scuola digitale

Comunità educativa e trasformazione digitale: il progetto Riconnessioni

I vantaggi della trasformazione digitale del sistema educativo in termini di aumento dell’efficienza e riduzione dei costi sono notevoli, ma è ancora forte la resistenza al cambiamento. E non è solo questione di tecnologia quanto di leadership e visione olistica. Un aiuto alle scuole viene dal progetto Riconnessioni

Pubblicato il 19 Nov 2018

Lorenzo Benussi

Fondazione per la Scuola

Claudio Demartini

Politecnico di Torino, Dipartimento di Automatica e Informatica - CNR, Istituto di Elettronica, Ingegneria, Informatica e Telecomunicazione

Flavio Renga

Fondazione per la Scuola

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I moderni strumenti e le tecnologie digitali come, ad esempio, le piattaforme di interazione generalizzate possono aiutare le scuole ad automatizzare i processi interni, semplificare le attività di routine e migliorare la comunicazione tra studenti, docenti e genitori. Ciò determina grandi miglioramenti in termini di efficienza, che potrebbero modificare comportamenti e attività quotidiane di tutti gli attori. Può inoltre rappresentare una differenza fondamentale, rispetto alla tradizione, permettendo agli educatori di concentrarsi esclusivamente sugli allievi piuttosto che sulla redazione e gestione quotidiana dei documenti.

Nonostante ciò molte istituzioni devono ancora adeguare i principali processi amministrativi e le corrispondenti attività alla base delle loro operazioni. La maggior parte delle attività quotidiane, dall’iscrizione degli studenti, alle richieste di acquisto, alle richieste di segnalazione dell’assenza, viene ancora oggi gestita utilizzando processi che impiegano carta, o e-mail, che riducono la flessibilità sistemica, inducendo costi notevoli in termini di tempo ad essi dedicato.

Gli ostacoli alla trasformazione digitale del sistema educativo

Scuola e Università sono sempre più consapevoli dell’urgenza e del potenziale ancora inespresso della trasformazione digitale per aumentare l’efficienza e collaborazione e ridurre costi ed errori nella gestione del sistema di istruzione e formazione a tutti i livelli.  Il sistema educativo peraltro è maturo e sta, in parte, già godendo dei cambiamenti senza precedenti apportati da aule virtuali,  App per l’apprendimento in mobilità, apprendimento collaborativo e dal costante aggiornamento delle competenze dei docenti. Eppure sono ancora molti gli ostacoli che rallentano la completa trasformazione digitale del sistema educativo. Tra questi troviamo:

  • Resistenza nell’impiego delle nuove tecnologie e di nuovi sistemi: i singoli attori tendono ad abituarsi a fare cose in un determinato modo e sono riluttanti ad allontanarsi dalla loro zona di comfort. L’adozione di una nuova tecnologia o sistema, induce insicurezza e resistenza nell’acquisire nuove competenze o comprendere i nuovi processi. Occorre operare in modo che i dipendenti/utenti/fruitori comprendano chiaramente i vantaggi di tali cambiamenti.
  • Attrazione dei talenti: le competenze sono al centro dell’innovazione. La mancanza di risorse o di competenze è emersa come la più grande sfida nella trasformazione digitale. Le comunità educative devono riuscire a competere per acquisire talenti, peraltro oggi poco presenti in una molteplicità di settori, a partire dall’esperienza di interazione dell’utente, ai temi della sicurezza, del cloud, ecc.
  • Integrazione dei sistemi esistenti: questi, ancorché obsoleti, sono comunque fondamentali per sostenere l’evoluzione dei processi organizzativi della scuola. Tuttavia le recenti applicazioni aziendali basate sul Web non garantiscono compatibilità con esse. È questo il maggior ostacolo che le organizzazioni incontrano essendo anche costrette a investire ulteriori risorse, difficili da reperire, per un aggiornamento o un’integrazione personalizzata.
  • Avvio della trasformazione: questa è una sfida cruciale in quanto occorre tradurre la strategia in un concreto piano d’azione. “Da dove si comincia?” diventa il quesito chiave a cui rispondere per conseguire un successo. Occorre identificare un processo che non sia troppo semplice, né troppo complesso e esprima un volume ragionevole in termine di impatto informativo, facile da valutare in termini di tempo per la sua pianificazione e risorse umane necessarie per trasferirlo nel dominio digitale.
  • Pulizia dei dati: come la maggior parte delle organizzazioni, i dati presenti negli istituti scolastici vengono anch’essi archiviati. Il requisito di accuratezza e affidabilità del dato assume una rilevanza determinante. Occorre individuare i dati da utilizzare per realizzare i nuovi processi, quale sia l’insieme dei dati da utilizzare per prendere una decisione a forte impatto organizzativo e operativo istituzionale.

Come sfruttare la trasformazione digitale nell’educazione

Il futuro della tecnologia nell’istruzione non sta nella tecnologia, ma prevalentemente nella capacità di leadership. Il processo di trasformazione deve essere avviato dall’alto, ovvero deve trovare impulso dallo stesso Dirigente scolastico e dal Consiglio di Istituto che egli presiede. Occorre che il Consiglio comprenda il valore e l’urgenza della trasformazione e come questa possa essere messa a fattor comune da tutte le parti interessate. La leadership deve sostenere l’uso della tecnologia e quasi insistere guidando l’istituzione nell’impiego della tecnologia ovunque: dai social media, all’anagrafica, al registro elettronico, alla biblioteca.

Non vi è dubbio che l’e-learning, i numerosi corsi online avviati, e il “computing one-to-one” [5], sono cambiamenti di grande impatto sistemico. Tuttavia occorre non trascurare il back-office e gli enormi benefici della trasformazione digitale in termini di servizi a sostegno del sistema amministrativo complessivo.

Le azioni di trasformazione digitale a impatto sistemico

  • Eliminare la carta: i processi cartacei sono infatti onnipresenti in tutte le istituzioni, non solo educative. Le scuole e le università utilizzano una quantità enorme di carta che viene instradata attraverso numerosi dipartimenti e livelli gerarchici di controllo e gestione. Come è noto l’eliminazione dei supporti cartacei offre vantaggi significativi e crea incredibili nuove esperienze digitali per tutti gli attori, essendo di fatto un primo passaggio di semplice realizzazione.
  • Automatizzare le operazioni: considerando la velocità con cui la tecnologia influenza le organizzazioni di qualsiasi dimensione in tutti i domini amministrativi, è evidente che le istituzioni scolastiche che non abbracciano la trasformazione digitale saranno necessariamente lasciate indietro nei prossimi anni. I costi elevati e i budget vincolati esercitano un’estrema pressione sul sistema educativo moderno affinché possa investire nell’eccellenza operativa per competere in un ambiente che in sede internazionale ha già da tempo acquisito la trasformazione, promuovendo l’ automazione diffusa dei flussi.
  • Utilizzare i dispositivi mobili: gli smartphone sono la piattaforma scelta dai “millennial”. Il cibo, il taxi, le case, i servizi di assistenza, i professionisti per le attività domestiche, possono essere individuati, prenotati e ordinati utilizzando un telefono cellulare. La mobilità è il più diffuso veicolo di cambiamento sostenuto e promosso dalla rivoluzione di Internet. In un istituto scolastico, gli utenti finali sono cresciuti con i loro telefoni cellulari e questi costituiscono oggi il mezzo di interazione più immediato.
  • Utilizzare il cloud: si tratta di un componente fondamentale del ciclo di vita della trasformazione digitale; esso pone le basi per la rivoluzione digitale in qualsiasi organizzazione. I processi forniti dal cloud sono fondamentali per consentire mobilità, velocità e per colmare il divario di competenze. I fornitori di servizi cloud hanno ora accumulato anni di esperienza e importanti investimenti nella fornitura di soluzioni affidabili, scalabili e sicure in grado di offrire agilità, efficienza, elasticità e ottimizzazione dei costi.

Le opportunità della trasformazione digitale

La rivoluzione digitale, esperita ormai da almeno un decennio, produce effetti ancora difficili da valutare. Se da un lato se ne percepisce e riconosce il valore, dall’altro si manifestano con crescente chiarezza alcuni rischi. Nel seguito vengono illustrati alcune ineludibili opportunità:

  • Accesso all’informazione – Le tecnologie digitali e la connettività permettono un accesso all’informazione ampio, immediato, costantemente aggiornabile ed equo: archivi digitali, siti istituzionali, database, riviste e pubblicazioni possono essere sfogliate con grande efficacia nel dominio crono-topologico, colmando la carenza o l’assenza di librerie nelle famiglie, scuole o addirittura nelle città. Questa prospettiva del digitale rappresenta un’apertura al sapere senza precedenti.
  • Fruibilità dei contenuti – Il digitale è uno strumento che permette non solo di accedere alle informazioni, ma anche di fruire del sapere e di comprenderne il significato potendo adattare l’accesso alle esigenze del fruitore: bisogni speciali, condizioni di disabilità cognitive e motorie, condizioni di esclusione linguistica. Si pensi alla letteratura per l’infanzia digitale: il mondo proiettato nelle storie presenti in eBook e nelle applicazioni, anche ludiche. In LiBeR un articolo dal titolo “Il digitale per i bisogni speciali” di Giulia Natale racconta come le storie digitali possano valersi di simboli, video e audio sincronizzati e di utilizzare immagini in movimento, canale comunicativo preferenziale per bambine e bambini con bisogni educativi speciali o disturbi collocati nello spettro autistico. L’esperienza della lettura di una storia digitale può essere personalizzata al ritmo e ai bisogni del fruitore: è possibile aumentare la distanza tra le parole, le sillabe, le lettere e aumentare anche la grandezza dei font per identificare meglio le parole. È possibile inserire righelli per la lettura e colorare diversamente linee di testo alternate per essere guidati nella lettura. È possibile modificare il contrasto sfondo/fronte e aggiungere una maschera per la lettura al fine di favorire la concentrazione dell’attenzione. È possibile avvalersi di ausili audio e simbolici per favorire una migliore comprensione del testo. Infine, è possibile raggruppare periodi estesi in unità semantiche evidenziando la punteggiatura per esaltare la differenza dei momenti narrativi. Questi strumenti, sviluppati per utenti con necessità speciali, possono essere preziosi per chiunque, specie per coloro che si avvicinano per la prima volta alla comprensione di un testo scritto.
  • Creatività e produzione digitale – Il digitale permette di personalizzare non solo la fruizione dei contenuti, ma anche la loro produzione. I docenti possono oggi realizzare materiali ad hoc adatti al proprio contesto classe senza aver bisogno di una tipografia e in tempi contenuti. Inoltre, il processo creativo e la conseguente realizzazione di un prodotto sono facilitati dal vasto mondo di applicazioni che guidano il docente in modo graduale, istruendolo passo-passo nella creazione di filmati, video in “stop-motion”, illustrazioni, giochi interattivi. Questi contenuti possono essere realizzati in tempi ragionevoli, utilizzando dispositivi di uso comune che non richiedono acquisizioni di specifiche attrezzature ad elevata complessità.
  • Collaborazione e condivisione – Le tecnologie digitali consentono alle scuole di diventare laboratori creativi, dove una comunità di studenti e studentesse può sperimentare in prima persona, ricercare contenuti, collaborare alla soluzione di problemi e alla realizzazione di progetti. In ambienti virtuali e non, gli studenti possono lavorare insieme pur trovandosi in posti differenti, esprimersi in tempo reale, condividere opinioni e confrontarsi. In un’aula connessa i confini globali spariscono: docenti e alunni possono connettersi, comunicare, confrontarsi e collaborare con chi è geograficamente e culturalmente distante. Una classe scolastica che riesce a comunicare con chi è lontano ha la possibilità di conoscere le diversità e fruire delle novità e delle istanze culturali e sociali di tutto il mondo.

Il Progetto Riconnessioni

Per sostenere le scuole nella navigazione di queste complessità, accompagnandole nel miglioramento della loro proposta formativa e del loro curricolo, la Compagnia di San Paolo, in accordo con il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca (MIUR), ha avviato il progetto Riconnessioni, realizzato dalla Fondazione per la Scuola [4]. Il progetto triennale convoglia le energie di insegnanti, dirigenti, personale amministrativo, studenti, famiglie, policy-maker, editori, sviluppatori di applicazioni, associazioni e tutta la comunità educante per sperimentare nuovi modelli di apprendimento, per condividere i rischi riscontrati e per mettere a sistema le opportunità che emergono.

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Fig. 1 – Progetto Riconnessioni

L’approccio sistemico del progetto si è esplicato principalmente su due fronti complementari: l’infrastruttura, per garantire l’equità dell’accesso, e la formazione docenti, per diffondere il saper-fare. Nello specifico, verrà portata la fibra ottica a 10 gigabyte al secondo a 300 plessi scolastici entro il 2020 e verrà coinvolto più del 50% dei docenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado di Torino e della sua area metropolitana in un esteso programma di formazione sulle competenze digitali e la didattica innovativa.

L’infrastruttura

L’impostazione generale dell’infrastruttura tecnologica del progetto Riconnessioni prevede una classica organizzazione a pila ove ogni livello può essere implementato con soluzioni differenti. Rispettando i vincoli che rendono efficace la comunicazione tra i diversi livelli, il risultato finale è sempre coerente con quello atteso dal modello. Questa impostazione risulta particolarmente preziosa per le ambizioni di scalabilità territoriale del progetto Riconnessioni.

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Fig. 2 – Il Modello di intervento

E’ noto che il problema di accesso alla rete si pone per la scuola in tutta la sua complessità. In Piemonte, solo il 3% delle scuole del primo ciclo e il 18% di quelle del secondo ciclo dispongono di una connessione in fibra ottica. Per una scuola di medie dimensioni risulta molto difficile, se non impossibile, lavorare in rete senza una connessione di questo tipo. La risoluzione non vincolante A/HRC/32/L.20 del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, firmata anche dall’Italia, sancisce la necessità di promuovere l’accesso a Internet in contesti educativi e la promozione dell’alfabetizzazione digitale nelle scuole. Nonostante gli ultimi anni abbiano visto passi in questa direzione, l’infrastruttura esistente appare insufficiente per adempiere il compito, fatta esclusione per scuole particolarmente fortunate. Anche qui lo sviluppo tecnologico rischia di aumentare la forbice tra chi si può permettere l’accesso e chi no.

Fibra ottica e accesso a Internet

Nel modello organizzato a livelli, la rete metropolitana in fibra ottica è una delle componenti più importanti, collocandosi al primo livello di priorità. Per quanto riguarda la città di Torino, è già stata realizzata una infrastruttura metropolitana dedicata alle scuole coinvolte, interamente basata su fibra ottica, organizzata secondo una topologia a stella.

Per quanto concerne l’accesso ad internet, le scuole coinvolte nel Progetto Riconnessioni sono state veicolate sulla Rete Italiana dell’Università e della Ricerca Scientifica, denominata comunemente “Rete GARR”, i cui servizi sono destinati principalmente alla comunità che afferisce al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR). Le caratteristiche tecniche della rete GARR permettono di avere limitati ritardi di trasmissione: questo la rende particolarmente adatta non solo a trasmettere grandi quantità di dati, ma anche alla comunicazione in tempo reale e alla trasmissione audio/video ad altissima definizione [3].

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Fig. 3 – Riconnessioni a colpo d’occhio

Infrastruttura di connessione interna alle scuole

Oltre a implementare una nuova rete in fibra ottica dedicata alle scuole, Riconnessioni è intervenuta anche sull’infrastruttura di connessione interna degli edifici scolastici, in modo tale da dotare le scuole di reti locali solide, capaci e capillari, e offrendo una copertura di rete adeguata a svolgere con efficacia tutte le attività amministrative e didattiche. L’obiettivo di tale soluzione è quella di consentire alle scuole di liberarsi il più possibile dalle complessità gestionali, sfruttando invece un’infrastruttura unica, virtualizzata secondo il paradigma “cloud-computing”, garantendo un controllo remoto centralizzato delle risorse e gestita da un soggetto esterno alle scuole.

Sistema di monitoraggio

L’interconnessione dei plessi scolastici e il conseguente utilizzo dell’infrastruttura pone l’attenzione sulla necessità di sviluppare adeguate attività di controllo e di restituzione delle informazioni, anche attraverso l’impiego di specifici cruscotti dedicati.

Infatti per tutti i livelli attivati è stato predisposto in modo trasversale un sistema di monitoraggio attivo, in permanenza, relativo alla qualità del servizio e allo stato degli apparati. A tale scopo ogni elemento dell’infrastruttura è monitorato e allarmato in modo tale da garantire una gestione e un monitoraggio completo delle infrastrutture per segnalare in modo proattivo eventuali anomalie di funzionamento degli apparati.

Il processo di realizzazione dell’infrastruttura di rete è attualmente in fase di esecuzione e si contano al momento 71 plessi raggiunti dalla fibra, come illustrato nella tabella seguente.

AttualiObiettivo a fine progettoPercentuale attuale
Plessi raggiunti dalla fibra7123230,6%

Tabella 1 – Plessi connessi dalla fibra

Formazione docenti

L’infrastruttura realizzata con Riconnessioni è il punto di partenza per una rivoluzione nella didattica e nella gestione delle scuole. La trasformazione digitale non esprime un fine in sé, ma si pone come fattore abilitante di un cambiamento più profondo nella scuola, potenziandone inclusione e creatività.

In questa prospettiva, i laboratori di formazione [6], erogati attraverso il progetto Riconnessioni, sono focalizzati sull’individuazione e sullo sviluppo creativo di soluzioni pedagogiche, didattiche, tecnologiche e organizzative, orientate al miglioramento complessivo delle scuole. Questa trasformazione emerge dalla base, i docenti, attraverso un confronto partecipato e costruttivo sull’identificazione dei mezzi e dei fini necessari a promuovere un cambiamento sistemico condiviso.

L’analisi delle buone pratiche nazionali e internazionali e il dialogo con i partner nazionali e internazionali, sostenuti da un percorso di consultazione della comunità educante, ha determinato l’istituzione di cinque percorsi di formazione laboratoriali per docenti. Questi percorsi sono caratterizzati dalla prevalenza di attività sperimentali e dallo scambio di buone pratiche individuali tra gli stessi docenti. L’azione di formazione pianificata da Riconnessioni si estende su ampia scala, essa infatti ha l’obiettivo di coinvolgere almeno il 60% del personale docente delle scuole primarie e secondarie di primo grado, di Torino e prima cintura.

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Fig. 4 – I laboratori di Riconnessioni

Il lavoro con la tecnologia, vista come un mezzo, non un fine, ha portato all’identificazione di cinque temi su cui strutturare altrettanti percorsi laboratoriali. A partire da settembre 2017 hanno già coinvolto più di 600 docenti:

  • Laboratorio Riconnessioni – Come promozione di una cultura dell’autovalutazione e messa al centro delle competenze digitali
  • Pensiero computazionale – Come potenziamento del pensiero logico, del problem solving e come introduzione alla programmazione e alla robotica
  • Creazione contenuti digitali – Come introduzione a strumenti per la creazione di contenuti digitali a costo zero e sperimentazione di approcci ibridi analogico-digitali al potenziamento della creatività
  • Essere digitali – Come superamento di prospettive proibizioniste sul digitale a favore di un uso consapevole degli strumenti, della propria identità virtuale e della privacy
  • Didattica innovativa e inclusione – Come esplorazione delle potenzialità inclusive delle nuove tecnologie nel lavoro con gruppi classe eterogenei e come messa in rete di scuole e associazioni

I Risultati

L’attività formativa proposta agli insegnanti è stata organizzata in cicli separati, con l’obiettivo, ove possibile, di attivare vari percorsi didattici a seguire l’intervento infrastrutturale sulla connettività.

L’attività formativa prevede annualmente tre cicli laboratoriali. A giugno 2018 si sono conclusi i primi due cicli formativi che hanno determinato i risultati tracciati nelle tabelle seguenti.

AttualiObiettivo a fine progetto[1]Percentuale attuale
Plessi coinvolti nella formazione7735022%
Docenti formati tramite formazione diretta360175021%
Docenti formati tramite formazione a cascata (dato presunto)1080500022%

Tabella 2 – Numero di docenti formati (giugno 2018)

AttualiObiettivo a fine progetto[2]Percentuale attuale
Riconnessioni8135023%
Didattica Innovativa e Inclusione8335024%
Contenuti Digitali9035026%
Essere Digitali7235021%
Pensiero Computazionale6335018%
Totale389175022%

Tabella 3 – Numero dei docenti formati per laboratorio (giugno 2018)

È interessante sottolineare l’importanza della formazione a cascata in un quadro sistemico ad espansione scalabile e, in particolare, il rilievo delle attività pianificate e svolte dagli insegnanti direttamente in classe a valle della formazione di Riconnessioni.

Dal confronto con i docenti emerge l’impatto positivo di alcune modalità didattiche utilizzate nei laboratori, quali ad esempio la metodologia denominata Reverse Mentoring, adottata nel laboratorio di Pensiero Computazionale.

Riflessioni sul progetto

Riconnessioni intende esprimere un modello trasferibile per altre iniziative di innovazione nell’istruzione, sia a livello nazionale che internazionale. Mentre alcune caratteristiche del progetto sono dipendenti dal contesto specifico e dal legame che la Fondazione per la Scuola e la Compagnia di San Paolo hanno tessuto negli anni con il territorio, altre emergono come buone pratiche di innovazione sistemica dell’istruzione. Nel seguito si richiamano alcune di queste:

  • Collaborazione tra i settori pubblici e privati – Il “rationale” nazionale del progetto è sostenuto e garantito da una stretta collaborazione tra Fondazione per la Scuola/Compagnia di San Paolo e Ministero. Riconnessioni, inoltre, si muove in totale sinergia con l’Ufficio Scolastico Regionale, permettendo l’inserimento della formazione offerta dal progetto nel piano nazionale di formazione dei docenti. Rileva ulteriormente l’apporto che organizzazioni e imprese private intendono promuovere nel contesto del progetto, quali, ad esempio, Open Fiber e TOPIX, per lo scenario infrastrutturale, DeA Scuola e Pearson, per il dominio editoriale.
  • Approccio misto infrastruttura / know-how: – Troppo spesso progetti di innovazione si focalizzano sulla prospettiva tecnologica senza concedere ai beneficiari l’occasione di percepirne il valore e l’utilità, né di formarsi sull’impiego degli strumenti derivati nel contesto professionale. Il modello Riconnessioni mette al centro le esigenze del discente e del docente e il loro diritto di esercitare scelte adeguate agli obiettivi di apprendimento. Da un ampio e articolato confronto critico è emersa l’opportunità di applicare sistematicamente scenari laboratoriali, nel quadro dell’esercizio costante di scelta e iniziativa autonomamente perseguiti dal singolo docente.
  • Potenziamento del ruolo docente come agente del cambiamento – L’innovazione nella didattica implica un impatto diretto sul comportamento del docente, consapevole dell’autonomia propria e dell’istituzione cui appartiene. In questo contesto iniziative direttive e prescrittive sono destinate all’insuccesso. Diversamente, il modello Riconnessioni prevede il coinvolgimento diretto dei docenti nell’individuazione degli strumenti adeguati alle esigenze percepite, consolidando l’autonomia individuale del ruolo. La formazione a cascata, promulgata da ciascun docente dei laboratori, rappresenta l’opportunità che ciascuno di essi può cogliere per appropriarsi del progetto e promuoverne il successo esercitando individualmente l’azione di diffusione di un messaggio costruttivo. In tale quadro Riconnessioni raccoglie e congiunge spinte di innovazione provenienti sia dall’apice, sia dalla base organizzativa, sostenendo l’impatto di scala attraverso la responsabilità individuale dell’azione.
  • Grande è diverso da piccolo – La scalabilità del progetto conferisce a Riconnessioni il potere attrattivo necessario per sostenere la realizzazione sia delle componenti infrastrutturali, sia di quelle collegate alla formazione. L’economia di scala infatti permette la riduzione dei costi delle infrastrutture e gestionali, perseguendo logiche di negoziazione collettiva. Inoltre, la dimensione e le ambizioni del progetto attraggono potenziali partner e compagni di avventura che diversamente non sarebbe possibile coinvolgere.
  • Approccio sistemico/olistico – L’istruzione è un sistema complesso. Infatti l’educazione delle nuove generazioni è compito dell’istruzione formale e informale, delle scuole, delle associazioni, delle famiglie, della comunità tutta. Addirittura ogni singola scuola è di fatto un sistema complesso, ove la responsabilità è distribuita tra docenti, dirigenti, personale non docente, genitori, etc. Per questa ragione un progetto di innovazione come Riconnessioni deve tenere conto delle esigenze e della prospettiva di ciascun attore, costruendo opportunità di confronto e collaborazione tra parti diverse, componenti di un insieme ove tutto è collegato. La collaborazione con gli stakeholder è infatti focalizzata sull’identificazione di nuovi modi di lavorare collettivamente, rinnovando attraverso il progetto un patto educativo ove il tutto è maggiore della somma delle parti.

Conclusioni

È tempo di agire. I leader efficaci nelle istituzioni educative vedono chiaramente l’impatto e l’urgenza della trasformazione digitale. Comprendono che sono disponibili nuovi strumenti che affrontano molte delle sfide come mobilità, abilità e costi. Più importante di tutto, si rendono conto che non c’è scelta: le istituzioni educative non sono immuni dall’essere “Uberizzate” e l’adozione della trasformazione digitale per l’eccellenza operativa è ora passata ai vertici delle loro iniziative IT (Information Technology), piuttosto che essere semplicemente qualcosa da pensare per un futuro possibile.

Un ringraziamento, infine, al Team Riconnessioni, l’attore di riferimento per tutte le attività svolte in questo arco temporale.

____________________________________________________________

Bibliografia

[1] Sowjanya O’Neill, The Connected Campus: Digital Transformation in Education, February 16, 2018, Business and Technology, https://www.fortinet.com/blog/business-and-technology/the-connected-campus-digital-transformation-in-education.html

[2] Matthew X. Joseph

How to Orchestrate a Digital Transformation, 21 march 2018, EdTech, https://edtechmagazine.com/k12/article/2018/03/how-orchestrate-digital-transformation

[3] 2017 Cisco and/or its affiliates., An special report sponsored by Cisco, Supporting a Digital Transformation in Schools, https://www.cisco.com/c/dam/en_us/solutions/industries/docs/education/e-rate-white-paper.pdf.

[4] L. Benussi, Presentazione del Progetto Riconnessioni, Fondazione per la Scuola, 2018. https://www.riconnessioni.it/assets/files/Presentazione_Riconnessioni_2017.pdf, accesso del 22 settembre 2018.

[5] Kipp Bentley, 15 Common Traits of Successful 1:1 Computing Initiatives, Center for Digital Education, March 14, 2017, http://www.govtech.com/education/news/game-changers-one-to-one-computing.html.

[6] Laboratorio di Pensiero Computazionale, sito https://www.riconnessioni.it/notizie/laboratori/pensiero-computazionale/, accesso del 25 settembre 2018.

  1. I numeri indicati nella colonna ‘Obiettivo a fine progetto’ sono presunti e potrebbero variare in funzione dei plessi e di insegnanti effettivamente coinvolti nel progetto
  2. I numeri indicati nella colonna ‘Obiettivo a fine progetto’ sono presunti e potrebbero variare in funzione dei plessi e di insegnanti effettivamente coinvolti nel progetto

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