emilia romagna

Il ruolo della scuola nel contrasto al cyberbullismo: la chiave è formare i docenti

Il ruolo della scuola nel contrasto al cyberbullismo è fondamentale e non può prescindere dall’adeguata formazione dei docenti, sulla base anche delle disposizioni normative e delle linee guida nazionali. In questo contesto si collocano gli interventi di informazione-formazione predisposti dall’USR per l’Emilia-Romagna

Pubblicato il 27 Lug 2018

Chiara Brescianini

Dirigente Tecnico - Dirigente Amministrativo Ufficio Scolastico Regionale per l'Emilia-Romagna

cyberbullismo

L’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna, nel corso degli ultimi anni, ha realizzato attività di supporto e di intervento nelle azioni formative relative ai temi del cyberbullismo, dell’uso consapevole della rete e dell’uso didattico dei social network, collaborando nella progettazione di iniziative rivolte ai docenti e, in particolare ai referenti per tali tematiche presso i Centri Territoriali di Supporto della Regione (CTS). In questo contesto si collocano inoltre gli interventi di informazione-formazione indirizzati ai rappresentanti delle Consulte Provinciali degli Studenti, articolati secondo un calendario che ha previsto la realizzazione di 9 incontri da febbraio ad aprile 2017 in ogni provincia dell’Emilia-Romagna.

Cyberbullismo e uso consapevole di social e rete

Come noto con la Legge 71/2017 (G.U. 127 del 3.6.2017), relativa a “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo” e approvata il 29 maggio 2017, si sono indicati due assi portanti di riferimento: maggiore controllo sul web e lavoro di prevenzione attraverso la scuola.

Viene, per la prima volta a livello normativo, recepita la definizione legislativa sul cyberbullismo, identificato come qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione e furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica.

Si prevede inoltre la richiesta, da parte del minore sopra i 14 anni vittima di cyberbullismo (anche senza che il genitore lo sappia), dell‘oscuramento, rimozione o blocco dei contenuti diffusi in rete, al gestore del sito Internet o social media. Entro 48 ore, se non si è provveduto, il minore (con il genitore) può rivolgersi al Garante della privacy, che provvede direttamente nelle successive 48 ore. È prevista la “procedura di ammonimento” da parte del Questore, che inviterà il minore con un genitore a non ripetere gli atti fino a quando non vi è querela o denuncia, così come accade per stalking, ingiuria, diffamazione, minaccia o trattamento illecito di dati personali in rete; l’ammonimento funge certamente anche come azione “educativa e di responsabilizzazione”.

Presso la Presidenza del Consiglio è istituito un tavolo tecnico per la redazione del Piano di azione integrato per il contrasto e la prevenzione del cyberbullismo, con carattere interistituzionale.

Il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca ha predisposto Linee di orientamento e prevenzione centrate sulla formazione del personale e la formazione nei territori, con la collaborazione interistituzionale  delle associazioni territoriali e della Polizia Postale.

Il ruolo della scuola nel contrasto al cyberbullismo

Per quanto riguarda la scuola nello specifico, si chiede di individuare in ogni istituto un referente per le iniziative contro il cyberbullismo. Il Dirigente Scolastico è tenuto ad informare le famiglie dei minori coinvolti in atti di bullismo informatico, e ad attivarsi con azioni educative.

Si evidenzia come ancora una volta il legislatore individui nella scuola il punto fisico di collezione delle complessità (referente integrazione disabilità, referente adozioni, referente DSA, etc, etc..).

Con nota prot. 5515 del 27 ottobre 2017 il MIUR ha diffuso sul sito  noisiamopari.it  il “Piano  nazionale per l’educazione al rispetto, finalizzato a promuovere nelle scuole una serie di  azioni educative e formative tese alla promozione dei valori sanciti dall’art. 3 della Costituzione, con presentazione pubblica al Teatro Eliseo di Roma lo scorso 27 ottobre.

Attraverso l’approfondimento delle tematiche riportate nel Piano, le istituzioni scolastiche sono chiamate ad avviare azioni tese a coinvolgere studenti, docenti, genitori, al rispetto delle differenze e al superamento dei pregiudizi.

Fanno parte del Piano:

Come noto, infatti, il comma 16 dell’art. 1 della Legge 13 luglio 2015, n. 107 prevede che il Piano triennale dell’offerta formativa elaborato dalle istituzioni scolastiche autonome “… assicura l’attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall’articolo 5, comma 2, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 11”.

Le Linee Guida sono state elaborate dal gruppo di lavoro istituito con Decreto Dipartimentale n. 1140 del 30 ottobre 2015, allo scopo di fornire indicazioni destinate alle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado in merito a quanto sancito dal comma 16 della Legge 13 luglio 2015, n. 107. Si risponde così alla necessità di fornire alle scuole indicazioni per coniugare formazione e informazione per l’educazione contro ogni forma di discriminazione e per la promozione del rispetto alle differenze, in connessione con le Indicazioni Nazionali per il 1° ciclo di istruzione (2012) e con il Documento di indirizzo su Cittadinanza e Costituzione (2009).

Come sopra ricordato, la Legge 29 maggio 2017, n. 71, prevede la redazione di apposite Linee guida da parte del MIUR. Le “Linee di orientamento per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo” danno continuità alle Linee guida emanate nell’aprile del 2015, apportando le integrazioni e le modifiche necessarie in linea con i recenti interventi normativi, e da intendersi come documento in fieri, flessibile e oggetto di periodici aggiornamenti, al fine di avere a disposizione uno strumento di lavoro in grado di rispondere alle sfide educative e pedagogiche introdotte dall’evolversi costante e veloce delle nuove tecnologie.

Le tre direzioni indicate (link altro articolo brescianini), approfondimento sulle tecnologie, formazione dei docenti e uso consapevole della rete sono da considerare quindi in modo complementare per evitare semplificazioni che perdano di vista la visione unitaria dello studente e la necessaria integrazione di saperi, conoscenze e didattiche attive per una piena comprensione dell’ambiente di vita degli studenti (compreso quello on line!) e delle leve strategiche su cui agire per implementare la motivazione all’apprendimento e l’innovazione dei saperi scolastici.

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L’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna è da tempo attivo sul tema e ai link seguenti è possibile reperire informazioni e materiali:

Materiali video:

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