Piattaforma sofia

Il Sistema operativo per la formazione docenti: molte luci, qualche ombra e ancora tante attese

La nuova piattaforma digitale per la formazione dei docenti Sofia è un passo nella direzione tracciata dal Piano triennale per la Formazione dei docenti: certamente sono più le note positive che gli elementi da rivedere, ma l’auspicio è che quanto manca (non poco) sia rapidamente completato

Pubblicato il 26 Mag 2017

education scuola_340563473

Come anticipato già nel Piano nazionale di formazione del personale docente per il triennio 2016-2019, è stata avviata il 22 maggio la piattaforma digitale S.O.F.I.A. – Sistema Operativo per la Formazione e le Iniziative di Aggiornamento dei docenti. SOFIA rappresenta un altro tassello del quadro del cambiamento necessario, per la scuola italiana, nell’ambito specifico della formazione e dei percorsi di sviluppo delle competenze delle insegnanti e degli insegnanti. Rispecchia pertanto quanto affermato nella premessa del Piano: “Il Piano costituisce l’attuazione di una visione che utilizza i contenuti dell’innovazione normativa come occasione strategica per sviluppare un solido sistema per lo sviluppo professionale dei docenti. Il Piano Formazione Docenti si fonda su alcuni presupposti fondamentali, necessari per superare le debolezze del sistema scolastico italiano e allinearlo ai migliori standard internazionali. Non si tratta quindi solo di attuare la legge o di realizzare un’architettura amministrativa per organizzare l’obbligo di formazione del personale docente.

I principi su cui si basa il Piano triennale, fondamentali, includono l’obbligatorietà della formazione, la definizione del percorso strutturato in ambiti trasversali e ambiti specifici, il monitoraggio dei processi di formazione, uno strutturato piano di sviluppo delle competenze, la qualità degli enti accreditati, la valorizzazione di forme di aggiornamento innovative, come la formazione tra pari.

Tra i vantaggi del piano anche quello di poter scegliere finalmente il periodo da dedicare alla propria formazione evitando, se si vuole, di effettuarla in date e periodi dell’anno critici dal punto di vista della didattica o di creare difficoltà e disagi dovuti all’assenza, potendo conciliare. così, le esigenze didattiche e quelle formative.

Una grande sfida e nello stesso tempo una grande occasione di crescita professionale per i docenti.

SOFIA , la piattaforma arrivata con qualche mese di ritardo sulla tabella di marcia, permette oggi ai docenti di scegliere il tipo di formazione di cui necessitano, attraverso la ricerca in un catalogo online. Sono definite due tipologie di ambito (trasversale e specifico) e la ricerca tra i diversi ambiti permette di effettuare una selezione scegliendo l’argomento, la modalità di erogazione, il luogo, l’ente che eroga la formazione (tutti purtroppo identificati come informazioni obbligatorie da fornire, il che rende la ricerca molto difficile).

Questi gli ambiti

AMBITI TRASVERSALI

  1. Didattica e metodologie;
  2. Metodologie e attività laboratoriali;
  3. Innovazione didattica e didattica digitale;
  4. Didattica per competenze e competenze trasversali;
  5. Gli apprendimenti.

AMBITI SPECIFICI

  1. Educazione alla cultura economica;
  2. Orientamento e Dispersione scolastica;
  3. Bisogni individuali e sociali dello studente;
  4. Problemi della valutazione individuale e di sistema;
  5. Alternanza scuola-lavoro;
  6. Inclusione scolastica e sociale;
  7. Dialogo interculturale e interreligioso;
  8. Gestione della classe e problematiche relazionali;
  9. Conoscenza e rispetto della realtà naturale e ambientale;
  10. Tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro;
  11. Sviluppo della cultura digitale ed educazione ai media;
  12. Cittadinanza attiva e legalità;
  13. Didattica delle singole discipline previste dagli ordinamenti

Tra gli obiettivi della piattaforma c’è anche quello di costruire il portfolio del docente che nel triennio seguirà le attività di formazione, fornendo a ciascun docente il proprio bilancio di competenze. Come affermato dal MiurL’elenco dei percorsi di formazione svolti da ogni docente costituirà una vera e propria “storia formativa” e sarà la base per la realizzazione di un portfolio professionale, cui saranno aggiunti, in seguito, gli ulteriori aspetti dell’anagrafe della professionalità, del bilancio di competenze e degli ulteriori elementi di documentazione della propria attività didattica. Il sistema darà la possibilità di gestire l’intero “ciclo di vita della formazione” e di comprendere come stia procedendo l’attuazione del piano di formazione docenti attraverso l’analisi in tempo reale di dati integrati, consentendo di definire azioni di miglioramento sulla base di rilevazioni oggettive”.

Il docente, nella scelta, deve anche riflettere sugli elementi deboli derivati dal RAV della propria scuola. In futuro dovrebbe essere possibile gestire con la piattaforma anche attività formative scelte autonomamente dal docente.

Fin qui le (tante) note positive. Mancano, purtroppo, in gran parte, i dati utili: i corsi di formazione proposti sono molto pochi, localizzati in alcune aree del Paese (e l’utility di ricerca qui non aiuta, anzi), e mancano ancora molte delle funzionalità utilissime anche per passare dalla mera scelta di corsi alla costruzione di una vera “storia formativa”. Insomma, certamente più luci che ombre, ma l’auspicio è che quanto manca sia rapidamente completato, magari anche raccogliendo osservazioni e suggerimenti degli utenti.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati