Una delle cause che hanno contribuito ad “incriminare” la DAD erogata durante il lockdown, è stata il gap tecnologico, sia in fatto di device che di connettività, degli studenti tra loro e con il docente di riferimento.
In una scuola però inclusiva come quella italiana, lo Stato ha cercato di correre ai ripari, iniziando, appena decretato il lockdown primaverile, a raccomandare alle scuole la consegna di device in comodato d’uso e stanziando fondi e voucher per cercare di dare una risposta all’esigenza dei cittadini garantendo il servizio scuola anche se in distanza.
Sono arrivate diverse misure, dal DL “Cura Italia” al “Piano Scuola” e “Piano Voucher per famiglie”, fino agli ultimi decreti “Ristori”.
Esaminiamone il contenuto e il contesto in cui sono andate a inserirsi.
La banda larga nelle famiglie
Dal Report ISTAT, in Italia, a fine 2019, la percentuale delle famiglie in possesso di una “banda larga” arrivava al 74,7% (e nelle aree metropolitane il 78%) e il Report Digital 2020 uscito in Italia il 13 febbraio 2020 parlava di 80.40 milioni di connessioni mobili corrispondenti al 133% della popolazione italiana.
(Fonte Report Istat Cittadini e ICT – anno 2019 pubblicato il 18/12/2019)
(Fonte Report Digital 2020 in collaborazione con We Are Social Hoot Suite in uscita il 13 febbraio 2020)
Sempre secondo un report ISTAT pubblicato il 6 aprile 2020 (periodo di riferimento 2018-2019), la quota delle famiglie sprovvista di computer o tablet in casa era intorno al 14,3% tra le famiglie con almeno un minore, mentre risultava più alto nelle famiglie composte da anziani.
Riguardo alla DAD, il focus andrebbe quindi indirizzato non sulla disponibilità effettiva di un dispositivo tecnologico presente in casa, ma sulla possibilità del suo utilizzo in base alla condivisione dello strumento con gli altri componenti della famiglia. La percentuale è bassa (siamo al 57%) perché la situazione si complica con i genitori in smart working, altri fratelli o sorelle anch’essi in DAD e spesso l’erogazione di lezioni che non hanno previsto una flessibilità di fruizione. La percentuale di famiglie che possiede un PC a testa è drasticamente bassa (6,1%), anche se questo non sarebbe responsabilità della scuola bensì di un eventuale investimento a carico delle famiglie nel tempo.
(Fonte Report Istat PC e Tablet in Famiglia –pubblicato il 07/04/2020)
Cura Italia, Piano Scuola e Piano Voucher per famiglie
Attuando il DL governativo “Cura Italia” riguardo al potenziamento della DAD, a marzo la ministra Lucia Azzolina ha firmato il DM che stanziava 85 milioni, 10 dei quali sono andati alle scuole per favorire l’uso di piattaforme e-learning e dotarsi di strumenti digitali, 70 per mettere a disposizione device in comodato d’uso a studenti privi di strumentazione e gli ultimi 5 per la formazione del personale.
Questo, è stato ribadito più volte, viene considerato dal Ministero dell’Istruzione un investimento sul digitale nelle scuole in generale, in quanto gli interventi attuati rimarranno alle scuole come dotazione anche per il futuro.
Il 7 agosto il Ministro Stefano Patuanelli del MISE ha firmato i decreti attuativi pubblicati poi nella GU n.234 del primo ottobre, relativi a due interventi denominati “Piano Scuola” e “Piano Voucher per famiglie”.
Si tratta di risorse stanziate dal COBUL (Comitato Interministeriale per la Banda Ultra Larga) per attuare la Strategia Italiana per la Banda Ultralarga (approvata dal Governo italiano il 3 marzo 2015), con l’obiettivo di ridurre il gap di infrastrutture e di mercato che caratterizza alcune aree del nostro paese, creando condizioni più favorevoli allo sviluppo integrato delle infrastrutture di telecomunicazione fisse e mobili coerentemente agli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea.
Il progetto Banda Ultralarga, gestito dal Ministero dello Sviluppo Economico attraverso la sua società in-house Infratel (Infrastrutture e Telecomunicazioni per l’Italia S.p.A), punta a soddisfare le esigenze di connettività di cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni, che con l’emergenza sanitaria si sono fatte più impellenti e necessarie, dallo smart working alla teledidattica, dalla telemedicina alla fruizione di contenuti multimediali in streaming.
Fanno parte del COBUL il Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione, l’Autorità Delegata per le Politiche di Coesione, il Ministro dello Sviluppo Economico, il Ministro per la Pubblica Amministrazione, il Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, il Ministro per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, il Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome.
Il Piano Scuola
Per il “Piano Scuola” sono stati stanziati circa 400 milioni di euro, finanziati dalle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) relative al periodo di programmazione 2014-2020, e riguarderanno un numero minimo di 32mila plessi scolastici pubblici ai quali verranno garantiti servizi di connettività pari ad un massimo di 1 Gigabit/s in download e banda minima garantita pari a 100Mbit/s simmetrici, comprensivi della fornitura in opera di apparati di utente (CPE), cavi, tubi e materiali di posa di installazione e quant’altro necessario. I servizi godranno di una garanzia di 5 anni dalla data di attivazione e Infratel avrà il diritto all’uso delle infrastrutture funzionali alla realizzazione dei servizi per un periodo di almeno dieci anni.
Il Piano Scuola prevede anche il collegamento di tutti i plessi scolastici delle scuole medie e superiori pubbliche su tutto il territorio italiano e il collegamento di tutti i plessi delle scuole primarie e dell’infanzia pubbliche ubicate nelle cosiddette “aree bianche”. La divisione in “aree” è stata introdotta dalla Commissione Europea nel 2013 per distinguere le zone in cui gli operatori andranno ad intervenire fino al tutto il 2022. Oltre alle bianche, sprovviste di investimento da parte di un operatore, si parla di aree grigie (dove investirà 1 solo operatore) e aree nere (dove ad investire saranno 2 operatori ognuno con una propria rete).
Sul sito BUL la situazione aggiornata Regione x Regione
I siti web dei principali operatori hanno pagine dedicate e comunque ci si può informare su infratelitalia.it e bandaultralarga.italia.it da cui è scaricabile anche il fac simile della domanda
Il Piano Voucher Famiglie
Il “Piano Voucher Famiglie”, conosciuto anche con il nome “Bonus PC e Internet” stanzia circa 200 milioni di euro (sempre coperti dalle risorse del Fondo FSC) per la connessione a Internet delle famiglie meno abbienti. A partire dal 9 novembre 2020, le famiglie con ISEE inferiore a 20.000 euro (che risiedano in aree o comuni coperti dalla misura di sostegno), possono richiedere direttamente presso i punti di vendita di uno degli operatori accreditati da Infratel l’attivazione di una offerta per la fruizione del voucher di 500 euro. Non sono previsti buoni o voucher diretti al cittadino, ma gli interessati dovranno contattare uno degli operatori telefonici iscritti al portale, il quale erogherà all’utente il bonus come sconto sul canone o sull’eventuale costo di attivazione. Il contributo per l’acquisto di personal computer o tablet viene concesso solo con la contestuale attivazione del servizio di connettività. Ogni operatore formulerà la propria offerta sull’uso del voucher rispettando alcuni vincoli:
- una somma compresa tra 200 e 400 euro potrà essere destinata allo sconto sui servizi di una connettività a banda larga per una durata non inferiore a 12 mesi (compresi costi di attivazione e dell’hardware necessario) di almeno 30 megabit al secondo in download e 15 in upload
- una somma compresa tra 100 e 300 euro potranno essere destinati per lo sconto sulla fornitura di un PC o tablet forniti dall’operatore stesso.
I vincoli per le famiglie, a parte la soglia ISEE, sono:
- essere sprovviste di connessioni a Internet o comunque dotate di un servizio al di sotto dei 30 megabit
- se si dispone di una connessione di almeno 30 megabit si deve essere disponibili a passare a una connettività superiore fino a 1 Gigabit
- è riconosciuto un solo contributo per ciascun nucleo familiare presente nella medesima unità
- alcune Regioni come l’Emilia-Romagna, il Friuli-Venezia Giulia, il Lazio, la Liguria e la Toscana applicheranno la misura solo ad alcuni Comuni considerati più svantaggiati.
A questa prima fase di agevolazioni potrà seguire a breve una seconda che innalzi la soglia dell’ISEE a 50 mila euro (valore del voucher di 200 euro) e favorisca anche le PMI specie del mezzogiorno (voucher fino a 2000 euro), per la quale si attende ancora l’autorizzazione da parte della Commissione Europea.
I Fondi potenziare la didattica digitale integrata
Riguardo alle specifiche misure del Ministero dell’Istruzione, il 2 novembre 2020 è stata annunciata la firma da parte del ministro Azzolina sul decreto di assegnazione di 85 milioni di euro alle scuole per potenziare la didattica digitale integrata. La somma è quella prevista dal Decreto Ristori del 27 ottobre, per consentire alle scuole l’acquisto di dispositivi portatili e dispositivi digitali e strumenti per le connessioni da fornire in comodato d’uso alle studentesse e agli studenti meno abbienti. Sulla base degli esiti precedenti, si conta di poter coprire l’acquisto di oltre 200 mila nuovi dispositivi e oltre 100 mila connessioni. L’erogazione dei fondi è diversificata su base regionale, privilegiando le scuole che corrispondono ai parametri indicati da OCSE Escs (indice di background socio-economico-culturale).
Un ulteriore decreto, sempre a firma del ministro Azzolina – consentirà di concedere alle scuole secondarie di secondo grado ulteriori risorse specifiche, pari ad oltre 3,6 milioni di euro, per garantire la connessione e, quindi, la didattica digitale integrata, a studentesse e studenti che ne fossero ancora privi.
Vanno ricordati anche i 331 milioni di euro erogati direttamente agli Istituti per la ripartenza di settembre e i fondi relativi ad un nuovo bando cofinanziato dal PON Scuola 2014-2020 destinato alle scuole delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Molise e Sardegna. Con un importo complessivo non superiore a 10mila euro, grazie a questo PON si potranno acquisire le attrezzature utili e funzionali a garantire forme di didattica digitale integrata, assegnando dispositivi in comodato d’uso gratuito alle studentesse e agli studenti che ne siano sprovvisti.
Decreti Ristori e Bonus
Nel decreto Ristori (D.l. n. 137/2020) figurano però non solo forme di supporto diretto alla didattica, ma anche alle famiglie coinvolte nella DAD dei propri figli. Dal 24 ottobre è prevista infatti l’estensione dello smart working ai genitori con figli fino a 16 anni a casa da scuola, per chiusura o quarantena e laddove non è possibile, una forma di congedi parentali Covid differenziati fino ai 16 anni.
Il decreto Ristori Bis (D.I. n. 149/2020) include agevolazioni relativamente alla gravità della pandemia nelle varie aree geografiche, prevedendo in caso di chiusura delle scuole secondarie di I grado forme di congedo per i lavoratori dipendenti o bonus baby-sitting fino a 1000 euro per gli autonomi.
Rimangono invariati il Bonus Docente per far fronte a spese di libri o materiale didattico da parte degli insegnanti e il Bonus Studenti (detto anche Bonus Cultura) erogato in una unica soluzione a chi compie 18 anni nel 2020 per acquistare libri o biglietti per eventi culturali o di intrattenimento.
Per completare il quadro si aggiungono il Bonus libri scolastici (attivati in Veneto, Campania, Lazio, Emilia Romagna) e il Bonus asilo nido-Nidi Gratis erogati su base ISEE.