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IA generativa a scuola: ecco come ChatGPT può aiutare gli studenti



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Pensare di bandire ChatGPT nelle scuole e negli atenei è come vietare Internet o l’uso delle calcolatrici. E allora è meglio come trasformarlo in risorsa e come in particolare gli studenti e le studentesse possano considerarlo un alleato

Pubblicato il 13 giu 2023

Carmelina Maurizio

Università degli Studi di Torino



Scuola digitale

Nel dibattito assai acceso su ChatGPT, il chatbot più popolare al mondo, le voci di dissenso, plauso e attesa sono molteplici. Proviamo allora a dare uno sguardo a ChatGPT dal punto di vita della sua utilità per studenti e studentesse.

Usi concreti dell’AI nel percorso di studio

Mentre l’anno scolastico 2022-23 si avvia al termine, e in vista di esami finali, anche nel mondo accademico, può essere utile condividere una riflessione su alcuni usi concreti dell’AI nel percorso di studio. Pensare di bandire ChatGPT nelle scuole e negli atenei è stato e sarà possibile, ma è come vietare Internet o come vietare l’uso delle calcolatrici. ChatGPT è un tipo di tecnologia che è capace di creare testi elaborati a partire da poche informazioni in ingresso e proprio questa rivoluzione, introdotta dall’AI, non si può arrestare.

E allora, è opinione abbastanza diffusa, va capito come trasformarla in risorsa e come in particolare gli studenti e le studentesse la possano considerare un’alleata. In un op-ed del Los Angeles Times pubblicato all’inizio del 2023, la psicologa Angela Duckworth si è schierata contro il divieto del bot, spiegando che questa e altre tecnologie simili sono destinate a rimanere e che gli insegnanti dovrebbero imparare a incorporarle nei programmi di studio. Chiunque abbia un accesso a Internet e un indirizzo e-mail potrebbe teoricamente accedere a questo strumento, qualsiasi bambino con un indirizzo e-mail potrebbe facilmente utilizzare questo strumento e sono sempre più gli insegnanti che cercano di discutere in modo proattivo di ChatGPT e persino di incorporarlo in alcune delle loro lezioni.

ChatGPT, le buone pratiche a scuola

Saranno qui di seguito elencati, in ordine sparso e non esaustivo, alcuni esempi testati e esportabili, che possono essere considerati a tutti gli effetti buone pratiche.

Li vedremo per macroaree.

Scrittura: grammatica, generazione e produzione testi

ChatGPT può fornire suggerimenti per la grammatica, il vocabolario e la struttura delle frasi. Si può chiedere al chatbot una versione migliorativa di un dato testo, per esempio correggendolo o migliorando lo stile, e gli studenti poi possono usare il testo prodotto dall’AI e confrontare la loro scrittura con quella di ChatGPT, utilizzando i suggerimenti come opzione per la revisione. Poiché i testi generati tendono a seguire certi schemi strutturali, un esercizio utile può essere quello di mettere alla prova le proprie competenze stilistiche e sperimentare, modificando la risposta di ChatGPT, in modo che il testo risulti più autentico autentici per la loro voce di scrittura. Inoltre, questa attività può rinforzare la meta cognizione: gli studenti infatti potranno ragionare e condividere le loro scelte rispetto alle modifiche apportate.

Sempre nell’ambito della produzione scritta, si può chiedere a ChatGPT di dare un riscontro su un dato saggio (che si potrà incollare nel box della pagina iniziale); a questo punto la risposta dell’AI sarà il punto di partenza per condividere in classe altre possibili opinioni e feedback sul saggio in questione. Si possono anche generare spunti di scrittura: gli studenti possono usare ChatGPT per creare spunti su argomenti di loro interesse, aumentando quindi la motivazione e la partecipazione. Un altro esempio, questa volta di scrittura creativa, è quello che è stato sviluppato in una scuola primaria statunitense, in una classe quinta: i bambini in gruppi, usando tradizionali carta e matite, hanno immaginato una pièce teatrale, con tre scene da svolgere in una trama che comprendeva un problema da risolvere. Poi l’insegnante ha inserito i prodotti di bambine e bambine nel sito di ChaGPT, chiedendo di sviluppare un finale a sorpresa. Ecco che, come dice la loro insegnante Piercey, riga per riga, ha generato copioni completamente formati, che gli studenti hanno modificato, provato brevemente e poi recitato.

Supporto linguistico

ChatGPT può essere utilizzato per aiutare gli studenti nel processo di apprendimento di una nuova lingua, generando traduzioni e correggendo la grammatica e l’ortografia. È un buon traduttore e corregge molto bene le espressioni in molte lingue.

Generazione di dibattiti/discussioni

Si può chiedere all’AI di confutare un’idea e di usare la confutazione come un modo per rafforzare l’argomentazione originale. Si tratta di un mezzo di feedback focalizzato sul contenuto, che potrebbe essere utile durante il processo di scrittura e di revisione.

Assistenza all’apprendimento/tutoraggio

ChatGPT può aiutare gli studenti a comprendere meglio i concetti e a rispondere alle domande generando spiegazioni ed esempi; per esempio, se un insegnante spiega un argomento e uno studente non lo capisce, si possono porre domande in diversi modi a ChatGPT e a risolvere i dubbi il giorno successivo. ChatGPT può funzionare come un tutor privato, infatti può essere utilizzato per fornire un tutoraggio personalizzato agli studenti, rispondendo alle loro domande e offrendo consigli e suggerimenti. Se uno studente pone domande di ChatGPT su un argomento specifico, si può poi avviare una discussione partecipata in classe.

Valutazione/autovalutazione

Gli studenti possono assegnare un punteggio ai campioni generati da ChatGPT; questo potrebbe essere fatto come un processo durante il quale gli studenti che discutono i loro punteggi e i loro ragionamenti. Non solo, ChatGPT può offrire un’autoverifica personalizzata della comprensione che può rafforzare la fiducia o servire come segnale per gli studenti per cercare aiuto se hanno problemi, ma anche grazie alla possibilità di generare i propri quiz, gli studenti possono leggere al proprio ritmo.

Conclusioni

Con il progredire del ChatGPT e di altre tecnologie di intelligenza artificiale, le università, che lo stanno già facendo, e le scuole, svilupperanno codici di condotta ufficiali sul loro utilizzo. Fino ad allora, sta ai docenti implementare e comunicare le aspettative su come gli studenti possono o non possono usare questi strumenti in classe.

Prima di determinare come ChatGPT possa aiutare o ostacolare l’apprendimento degli studenti, vale la pena provare il chatbot, per vedere cosa può fare e cosa è meglio non faccia e mettere in pratica a piccoli passi quanto si comincia ad imparare sul suo uso.


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