Il tema dell’Education Technology o EdTech non è proprio nuovissimo, anche se nel tempo è stato declinato in modi e con obiettivi molto diversi. Se ne comincia a parlare negli anni ’50, quando gran parte delle riflessioni su queste tematiche si concentra negli Stati Uniti e il focus è sulla tensione forte tra gli aspetti più pedagogico-educativi e gli aspetti legati alla tecnologia. In questo contesto, la tecnologia viene vista come un supporto per disegnare il processo di apprendimento/insegnamento e valutarlo, massimizzandone sia l’efficacia sia l’efficienza.
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Tra gli anni ’70 e gli anni ’80, si inizia a parlare di EdTech come un processo integrato che coinvolge persone, procedure, idee, tecnologia in tutte le fasi dell’apprendimento.
Negli anni ’90, vengono definite le fasi del processo di apprendimento che possono essere mediate da tecnologie: il design, lo sviluppo, l’utilizzo, la gestione e la valutazione del percorso formativo.
Successivamente ci si sposta verso una concezione secondo la quale il supporto della tecnologia avviene principalmente attraverso gli hardware, andandone un po’ a restringere il campo di azione. Negli anni più recenti l’EdTech è considerata come l’insieme di hardware e software che rafforzano il messaggio da parte del docente e migliorano il risultato dei discenti, fino a spingersi verso il sentiment secondo il quale la tecnologia rappresenti un insieme di strumenti che possano supportare nel modo migliore lo sviluppo di nuove conoscenze e abilità dell’individuo.
Una definizione di EdTech
L’Osservatorio EdTech definisce l’Educational Technology come l’insieme delle soluzioni a supporto del processo educativo, volto a massimizzare la qualità dell’esperienza di apprendimento e abilitato da tecnologie hardware a software che ne mediano e ne innovano (i) il canale di trasmissione, (ii) la modalità di creazione e organizzazione dei contenuti, (iii) l’interazione docente-discente, discente-discente e docente-docente, (iv) il design dell’ambiente di apprendimento e (v) la modalità di valutazione, a tutti i livelli educativi.
Sono molte, oggi, le realtà nazionali che forniscono servizi e tecnologie a supporto di una didattica innovativa a una vasta platea di scuole, che ne sfruttano le potenzialità. Le aziende dell’offerta si dividono in:
- fornitori di contenuti, aziende che erogano corsi di formazione per gli studenti. I contenuti sono erogati mediante videolezioni o tramite attività interattive di formazione;
- fornitori di software a supporto della formazione e/o di hardware a supporto del processo educativo;
- fornitori di servizi (di consulenza, di benchmark, di supporto strategico attraverso gli analytics, di supporto per gli individui nel trovare il lavoro più idoneo alle caratteristiche nel post-formazione, servizi di prestito per gli studenti, di valutazione di upskilling e reskilling);
- fornitori di un mix di servizi/tecnologie/contenuti per gli studenti.
L’EdTech nel post-pandemia
Rispetto al variegato mercato dell’offerta, è stata sicuramente la situazione di emergenza ad aver dato un forte impulso alla conoscenza di pratiche, tecnologie e servizi a supporto di una formazione innovativa nelle scuole. Eppure, da settembre, il nuovo anno scolastico è partito con importanti cambiamenti rispetto allo scorso anno. Dal via alle mascherine, al ritorno ai doppi banchi, alla fine degli orari scaglionati per entrare e uscire. Oramai la positività al Covid viene trattata al pari di un’influenza. E la didattica a distanza? Tutti passi avanti verso l’implementazione dell’Educational Technology in generale?
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Quello che è successo nel mondo della formazione scolastica è stato un punto di partenza, in un percorso di EdTech transformation che si auspica possa continuare. Gli istituti debbono ancora investire economicamente nella tecnologia, pensando più al ritorno raggiungibile in termini di efficacia che all’aspetto economico, e i docenti devono fare lo sforzo di investire nella propria formazione sia nell’uso della tecnologia che nell’erogazione “innovativa” dei contenuti.
La diffusione dell’EdTech nelle scuole italiane
Ma qual è la sua diffusione nelle scuole italiane?
Da una survey erogata dall’Osservatorio EdTech a 102 Istituti comprensivi statali emerge che, tra le tecnologie adottate in ambito scolastico, prevale l’utilizzo del registro elettronico (adottato dalla quasi totalità delle scuole italiane), seguito dalle lavagne interattive multimediali (LIM) e i videoproiettori e dalle piattaforme per la gestione dell’aula (a supporto della didattica digitale integrata). Si tratta delle tecnologie più classiche che supportano ormai a tutti gli effetti il processo di apprendimento degli istituti scolastici italiani. È poi utilizzata anche una serie di tecnologie che rappresentano un’eredità della situazione di emergenza, quali i software per le videolezioni sincrone. Infine, ancora poche scuole utilizzano tecnologie più avanzate come ad esempio i software per la creazione di contenuto ai laboratori di coding e robotica, le learning app and gaming e realtà virtuale/aumentata (soprattutto a supporto di attività laboratoriali di anatomia, astronomia e scienze) e l’intelligenza artificiale (a supporto di attività laboratoriali di robotica ed elettronica e per librerie virtuali).
Dal punto di vista delle metodologie didattiche viene rilevato un elevato utilizzo delle tecnologie soprattutto a supporto e a potenziamento delle lezioni frontali, ancora oggi il fulcro principale dell’attività didattica. Le tecnologie mediano anche la realizzazione delle attività progettuali individuali e di gruppo (elaborati, ricerche online, ecc.). Poco esplorato, invece, il tema dell’erogazione della proposta formativa attraverso contenuti multimediali (videopillole, video interattivi), dell’uso della tecnologia per la valutazione degli studenti e della classe capovolta[1] (flipped classroom).
Il nodo delle competenze dei docenti
La maggiore criticità rilevata nell’implementazione di soluzioni EdTech nella scuola risiede nelle competenze dei docenti e del personale amministrativo. Quasi la metà delle scuole ritiene che sia i docenti sia il personale amministrativo non abbiano le competenze necessarie per utilizzare correttamente gli strumenti digitali. Altro elemento che risulta critico è l’investimento economico, considerato troppo oneroso da sostenere.
Per quel che riguarda le leve per favorire l’implementazione della tecnologia a supporto dei processi didattici e amministrativi, invece, si riscontra la grande importanza dei team di docenti dedicati alla progettazione dei contenuti e l’intensa formazione dei docenti stessi. A seguire, viene segnalata la rilevanza della formazione del personale amministrativo, l’importanza dei finanziamenti statali/europei in EdTech e la semplicità nell’utilizzo della tecnologia.
I benefici che derivano dall’applicazione dell’EdTech
E tanti sono i benefici che derivano dall’applicazione dell’EdTech. Le scuole indicano il miglioramento dei processi amministrativi, la maggiore condivisione delle esperienze tra studenti e tra insegnante e studente e il miglioramento della qualità educativa stessa. Il processo didattico diventa maggiormente inclusivo, si tende sempre di più a personalizzare il percorso educativo e a garantire per tutti le stesse opportunità di apprendimento. In questa maniera si tenta di rispettare le esigenze di tutti, progettando e organizzando gli ambienti di apprendimento e le attività in modo da permettere a ciascuno di partecipare alla vita di classe e ad imparare nella maniera più attiva, autonoma ed efficace possibile.
E allora, con tutti questi propositi, questo dovrebbe essere il momento giusto per pensare a un piano strutturato di formazione digitale per i docenti in primis, a una chiara strategia digitale negli istituti scolastici. Fa ben sperare il crescente interesse per la realtà virtuale/aumentata, l’intelligenza artificiale e le learning apps and gaming che vengono indicate dalle scuole italiane come aree di investimento future. Questi aspetti mostrano il tentativo strategico delle scuole italiane di fare un ulteriore passo avanti nel percorso di EdTech transformation.
Note
- Con classe capovolta ci si riferisce a un approccio metodologico che ribalta il tradizionale ciclo di apprendimento fatto di lezione frontale, studio individuale a casa e verifiche in classe. ↑