano.
Note
- “Connected Care ed emergenza sanitaria: cosa abbiamo imparato e cosa fare adesso?”, Report Osservatorio Sanità Digitale del Politecnico di Milano, 2021 ↑