formazione post-diploma

ITS Academy, avanti verso una formazione tecnica di eccellenza



Indirizzo copiato

Avanza la revisione degli Istituti Tecnologici Superiori (ITS) con l’obiettivo di formare esperti qualificati per i settori tecnologici e industriali. La riforma, inclusa nel PNRR, prevede un’accentuata integrazione con il mondo del lavoro e un potenziamento delle competenze tecnologiche degli studenti

Pubblicato il 3 nov 2023

Rossella Rizzatto

Dirigente Scolastico Liceo Artistico "G. Sello" di Udine Coordinatore I.T.S. Academy Istituto Tecnico Superiore Legno e Arredo navale e nautico – Sostenibilità del prodotto, eco design di Udine



Its__FB225017

La riforma degli ITS risulta essere fra gli impegni prioritari previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ed è recente l’atto del Governo 59 – VII Commissione Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, ricerca scientifica, spettacolo e sport che pubblica lo schema del decreto ministeriale relativo alla “Definizione dei requisiti e degli standard minimi per il riconoscimento e l’accreditamento degli istituti tecnologici superiori (ITS Academy), nonché dei presupposti e delle modalità per la sospensione e la revoca dell’accreditamento”, testo che è stato integrato dalla relazione illustrativa e dai pareri della Conferenza Stato-Regioni e del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione.

Potenziare la formazione di super esperti tecnico-professionali

Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione si era già espresso in numerose occasioni per valorizzare i benefici che gli ITS Academy svolgono nell’offerta formativa scolastica, tanto che, proprio agli ITS Academy, è affidato il compito di sostenere la diffusione della cultura scientifica e tecnologica e di potenziare la formazione di super esperti dalle alte competenze tecnico-professionali preparati per soddisfare la domanda di lavoro proveniente dai settori su cui si concentrano buona parte degli investimenti delle politiche nazionali di sviluppo industriale e tecnologico, oggi fortemente orientati alla sostenibilità ambientale ed ecologica.

È infatti con il testo della legge 15 luglio 2022, n. 99 (Istituzione del Sistema terziario di istruzione tecnologica superiore) che il sostegno del segmento formativo terziario post diploma (biennale o triennale) punta ad assicurare che sia garantita la specializzazione tecnica tra il mondo imprenditoriale e il sistema terziario, nell’ottica di implementare le iscrizioni degli allievi che risultano ancora decisamente limitate nonostante gli esiti del “Rapporto sull’attività di monitoraggio nazionale 2022”, sviluppato e pubblicato dall’INDIRE, indichino che l’80% dei diplomati trova lavoro a un anno dal diploma e, fra questi, ben il 91% lo trova coerente con il percorso di studi concluso.

Finalità della riforma e investimenti previsti

Tornando alle finalità della riforma del sistema ITS, il PNRR insiste nell’indicare come prioritario il rafforzamento dell’integrazione terziaria dell’offerta formativa, prevedendo una presenza integrata sia nei territori produttivi sia mediante lo stretto collegamento con le lauree professionalizzanti, la strutturazione del sistema delle premialità, il consolidamento delle competenze tecnologiche degli allievi che permetteranno loro di utilizzare in modo efficace gli strumenti e le tecnologie digitali in linea a con il piano “Impresa 4.0”, nonché il rafforzamento del rapporto fra le scuole professionali, gli ITS e il mondo del lavoro, allocando a tal fine 1,5 miliardi di eurocon l’intento di duplicare il numero degli attuali iscritti entro il 2026 attraverso alcuni strumenti operativi quali, ad esempio, l’incremento del numero di ITS Academy (gli ultimi dati rilevano più di 800 corsi attivi con oltre 21mila presenze) e il potenziamento dei laboratori con tecnologie 4.0.

Certo è che, uno degli sforzi maggiori, non in termini economici, sarà quello di formare docenti capaci di intercettare e soddisfare le esigenze delle aziende del territorio. Una ulteriore novità è data dalla realizzazione della piattaforma digitale nazionale che conterrà tutte le offerte di lavoro rivolte agli studenti in possesso di qualifiche professionali.

La legge n. 99 del 2022 e le Fondazioni ITS Academy

La legge n. 99 del 2022 opera sia in continuità con gli obiettivi delle norme già in vigore, sia in discontinuità con esse, innovandole a partire dalla nuova denominazione ad essi conferita di “Istituti tecnologici superiori” (ITS Academy) che li suddivide in due ulteriori livelli, in conformità al Quadro Europeo delle Qualifiche (European Qualification Framework): un quinto livello EQF dalla durata biennale e un sesto livello EQF dalla durata triennale.

L’interesse innovativo del progetto si rivolge anche alle scelte cosiddette corporate delle fondazioni ITS Academy chiamate a eleggere il Presidente quale figura espressa dalle aziende, nel mentre queste ultime si vedranno implementare le richieste di ospitalità dei tirocinanti e l’offerta di docenti provenienti dal mondo del lavoro (per almeno il 60 per cento delle attività formative).

Le fondazioni avranno anche l’obbligo di accreditarsi per accedere ai finanziamenti pubblici e dovranno poi essere capaci di restituire esiti positivi nelle valutazioni del loro operato, pena la revoca dell’accreditamento e la conseguente perdita dell’abilitazione al rilascio dei diplomi. Per potere accedere al Sistema di istruzione tecnologica superiore le fondazioni ITS Academy devono dimostrare di possedere degli standard minimi per il riconoscimento e l’accreditamento quali:

  • requisiti di solidità finanziaria ed organizzativa;
  • requisiti di onorabilità e affidabilità del soggetto giuridico;
  • requisiti relativi alle risorse infrastrutturali, logistiche e strumentali;
  • requisiti relativi alle risorse umane e professionali.

Si potranno chiamare “ITS Academy” solamente quelle Fondazioni che avranno ottenuto il riconoscimento e l’accreditamento sulla base dei requisiti sopra descritti e saranno abilitate a operare, se già accreditate, anche su altre aree tecnologiche, esclusivamente se all’interno del territorio provinciale non risultano presenti altri ITS Academy che lavorino nella stessa area tecnologica, in quanto ogni ITS Academy opera  su aree  ben definite, salvo deroghe condivise tra il Ministero dell’Istruzione e del Merito e le Regioni.

In attesa del decorso del trimestre che deve precedere entrata in vigore del Decreto affinché si attui il suo recepimento a livello regionale, gli organi deputati delle Regioni saranno impegnati nella definizione dei protocolli di riconoscimento e di accreditamento degli ITS Academy, già costituiti in Fondazioni di partecipazione afferenti a una specifica area tecnologica, definita a livello nazionale, per essere inclusi nel catalogo di offerta formativa dei diversi territori.

Conclusioni

Risulta quindi fuor di dubbio che agli ITS Academy sia stata finalmente riconosciuta la prevalenza del ruolo nella filiera dell’istruzione tecnico-professionale la quale, a decorrere dal prossimo anno scolastico, consentirà “il completamento del percorso di studi tecnico-professionali in quattro anni”. Il che significa che tutti gli studenti in “possesso di un diploma professionale conseguito a seguito di un percorso di durata almeno quadriennale potranno iscriversi direttamente ai percorsi ITS Academy, a seguito di validazione Invalsi. In questo modo, “l’istruzione tecnica e professionale diventa uncanale di serie A, in grado di garantire agli studenti una formazione che valorizzi i talenti e le potenzialità di ognuno e sia spendibile nel mondo del lavoro, garantendo competitività al nostro sistema produttivo”, ha dichiarato il Ministro Valditara. Sono oggi, infatti, diverse migliaia le domande annualmente mappate con la richiesta di figure tecniche specializzate da inserire nel mondo del lavoro capaci di cavalcare la rivoluzione della transizione digitale e di favorire lo sviluppo dell’industria 4.0.


EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati