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Cresce l’onda dei “docenti influencer”: così usano la rete per interagire con gli studenti

Il ruolo dell’insegnante è sempre più quello di comunicare. Questo significa attivare un tipo di comunicazione bidirezionale, partecipativa nella costruzione dell’apprendimento, quindi essere anche social e influencer. Ma cosa fa di un docente un influencer? Quali strumenti e competenze mettere in campo?

Pubblicato il 29 Set 2022

Carmelina Maurizio

Università degli Studi di Torino

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Sono in molti, in Italia e nel mondo, i “docenti influencer”, che contribuiscono con i loro siti, i loro canali, la presenza su tutte le piattaforme più famose, da Facebook a Tik Tok, da Instagram a Linkedin, per non parlare di podcast, blog e forum, a rendere il mondo dell’education più dinamico e interattivo.

Sono quelli che, come cercheremo di vedere, hanno saputo utilizzare al meglio tecnologie e rete, per condividere, svecchiare, confrontarsi.

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Cosa fa un docente influencer

A contribuire a trasformare gli insegnanti in star dei social media è stata la pandemia, durante la quale molti docenti hanno iniziato a usare la rete e le piattaforme per ispirare altri educatori e, in diverse parti del mondo – per esempio negli Stati Uniti – guadagnare qualche soldo in più.

Esistono delle vere e proprie graduatorie e diversi siti che elencano i docenti influencer più popolari.

Gli insegnanti influencer offrono un’istantanea della loro vita quotidiana come docenti, evidenziandone gli alti e i bassi: del resto, come vedremo, il ruolo dell’insegnante è sempre meno quello di fornire informazioni e sempre più quello di comunicare. Questo significa attivare un tipo di comunicazione bidirezionale, partecipativa nella costruzione dell’apprendimento. Questo significa essere docenti a 360 gradi, quindi anche social e influencer.

Una volta ho letto un tweet che recitava più o meno così: “Un influencer è un insegnante che fa lavare i denti a tutta la classe. Io sono solo un geek con un telefono 4G”. E ho pensato: È proprio vero! Complimenti vivissimi alla comunità degli insegnanti che ogni giorno realizza cambiamenti significativi. (Natalia De la Peña Frade, 2021)

I vantaggi di essere un insegnante influencer

Diventare un insegnante influencer comporta sicuramente dei vantaggi. Alcuni insegnanti influencer partecipano a partnership retribuite con i marchi per offrire prodotti rilevanti sui loro feed di social media.

Gli insegnanti influencer di successo sfruttano anche il loro status per entrare in contatto con i marchi online e ottenere così risorse per la classe.

Ma a parte le ricompense finanziarie dirette, fenomeno che per esempio in Italia è poco diffuso, gli insegnanti influencer hanno l’opportunità di esplorare altri flussi di reddito, tra cui accordi per la pubblicazione di libri e collaborazioni.

La piattaforma Teachers pay teachers

Teachers Pay Teachers è negli USA la piattaforma creata dagli insegnanti per accedere alla comunità, ai contenuti e agli strumenti di cui hanno bisogno per insegnare al meglio. Fondata nel 2006, TpT offre agli insegnanti un mercato per lo scambio di materiali didattici e l’accesso a strumenti digitali di facile utilizzo. Oggi, TpT mette a disposizione degli insegnanti il catalogo più vasto al mondo, con oltre 5 milioni di contenuti creati dagli insegnanti. La comunità conta oltre 7 milioni di insegnanti, tra cui l’85% degli insegnanti statunitensi di scuola primaria e secondaria, che utilizza TpT per risparmiare tempo, sostenere gli studenti e imparare gli uni dagli altri.

Negli Stati Uniti e in Gran Bretagna i docenti influencer arrivano a guadagnare anche 500 dollari per ogni post; per esempio, Kevin McClintock, insegnante nella scuola secondaria di primo grado risulta essere seguito da oltre due milioni di persone e per ogni post guadagna circa 500 dollari. Laurie Knox, docente di economia a Londra ed esperto di linguistica, ha circa settecentomila followers e per ogni post su Tik Tok ha un guadagno di circa 130 sterline. +

I docenti top influencer in Italia

In Italia i docenti top influencer sono stati rintracciati dalla classifica di Osservatorio Alkemy Sole 24 ore che segnala docenti di tutta Italia e di ogni ordine e grado di scuola, indicando il numero dei followers e quello dei lettori dei post. Per esempio, Sandro Marenco, professore di inglese e tedesco ad Alessandria, ha lanciato su Tik Tok un video per studiare, accompagnato dall’hashtag #RipassiamoInsieme e ha superato i 250 mila followers; i suoi post sono letti da oltre 4 milioni di studenti.

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Oltre a scoprire collaborazioni di nicchia, gli insegnanti influencer possono individuare e incontrare comunità online simili, condividere consigli e creare connessioni con altri insegnanti online. Gli insegnanti sono in costante apprendimento, quindi risorse come questa sono preziose per tenersi aggiornati sulle novità del settore dell’istruzione.

Come si diventa docente influencer

Ma come si diventa docente influencer? Ebbene, sul sito emergingedtech.com (in inglese) ci sono addirittura dei consigli per diventare un insegnante influencer: “siete un insegnante che vuole diventare una star dei social media? Ecco come iniziare”, si legge nella homepage.

Innanzitutto, conta la coerenza: come per il marketing di un marchio di vendita al dettaglio, è fondamentale offrire un’esperienza coerente del marchio. Per avere successo nello spazio degli insegnanti influencer, è essenziale postare con costanza sui canali social per massimizzare la consapevolezza. Quando gli influencer insegnanti pubblicano regolarmente contenuti interessanti e pertinenti, aumenta la consapevolezza dei follower. La regolarità dei contenuti crea anche un senso di attesa da parte del pubblico, che a sua volta aumenta il coinvolgimento e la portata del proprio “marchio” personale.

In secondo luogo, occorre pianificare. La pianificazione dei post educativi sui social media è fondamentale; molti insegnanti ritengono che tre post a settimana su piattaforme come Instagram, per esempio, siano sufficienti: tra questi ci potrebbero essere post sugli allestimenti della classe o i consigli su come preparare gli studenti alla giornata scolastica che li attende, presentati con un’animazione accattivante.

Le competenze digitali (e non solo) di un insegnante ideale: ecco quali

Consiglio importante è seguire l’acronimo AMA (ask me anything), uno strumento utile per raccogliere il coinvolgimento dei follower sui social media, che darà un’indicazione del tipo di contenuti che il potenziale pubblico, in generale costituito da altri docenti o da chi si preparare ai test per diventarlo, vuole vedere.

L’analisi e il monitoraggio dei risultati è anche molto importante: indipendentemente dalla piattaforma di social media preferita dagli insegnanti, vanno considerati i tassi di coinvolgimento e in alcune piattaforme, per esempio Instagram, è possibile avere nel dettaglio il numero di follower, i like, le condivisioni e i commenti. Tutte le piattaforme di social media includono sezioni di analisi che dettagliano le preferenze e i comportamenti del pubblico target. È anche possibile scoprire dati demografici come il sesso, l’età, l’ubicazione e l’occupazione.

L’analisi dei risultati aiuta a determinare chi è il pubblico e quali sono i momenti migliori della giornata per raggiungerlo, inoltre l’interazione con i follower aiuta a generare idee per i contenuti futuri, assicurando di anticipare i loro desideri e i bisogni.

Anche l’uso degli hashtag va definito e controllato: sembra essere una buona prassi quella di utilizzarne tra i 17 e i 25, ma questo varia a seconda della piattaforma.

I video sono un ottimo contenuto per gli insegnanti influencer e coinvolgono il pubblico come nessun altro metodo mediatico. Un consiglio per i contenuti video online è quello di assicurarsi che i video non siano troppo lunghi: è meglio catturare l’attenzione del pubblico entro i primi 30 secondi, che incoraggerà i follower nella visione del video fino alla sua conclusione.

Non da ultimo, per coinvolgere maggiormente i potenziali followers, i docenti social e influencer devono rendere l’apprendimento divertente per coinvolgere gli studenti. La gamification è per esempio una soluzione importante e innovativa, che è facilmente realizzabile sulle piattaforme digitali creando quiz e contenuti che risolvono problemi. Questo migliora la motivazione degli studenti e sfrutta il sistema di ricompensa della dopamina che tutti noi sperimentiamo quando raggiungiamo un obiettivo. Alcuni insegnanti adottano strategie di gamificazione della realtà virtuale per aumentare il coinvolgimento degli studenti.

Gli strumenti per gli insegnanti influencer

Il docente influencer deve ovviamente tenere conto della modalità di trasferimento delle attività didattiche online, scegliendo uno o più software adatti allo scopo. Alcuni strumenti che gli insegnanti influencer utilizzano sono:

  • Strumenti di videoconferenza.
  • Piattaforma per quiz e domande.
  • Piattaforme di presentazione.
  • Cuffie con microfono integrato e webcam

Per quanto riguarda l’uso delle piattaforme, gli insegnanti influencer hanno a disposizione Internet per trasmettere contenuti di valore. I più esperti raccomandano di sperimentare diverse piattaforme per trovare il proprio pubblico.

Conclusioni

Mettersi in rete è una mossa rischiosa per un insegnante ed è importante stabilire dei limiti personali, oltre a fare attenzione a non condividere informazioni sugli studenti e sulla classe sui social feed. I più esperti sostengono che va anche tutelato l’equilibrio ideale tra lavoro e vita privata dei docenti e bisogna quindi assicurarsi di “staccare” alla fine della giornata dalle attività scolastiche e dai social media. È in corso una rivisitazione del ruolo del docente e sono proprio gli insegnanti social a contribuire a questo, il cammino però è tutto da inventare e conta molto proprio lo scambio, in rete, tra coloro che si sono lanciati o si stanno lanciando nell’esperienza.

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