la circolare di valditara

Il ministro vieta cellulari e IA a scuola: ecco cosa cambia



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Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha firmato una circolare che vieta l’uso dei cellulari nelle scuole, anche per scopi didattici, a partire dal prossimo anno scolastico. Il provvedimento include il ritorno al diario cartaceo. Genitori favorevoli, docenti in attesa di chiarimenti operativi

Pubblicato il 11 lug 2024

Carmelina Maurizio

Università degli Studi di Torino



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Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, presente al convegno “La scuola artificiale – Età evolutiva ed evoluzione tecnologica”, a Palazzo San Macuto, a Roma, lo scorso 10 luglio, lo ha ribadito con chiarezza: è stata firmata la circolare che vieta dal prossimo anno scolastico l’utilizzo del cellulare a qualsiasi scopo, anche didattico fino alle scuole medie.

Registro elettronico e ritorno al diario cartaceo: cosa cambia

Parte del provvedimento anche, per esempio, il ritorno al diario cartaceo, evitando “il dilagare delle «nuove tecnologie sempre e comunque”. I compiti a casa, come è noto, da diversi anni venivano messi sul registro elettronico, “su quella scheda elettronica che un bambino era costretto a consultare oppure doveva ricorrere ai genitori,” ha spiegato Valditara, aggiungendo “perché io non credo che si faccia buona didattica con un cellulare fino alle scuole medie. Ho disposto che ritorni il diario di una volta dove il bambino segna a penna che cosa deve fare per domani, per dopodomani, e i compiti a casa. Noi dobbiamo riabituare i nostri ragazzi al rapporto con la penna e con la carta”.

Alcuni chiarimenti dati dallo stesso ministro precisano che quanto indicato nella circolare non significa vietare anche l’uso del tablet o del computer, che – viene ribadito, devono essere però utilizzati sotto la guida del docente. Inoltre, i genitori continueranno a essere avvisati attraverso il registro elettronico, facendo sì che il genitore potrà controllare quanto scritto sul diario.

Quali scenari si aprono nella scuola

Quali scenari si aprono nella scuola italiana, che vedrà il rientro sui banchi di alunni e alunne nelle prime settimane di settembre?

PNSD e Scuola Futura

Va ricordato che non è la prima volta che dal Ministero dell’Istruzione e del Merito si affronta il tema dell’uso dei cellulari nelle scuole. Nel dicembre 2022 aveva firmato una circolare per impedirne l’uso in classe, partendo da una indagine conoscitiva della VII commissione del Senato[1] che aveva evidenziato gli effetti dannosi che l’uso senza criterio dei dispositivi elettronici può avere su concentrazione, memoria, spirito critico degli studenti. D’altra parte, il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD)[2],in vigore dal 2015, ha promosso, già a partire da quasi dieci anni fa attraverso una formazione a 360 gradi del personale e una serie di indicazioni sviluppati in 35 azioni, una graduale ma massiccia digitalizzazione del mondo dell’istruzione.

Una lunga serie di proposte formative di Scuola Futura, l’insieme delle proposte di aggiornamento finanziato dal PNRR, spingono verso un uso consapevole e capillare del digitale, partendo di nuovo dalla formazione dei docenti. Fino ad ora insomma la promozione della cittadinanza digitale nel mondo della scuola italiana, anche in coerenza dalle numerose Raccomandazione dell’Unione Europea e dai documenti prodotti a livello europeo in questi anni, come per esempio il fondamentale DigCompEdu[3], è andata avanti e ha progressivamente modificato anche l’agire quotidiano di docenti, studenti, e tutti coloro che vi partecipano, non da ultimo i genitori.

L’intelligenza artificiale a scuola

In riferimento alla circolare, il ministro ha ancora precisato che non si tratta di un ritorno al passato e anzi in alcuni istituti saranno attuate sperimentazioni legate all’uso dell’Intelligenza Artificiale, con assistenti proprio basati sull’IA.

Questo dovrebbe portare ad una riduzione del carico di lavoro amministrativo per i docenti permettendo loro quindi di concentrarsi maggiormente sull’insegnamento e sul rapporto anche personale con i singoli studenti, e una maggiore inclusione per quei bisogni educativi speciali.

Reazioni dei genitori al nuovo provvedimento

È ancora presto per valutare le reazioni sul provvedimento del MIM e mentre le settimane estive hanno fatto calare temporaneamente il sipario sulla didattica, c’è già chi plaude la decisione di Giuseppe Valditara. Sono tanti genitori, per esempio, che fino ad ora si sono sentiti travolti dalle dall’uso del registro elettronico per i compiti, delle piattaforme digitali, che spesso li hanno obbligati a mediare tra divieto di uso del cellulare soprattutto per i più piccoli e l’obbligo poi di usarlo proprio per ricevere i compiti in maniera digitale, che considerano una liberazione il veto imposto dalla recente circolare.

Opinioni degli insegnanti e impatto didattico

D’altra parte, c’è chi invece si sente, soprattutto tra i docenti, come sulle montagne russe: da un lato tecnologia all’ennesima potenza, poi un ritorno e una discesa nel passato.

E ancora, sebbene si tratti delle prime reazioni a caldo, tiepido il commento di esperti e associazioni e sindacati, che al momento sembrano muoversi con cautela rispetto al provvedimento: da un lato si ritiene giusta la circolare, che forse potrà contribuire a favorire l’attenzione e la concentrazione dei discenti, dall’altro si resta in attesa di come il veto sarà effettivamente operativo all’inizio dell’anno scolastico 2024-25, in un mondo come quello dell’istruzione che è abituato al rincorrersi di provvedimenti che sanano, aboliscono, prevengono, e creano spesso confusione e dubbi.

Note


[1] https://www.senato.it/Leg18/3545?indagine=16

[2] https://www.miur.gov.it/scuola-digitale

[3] Il quadro di riferimento europeo per le competenze digitali dei docenti, denominato “DigCompEdu”, è basato sul lavoro condotto nel 2017 dal Centro Comune di Ricerca (JRC) dalla Commissione Europea su mandato della Direzione Generale per l’Educazione, i giovani, lo sport.

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