La telemedicina in Calabria rappresenta un’opportunità strategica per trasformare l’assistenza sanitaria in una regione caratterizzata da peculiarità demografiche, socioeconomiche e orografiche che ne limitano l’accessibilità. Grazie ai fondi PNRR, il progetto punta a creare una Piattaforma Regionale integrata che consentirà interazioni medico-paziente a distanza, promuovendo l’uso delle tecnologie digitali nel settore sanitario.
Indice degli argomenti
Il contesto nazionale del progetto
Il progetto di telemedicina in Calabria si inserisce nel più ampio contesto nazionale del subinvestimento: M6C1 I1.2.3 – Telemedicina per un migliore supporto ai pazienti cronici – ha come finalità quella di creare una Piattaforma Nazionale per i servizi di Telemedicina (PNT) e finanziare progetti che consentano interazioni medico-paziente a distanza promuovendo iniziative mirate sulle tecnologie digitali in materia di sanità e assistenza.
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L’obiettivo incentrato sull’erogazione di prestazioni e servizi di telemedicina, prevede che almeno 300 mila persone siano assistite attraverso gli strumenti di telemedicina a fine 2025 (target T4-2025).
Importanti le risorse messe a disposizione che ammontano ad 1,5 miliardi di euro.
L’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (AGENAS) con il DM del 1° aprile 2022 ha articolato l’investimento complessivo in due sub-interventi:
1.2.3.1 – Piattaforma di Telemedicina;
1.2.3.2 – Servizi di Telemedicina.
Vengono stabili i requisiti funzionali e i livelli di servizio per la progettazione dei Servizi di Telemedicina da parte di Regioni e Province autonome con il Decreto interministeriale del 21.09.2022 che concernente l’approvazione delle Linee Guida predisposte da AGENAS
Con il successivo Decreto interministeriale del 30.09.2022 sono state definite le procedure di selezione delle soluzioni di telemedicina e diffusione sul territorio nazionale, nonché i meccanismi di valutazione delle proposte di fabbisogno regionale per i servizi minimi di telemedicina e per l’adozione delle linee di indirizzo per i Servizi di Telemedicina.
Come da decreto viene previsto che ogni Regione e Provincia autonoma compili un Piano Operativo (all. A del Decreto) contenente il fabbisogno per i servizi di telemedicina. L’all. B contiene le Linee Guida per la definizione dei progetti regionali, al fine di supportare Regioni e Province autonome nella definizione dei progetti nell’ambito del sub-investimento. Vengono inoltre individuate Lombardia e Puglia quali regioni capofila, con il compito di provvedere, anche avvalendosi delle proprie centrali di committenza, alle procedure di acquisizione di soluzioni di telemedicina.
I decreti richiamati definiscono la strategia nazionale di telemedicina adottata e i criteri che i progetti devono soddisfare, al fine del raggiungimento del Target M6C1-8 raggiunto dal paese.
Il piano operativo regionale per la telemedicina in Calabria
La Regione Calabria tramite Decreto del Commissario ad Acta DCA n. 132 del 15 maggio 2023 ha approvato il Piano Operativo Regionale (POR) elaborato sulla base dell’allegato A del D.M. del 30 settembre 2022, nel quale viene definito il fabbisogno per l’implementazione dei servizi minimi di Telemedicina.
Il POR rappresenta il documento nel quale sono riportati:
- i fabbisogni di salute,
- le modalità di implementazione del progetto,
- gli elementi descrittivi demografici,
- gli elementi descrittivi delle condizioni socioeconomiche,
- gli elementi descrittivi orografici e
- gli elementi descrittivi delle condizioni di salute.
Leggendo questo Piano appare da subito evidente che la Regione Calabria potrebbe usufruire della telemedicina traendone un grande vantaggio ed in modo importante proprio per le peculiarità che la caratterizzano come la demografia, il contesto socioeconomico e la orografia.
La Regione ha previsto un numero di utenti impiegati suddiviso in n° 1.353 Medici del ruolo unico, n° 224 PLS, n° 3.090 Medici specialisti, n° 1.142 infermieri, n° 2.073 altro personale sanitario e sociosanitario e n° 109 personale tecnico e amministrativo.
La Regione Calabria ha deciso di aderire alla gara della Regione Capofila Lombardia per l’acquisto di tutti i moduli di Telemedicina quali: Televisita, Teleassistenza, Teleconsulto, Telemonitoraggio livello I e II.
Ha proceduto all’approvazione del “Modello Organizzativo dei servizi di telemedicina” tramite DCA n. 286 del 27 novembre 2023, definendo le modalità con le quali intende implementare e gestire i servizi di telemedicina e specificando come vuole riprogettare la rete dei servizi territoriali, introducendo strumenti di telemedicina e prevedendo una forte integrazione tra i servizi ospedalieri e le reti di prossimità territoriale quali CdC, OdC, Centrali Operative Territoriali (COT), Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) nonché il coinvolgimento di Medici del ruolo unico di assistenza primaria e Pediatri di libera scelta.
L’attuazione delle progettualità prevede quindi di implementare i servizi di Telemedicina, che attualmente sono presenti in ambito sperimentale solo in alcune realtà locali, come componente integrante del sistema sanitario regionale, con una soluzione unica a livello regionale che sarà diffusa a tutte le strutture e gli attori coinvolti dall’assistenza territoriale.
Si andrà quindi ad incrementare e integrare le prestazioni sanitarie erogate per i pazienti cronici migliorando il percorso di cura di tali pazienti e di conseguenza lo stato di salute della popolazione.
Implementazione della piattaforma di telemedicina in Calabria
Con l’obiettivo di massimizzare il risultato con DCA 246 del 11.09.2024 il Commissario ad acta di Regione Calabria ha delegato ad Azienda Zero il compito di aderire alla gara della Regione Lombardia per la Piattaforma Regionale di Telemedicina (IRT) così da implementare per tutte le Aziende sanitarie della regione Calabria una soluzione unica nel più breve tempo possibile.
In data 18 dicembre 2024 Azienda Zero ha sottoscritto il contratto con l’operatore economico, Consorzio Replay Public Sector, dopo aver esperito tutte le procedure previste dal Codice dei Contratti Pubblici nel caso di adesione ad Accordi Quadro oltre alle procedure specifiche previste ai sensi dell’articolo 1 lettera a) del paragrafo “Processo di adesione e attivazione” del documento denominato “Guida alla Convenzione Accordo Quadro avente ad oggetto l’affidamento del servizio di infrastruttura regionale di telemedicina”.
Nel contesto operativo di implementazione della piattaforma di telemedicina, sono state intraprese diverse azioni mirate a garantire una gestione efficace del progetto. L’approccio adottato ha previsto il pieno coinvolgimento sia dell’Amministrazione che dei fornitori, con la definizione di un piano di lavoro che contempla la partecipazione attiva degli utenti finali, appartenenti al personale clinico, amministrativo e tecnico, in ogni fase del progetto.
Per garantire il pieno coinvolgimento di tutte le figure professionali e promuovere un approccio sinergico e multidisciplinare, sono stati costituiti gruppi di lavoro per il monitoraggio dell’avanzamento del progetto e per la gestione delle integrazioni e dell’autenticazione. I gruppi sono composti da personale clinico, amministrativo e tecnico delle Aziende Sanitarie della Regione Calabria, nonché dal fornitore dei servizi. Questa metodologia consente di integrare le diverse competenze e di assicurare che tutte le prospettive che hanno impatto significativo sulla realizzazione della progettualità siano adeguatamente considerate.
A tal fine, è stato adottato un approccio progettuale strutturato e suddiviso in fasi distinte. Tale impostazione risponde all’esigenza di gestire in modo efficace la complessità del progetto, garantendo che ogni aspetto del medesimo in relazione ai servizi/obiettivi, sia affrontato con la massima attenzione e accuratezza.
Il cronoprogramma prevede, la fase di collaudo della piattaforma per il mese di maggio 2025, e l’effettivo go-live previsto per il mese giugno 2025.
Per garantire un coordinamento efficace, è stata avviata la pianificazione degli incontri, con la definizione di un calendario di riunioni periodiche tra i gruppi di lavoro. Tali momenti di confronto e decisione consentono di discutere i progressi, affrontare eventuali criticità e adottare soluzioni condivise.
Sono stati istituiti degli stati di avanzamento settimanali (SAL) che sono stati utilizzati come strumento principale per informare l’Amministrazione riguardo tutte le attività relative alla fornitura dei servizi. I SAL rappresentano momenti di confronto che consentono di analizzare segnalazioni di eventuali problematiche riscontrate, presentare proposte di modifica o aggiornamenti necessari e suggerimenti per l’ottimizzazione dei processi esistenti.
Sono stati sviluppati i processi di Televisita, Telemonitoraggio e Teleassistenza e si sono programmati ulteriori incontri focalizzati sul Teleconsulto. Inoltre, è stata prodotta una documentazione completa sulla gestione dei processi all’interno della piattaforma (as-is) disponibile nello spazio condiviso. Mentre la documentazione relativa alla definizione dei processi definitivi e le relative analisi funzionali (to-be) sono in fase di elaborazione poiché si stanno programmando degli incontri specifici con il coinvolgimento attivo degli operatori sanitari e medici preposti all’utilizzo della piattaforma al fine di definire, nel dettaglio, i processi di erogazione dei vari servizi di telemedicina.
Un ulteriore incontro è stato svolto in merito alla gestione di ruoli e permessi, nonché all’analisi dei master data. A tal proposito, è stata condivisa una matrice per definire ruoli e permessi all’interno della piattaforma, stabilendo le azioni consentite per ciascun profilo utente. Per quanto concerne i master data specifica riunione dedicata alla definizione del template di compilazione, il documento è stato trasmesso all’Amministrazione per l’analisi e la compilazione, che è attualmente in corso con il contributo attivo dei membri del gruppo regionale e con il coinvolgimento dei medici specialisti stante la scelta delle prestazioni sanitarie da erogare mediante i servizi di telemedicina e i percorsi diagnostici terapeutici e assistenziali (PDTA) idonei all’esecuzione in telemedicina.
Attraverso l’utilizzo della piattaforma regionale di telemedicina è stato previsto, in un primo momento, il completo trattamento delle tre patologie croniche maggiormente diffuse: Scompenso Cardiaco, Diabete e Broncopneumopatia cronica ostruttiva, in telemedicina (in tutti i servizi quali: televisita, telemonitoraggio, telecontrollo, teleconsulto, teleassistenza e teleconsultazione).
Al fine di garantire un’efficace integrazione della piattaforma di telemedicina con i sistemi già esistenti, sono stati organizzati incontri con i referenti designati per ciascuna delle integrazioni previste. Tali incontri, tuttora in corso, mirano a discutere e dettagliare i requisiti tecnici e le modalità operative necessarie per il collaudo delle integrazioni.
I referenti condividono durante le sessioni programmate le esperienze e conoscenze specifiche relative ai sistemi con cui la piattaforma deve interagire. Ad oggi, sono stati svolti incontri tra i referenti tecnici regionali, i fornitori dei vari sistemi da integrare e il fornitore della IRT, per condividere le specifiche tecniche necessarie all’interoperabilità del sistema Centro Unico di Prenotazione (CUP), nonché funzionali all’interoperabilità con i sistemi di anagrafica, Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), sistema di autenticazione (IAM).
Inoltre, sono stati pianificati ulteriori incontri di approfondimento e definizione delle specifiche ad hoc al fine di procedere allo sviluppo delle integrazioni stesse e consentire il collaudo per l’ente pilota designato dal gruppo di lavoro regionale, nel rispetto dei tempi previsti dal cronoprogramma.
Per quanto invece riguarda le postazioni di telemedicina, Regione Calabria ha deciso di aderire alla gara della Regione Capofila Puglia per l’acquisto di n° 2.460 postazioni di Telemedicina. La Regione ha previsto l’allestimento delle postazioni per l’erogazione dei servizi di telemedicina all’interno delle strutture di assistenza territoriali come, ad esempio, Case di Comunità (CdC), Ospedali di Comunità (OdC), ambulatori dei medici del ruolo unico di assistenza primaria.
Protezione dei dati e sfide della telemedicina in Calabria
Il 16 gennaio 2025 con il parere n.2 del registro dei provvedimenti il Garante per la protezione dei dati personali rilascia il parere sullo schema di decreto recante la disciplina dei trattamenti di dati personali nell’ambito della Piattaforma nazionale di telemedicina.
Uno degli aspetti più rilevanti prevede che AGENAS avvii le attività relative alla raccolta e alla gestione dei dati utili in forma anonima in “modalità provvisoria” fino a quando non sarà operativo l’Ecosistema Dati Sanitari (EDS – decreto 31 dicembre 2024 del Ministero della Salute di concerto con Il Ministero dell’Economia e delle Finanze e con il Sottosegretario di stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con oggetto “Istituzione dell’Ecosistema dati sanitari”) che prevederà l’accesso ai dati presenti su EDS anche alla PNT in modo pseudonimizzato garantendo che gli interessati non siano direttamente identificabili.
Che cos’è la pseudonimizzazione? “Pseudonimizzazione: il trattamento dei dati personali in modo tale che i dati personali non possano più essere attribuiti a un interessato specifico senza l’utilizzo di informazioni aggiuntive, a condizione che tali informazioni aggiuntive siano conservate separatamente e soggette a misure tecniche e organizzative intese a garantire che tali dati personali non siano attribuiti a una persona fisica identificata o identificabile ”.[1]
Viene naturale chiedersi come potrà la PNT rispondere a quanto richiesto nell’allegato 1 del Decreto 28 settembre 2023 ripartizione delle risorse di cui all’investimento M6-C1-1.2.3.2 <<Servizi di telemedicina>> del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) (GU n.271 del 20-11-2023) in merito ai target previsti nelle colonne D1, D2 e D3 relative rispettivamente ai pazienti cronici da trattare in Telemonitoraggio come target regionale al T4 2024, al T3 2025 e al T3 2026.
La PNT dovrebbe essere in grado di calcolare il numero di soggetti che sono trattati in Telemonitoraggio ma come può essere fatto con dati anonimi ricevuti nel periodo transitorio?
Nell’implementare una piattaforma complessa come quella che vede interessata la PNT e le IRT e considerate le risorse economiche messe a disposizione ci si aspetta che questo sistema sia in grado di rilevare l’attività che viene prodotta da tutte le IRT e fornisca alla PNT quell’insieme di informazioni necessarie a verificare il raggiungimento dei target previsti dal decreto 28 settembre 2023 fornendo inoltre informazioni che permettano al Ministero della salute e ad Agenas di programmare quelle azioni necessarie a sfruttare al meglio le potenzialità di questi strumenti.
Se entro nel merito delle considerazioni espresse dal parere del Garante mi trovo che “Al riguardo, si prende atto che lo schema di decreto supera la preliminare visione della PNT, e in particolare della INT, quale banca dati in cui far confluire i dati estratti dall’EDS relativi alle prestazioni rese in telemedicina. Nelle interlocuzioni intercorse con le istituzioni proponenti è stato convenuto che nessuna disposizione vigente individuasse la PNT come una banca dati; lo stesso articolo 12 del d.l. n. 179/2012, nel prevedere l’EDS come una banca dati, ne ha espressamente disciplinato il sistema di alimentazione. Sul punto, l’Ufficio ha inoltre evidenziato i rilevanti rischi derivanti dalla visione della PNT come banca dati in quanto ciò avrebbe comportato un’ulteriore estrazione e, quindi, duplicazione, nella PNT/INT, dei dati relativi alle prestazioni di telemedicina già presenti in EDS. La predetta duplicazione avrebbe comportato anche rischi legati all’aggiornamento, all’esattezza dei dati e delle manifestazioni di volontà dell’interessato relative all’oscuramento e alla revoca del consenso.
A seguito di tali interlocuzioni è stata pertanto modificata l’impostazione iniziale prevedendo, nello schema in esame, che: i dati personali siano conservati in EDS e non siano duplicati in INT; i servizi di elaborazione dei dati siano effettuati, su richiesta delle predette istituzioni, non più da INT bensì da EDS che fornirà alle stesse dati pseudonimizzati estratti secondo le caratteristiche richieste. Pertanto, i citati enti potranno estrarre solo i dati pseudonimizzati (previa elaborazione di EDS), evitando duplicazioni ed ulteriori elaborazioni di dati da parte di INT”.[2]
Questo conferma che il raggiungimento dei target PNRR potrà essere esclusivamente richiesto alle regioni in forma di autodichiarazione fino a quando l’EDS non sarà operativo e funzionante.
Considerando un avvio che, come si evince da quanto sopra espresso, è in ritardo rispetto al cronoprogramma previsto da PNRR auspico che si possano sviluppare anche quelle aree oggi poco discusse come ad esempio l’accessibilità, che le Piattaforme (IRT e PNT) dovranno avere. Inoltre, andranno sviluppate quelle azioni che porteranno questo servizio utilissimo verso le aree rurali e tra le popolazioni vulnerabili, andando ad esempio a coprire la mancanza di infrastrutture e competenze digitali che ad oggi ne limita fortemente l’uso. Per affrontare queste disuguaglianze, e necessario che vengano promosse azioni di investimento in formazione digitale e infrastrutture tecnologiche. La telemedicina diventa così una componente essenziale del sistema sanitario moderno. Con una buona governance e investimenti mirati quali quelli che sono stati previsti dal PNRR, se queste azioni saranno seguite potrà diventare un potente strumento per l’accesso alle cure, che consentirà di ridurre i costi e garantire una sanità più equa.
[1] Art. 4 del Regolamento UE 2016 679
[2] Parere su uno schema di decreto recante la disciplina dei trattamenti di… – Garante Privacy
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