Scuola

Avanguardie educative: proposte di innovazione sostenibile

Ripensare lo spazio ed il tempo del fare scuola significa rivederne i paradigmi educativi alla base attraverso un totale cambio di metodo e di approccio

Pubblicato il 09 Giu 2015

materna-digitale-140204134450

Trasformare il modello trasmissivo della scuola” e “Promuovere l’innovazione perché sia sostenibile e trasferibile” sono il primo e l’ultimo dei 7 “orizzonti” d’azione che animano il Movimento delle Avanguardie Educative e che ben ne esprimono, seppur nella sinteticità di un titolo, lo spirito. Il Movimento nasce dall’iniziativa congiunta di Indire – istituto che da 90 anni accompagna l’evoluzione del sistema scolastico italiano – e di un primo gruppo di scuole fondatrici che hanno sperimentato soluzioni didattiche innovative. I suoi intenti sono raccolti ed esplicitati nel Manifesto delle Avanguardie educative che si articola su sette orizzonti:

  • Trasformare il modello trasmissivo della scuola: oltre l’erogazione della lezione dalla cattedra verso modalità di apprendimento attivo, anche con l’ausilio di simulazioni, giochi didattici, attività “hands-on”, ecc.
  • Sfruttare le opportunità offerte dalle ICT e dai linguaggi digitali per supportare nuovi modi di insegnare, apprendere e valutare: le ICT non sono nè ospiti sgraditi nè protagonisti, sono opportunità che consentono di personalizzare i percorsi di apprendimento, rappresentare la conoscenza, ampliare le fonti del sapere, condividere e comunicare.
  • Creare nuovi spazi per l’apprendimento: la fluidità dei processi comunicativi innescati dalle ICT si scontra con ambienti fisici non più in grado di rispondere a contesti educativi in continua evoluzione e impone un ripensamento degli spazi e dei luoghi in cerca di soluzioni flessibili, polifunzionali, modulari e facilmente configurabili in base all’attività svolta.
  • Riorganizzare il tempo del fare scuola: il superamento di steccati rigidi come il calendario scolastico, l’orario delle lezioni e la parcellizzazione delle discipline in unità temporali minime distribuite nell’arco dell’a.s. può avvenire tenendo conto della necessità di una razionalizzazione delle risorse, di una programmazione didattica articolata in segmenti, unità e moduli formativi, dell’affermarsi delle ICT che favoriscono nuove modalità di apprendimento e che necessitano di nuovi tempi.
  • Riconnettere i saperi della scuola e i saperi della società della conoscenza: l’espansione di internet ha reso la conoscenza accessibile in modo diffuso; non solo il patrimonio di fatti e nozioni (una volta monopolio esclusivo di pochi) oggi è aperto alla comunità e ai cittadini, ma la società contemporanea valorizza competenze nuove, difficilmente codificabili nella sola forma testuale e nella struttura sequenziale del libro di testo.
  • Investire sul “capitale umano” ripensando i rapporti (dentro/fuori, insegnamento frontale/apprendimento tra pari, scuola/azienda, ecc.): una scuola d’avanguardia è in grado di individuare (nel territorio, nell’associazionismo, nelle imprese e nei luoghi informali) le occasioni per mettersi in discussione in un’ottica di miglioramento, per arricchire il proprio servizio attraverso un’innovazione continua che garantisca la qualità del sistema educativo.
  • Promuovere l’innovazione perchè sia sostenibile e trasferibile: obiettivo delle scuole d’avanguardia è individuare l’innovazione, connotarla e declinarla affinchè sia concretamente praticabile, sostenibile e trasferibile ad altre realtà che ne abbiano i presupposti.

Il Movimento prende le mosse dalla constatazione che spesso pratiche didattiche inedite e potenzialmente innovative scaturiscono dall’eccezionalità di una singola persona o sono il risultato di un contesto che produce un’alchimia particolare; il cambiamento generato, in entrambi i casi, rischia il più delle volte, di rimanere confinato nell’ambiente di origine, senza riuscire ad emergere. In quest’ottica le Avanguardie Educative mirano a creare i presupposti per mettere in atto un’innovazione trasferibile e sostenibile, attraverso strumenti progettati insieme alle scuole già impegnate in sperimentazioni di rilievo a livello nazionale (scuole capofila) e azioni di supporto sia in presenza sia in comunità di pratiche online.

Dal lavoro di osservazione ed analisi condotto dai ricercatori Indire, e nel rispetto dei principi del Manifesto, sono state elaborate le prime 12 idee del Movimento che rappresentano il filo di Arianna per orientarsi nel complesso labirinto dell’innovazione didattica. Ogni idea concorre al perseguimento dell’obiettivo comune delle Avanguardie educative: ripensare il modello di scuola affinché possa rispondere alle esigenze di una società della conoscenza in rapida evoluzione.

Tre sono le “dimensioni”, strettamente interconnesse, che forniscono il contesto di riferimento per i processi di innovazione innescati dalle Idee: didattica, spazio e tempo. La didattica è il motore delle scelte che vanno ad impattare su tempo e spazio; il punto di partenza per innescare un cambiamento che superari le rigidità del calendario scolastico, l’orario delle lezioni e la parcellizzazione delle discipline da un lato (dimensione tempo), i limiti strutturali dell’aula con i banchi allineati e gli arredi fissi che confliggono con la dinamicità dei processi comunicativi resi possibili dalle ICT (dimensione spazio).

La singola idea non ha, da sola, la forza per “scardinare” i meccanismi inerziali che affliggono e “ingessano” la scuola, troppo spesso persa dietro a pratiche burocratiche e poco incline alla sperimentazione e alla ricerca. Tuttavia, può essere un primo passo per rompere l’inerzia e innescare dinamiche di cambiamento e di “contagio” fra scuole. Se, infatti, in un sistema complesso come quello della scuola, si comincia a incidere sulla variabile spazio (nuovi setting/nuovi ambienti per l’apprendimento; si vedano le idee “Spazi flessibili” e “Aule laboratorio disciplinari”), presto si avvertirà la necessità di andare ad agire anche sul tempo scuola. Molte delle scuole capofila hanno infatti sentito il bisogno di cambiare il setting d’aula a banchi allineati per favorire modelli didattici diversi (si vedano, a titolo d’esempio, le idee “Debate”, “TEAL”, “Spaced learning”, “ICT lab”, “Didattica per scenari”). Quando la lezione si fa meno trasmissiva e si apre ad una didattica di tipo laboratoriale, ecco che l’unità temporale dell’ora di 60 minuti può non essere più sufficiente (idea “Compattazione del calendario scolastico” e “Flipped classroom”), sfumano i confini tra apprendimenti formali-non formali-informali (idea “Dentro/fuori la scuola”), si rende necessario disporre di contenuti didattici digitali che sappiano “parlare” agli studenti con linguaggi multimediali in grado di veicolare contenuti che possono andare oltre il testo scritto (simulazioni, giochi educativi, app, ecc.; si veda l’idea “Integrazione CDD / Libri di testo”). Quando si avvia un processo di cambiamento in un sistema complesso, si arriva ad impattare su tutti gli elementi che lo costituiscono.

La ricerca e l’esperienza confermano che l’innovazione non funziona se viene esclusivamente calata dall’alto ma, al contrario, “attecchisce” e non viene rigettata se si innescano dinamiche di contagio. La strategia che è alla base del Movimento delle Avanguardie educative è proprio quella di fare sistema tra una rete di attori che, a volte stressando le possibilità offerte dall’Autonomia Scolastica, altre individuando soluzioni alternative, hanno già mosso i primi passi nel tortuoso cammino dell’innovazione.

Avanguardie educative, un movimento aperto
Dal sito web avanguardieeducative.indire.it è possibile prendere visione della mappa con la dislocazione delle scuole che fanno parte del Movimento. Quest’ultimo è aperto alle scuole italiane, che possono aderire in due modalità:

  • Adottando un’idea
    Le scuole che hanno interesse ad innovare i propri modelli didattici e organizzativi possono “adottare” una o più delle idee proposte da Indire insieme alle scuole capofila. A tal fine sono previsti percorsi di assistenza fatti di webinar, materiali utili all’implementazione e trasferibilità dell’idea stessa, seminari residenziali, un ambiente online di raccordo e condivisione di esperienze secondo la logica della comunità di pratiche (per aderire occorre compilare sul sito Avanguardie educative il form “Adotta un’idea”).
  • Proponendo un’esperienza di innovazione
    Il Movimento è ovviamente attento ed interessato ad ogni nuova esperienze d’innovazione; Indire invita perciò le scuole a segnalare le loro sperimentazioni (a tal proposito è disponibile online un’apposita form). Tra le esperienze segnalate verranno individuate quelle aderenti ai principi del Manifesto, che andranno ad arricchire la galleria di idee già esistenti.

Fig. 1 il modello della Social Innovation secondo Murray, Caulier-Grice, Mulgan

[Fig. 1 il modello della Social Innovation secondo Murray, Caulier-Grice, Mulgan]

Tutto ciò ha lo scopo di preparare il terreno ad un modello efficace e sostenibile d’innovazione; attraverso un processo che parte dall’esperienza e arriva al cambiamento sistemico, per gradi, passaggi e contaminazione di idee (così come illustrato nella figura 1).

I numeri del Movimento Avanguardie educative*

22 le scuole fondatrici

22 le scuole capofila (in aumento)

1 manifesto per l’innovazione

12 idee (in aumento)

oltre 180 “adozioni” (in aumento)

*I numeri che caratterizzano questo progetto di ricerca sono in continua evoluzione.

Riferimenti bibliografici

Brečko, B. N., Kampylis, P., Punie, Y., Mainstreaming ICT-enabled Innovation in Education and Training in Europe: Policy actions for sustainability, scalability and impact at system level, Joint Research Center, Institute for Prospective Technological Studies, 2014
URL: http://ipts.jrc.ec.europa.eu/publications/pub.cfm?id=6361

Hopkins, D., Powerful Learning: Taking education reform to scale, Melbourne: Department of Education and Early Childhood Development (State of Victoria, Australia), 2011
URL: http://www.education.vic.gov.au/Documents/about/research/hopkinspowerfullearning.pdf

Murray R., Caulier-Grice J., & Mulga G., The open book of social innovation, NESTA and The Young Foundation, 2010
URL: http://youngfoundation.org/wp-content/uploads/2012/10/The-Open-Book-of-Social-Innovationg.pdf

Link del progetto Avanguardie educative URL – http://avanguardieeducative.indire.it/

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Analisi
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati