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L’IA in classe: come rende l’istruzione più equa e personalizzata



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L’intelligenza artificiale può democratizzare l’accesso all’istruzione, superando barriere geografiche ed economiche. L’IA personalizza l’apprendimento, automatizza compiti burocratici e fornisce supporto continuo. Tuttavia, emergono sfide legate all’equità, alla privacy e al divario digitale

Pubblicato il 25 set 2024

Carmen Dal Monte

CEO di Takeflight Unstoppable Women



intelligenza artificiale scuola (1)

L’avvento dell’intelligenza artificiale sta rivoluzionando numerosi settori, e l’istruzione non fa eccezione. In particolare, l’IA offre un’opportunità senza precedenti per democratizzare l’accesso a un’istruzione di qualità, superando barriere geografiche ed economiche che hanno storicamente limitato le opportunità educative per molti studenti.

Ma, in concreto, come l’IA può migliorare l’accesso all’istruzione per studenti in aree remote o con limitazioni economiche, analizzando le potenzialità, le sfide e le considerazioni etiche associate a questa trasformazione tecnologica nel campo dell’educazione?

Accesso all’istruzione: la lezione del Covid

L’epidemia di Covid-19 ha messo in evidenza l’enorme gap, per quanto riguarda i servizi educativi, di coloro che possono liberamente disporre non solo di hardware, ma anche di reti affidabili che li mantengano in contatto con il mondo.

Le popolazioni più deboli, sia dal punto di vista geografico che socioeconomico, sono state le più colpite dall’isolamento forzato innescato dalla pandemia. La mancanza di socializzazione si è innestata sulla totale assenza di strumenti educativi, che, seppur in modo limitato, avrebbero consentito loro di progredire nella formazione.

Un gap che, seppur sempre presente tra aree sviluppate e aree in via di sviluppo, si è ampliato con conseguenze al momento non ancora del tutto chiare. Quello che è evidente, invece, è che ci troviamo di fronte a una sfida educativa in cui bisognerà ricorrere a mezzi nuovi, nuove tecnologie, nuovi approcci per recuperare quanto perso.

Secondo i dati forniti dall’INVALSI solo il 39% degli studenti e delle studentesse di terza media nel Sud Italia raggiunge il livello base in matematica, una vera Caporetto. Migliorano, invece, i risultati per quanto riguarda la lingua inglese, ma il dato non è da leggere come un successo dell’insegnamento scolastico, piuttosto come una forma di autoapprendimento mediato da social media e piattaforme gaming.

Le potenzialità dell’IA nel processo di apprendimento

La diffusione dell’intelligenza artificiale ha suscitato notevoli preoccupazioni in molti ambiti, non ultimo il suo impiego nel campo nell’istruzione. Molti ritengono che sia un’enorme possibilità che non deve essere persa, ma di contro solleva tutta una serie di preoccupazioni. Gli stessi insegnanti sono in parte ostili a questa opportunità. Non sono pochi coloro che sentono minacciato il loro controllo sul processo di apprendimento. I docenti temono che l’eccessivo ricorso, da parte degli studenti, alle piattaforme di IA, finisca per inaridire la loro spinta all’esplorazione e alla scoperta.

Preoccupazioni che sono amplificate dalla comprensione generalmente limitata che gli insegnanti hanno della IA, in parte legata ad un fattore generazionale: in Italia, in particolare, l’età media degli insegnanti si attesta sui 50,2 anni. Non sono pochi i docenti che non comprendono il potenziale delle tecnologie dell’IA nell’istruzione ed in questo non sono aiutati da politiche ministeriali controverse e contraddittorie.

L’IA ha il potenziale di personalizzare l’apprendimento, fornire supporto 24/7, superare barriere linguistiche e infrastrutturali, e offrire strumenti su misura per studenti con esigenze speciali. Tuttavia, l’implementazione dell’IA nell’istruzione solleva anche importanti questioni riguardanti l’equità nell’accesso, la privacy dei dati e il rischio di ampliare il divario digitale esistente. La sfida è quella di adottare un approccio equilibrato che massimizzi i benefici dell’intelligenza artificiale garantendo un’istruzione inclusiva ed etica per tutti gli studenti, indipendentemente dalla loro posizione geografica o status socio-economico.

I benefici dell’IA nell’educazione

Gli insegnanti, di ogni ordine e grado, lamentano l’inasprirsi di procedure burocratiche, nonché la redazione di volumi di documenti che di fatto assorbono energie e tempo che potrebbero essere utilizzate nel rapporto con gli studenti, oltre che alla creazione di contenuti e lezioni accattivanti.

L’IA è in grado di automatizzare compiti ripetitivi puramente compilativi come la registrazione delle presenze identificando in tempo reale eventuali problemi di frequenza, la correzione dei compiti, soprattutto in caso di test a risposta multipla, consentendo maggiore velocità, coerenza e obiettività nelle correzioni, l’elaborazione di relazioni iniziali e conclusive, la preparazione delle lezioni suggerendo contenuti didattici personalizzati basati sulle esigenze specifiche degli studenti.

Algoritmi di apprendimento automatico possono analizzare i dati delle performance degli studenti per identificare le aree che necessitano di maggiore attenzione e suggerire risorse didattiche appropriate. In questo modo gli insegnanti avranno più tempo da dedicare all’interazione con gli studenti.

L’IA e la personalizzazione dell’apprendimento

Se fino a qualche anno fa gli insegnanti erano meri trasmettitori di conoscenze, oggi sono chiamati al ruolo di facilitatori proattivi che indirizzano gli studenti verso l’autoapprendimento.

In quest’ottica gli insegnanti devono partecipare direttamente all’elaborazione dei curricula, progettare contenuti didattici, selezionare tra i tanti, i giusti metodi di insegnamento per i propri studenti, nonché metodi di valutazione che siano in linea con gli obiettivi della lezione. L’insegnante diventa un mediatore tra lo studente e ciò che ha bisogno di sapere, per fare di lui un cittadino in grado di formulare giudizi su ciò che lo circonda, diventando membro consapevole della società

In quest’ottica di personalizzazione, l’IA fornisce un supporto irrinunciabile per creare percorsi di apprendimento personalizzati basati sui dati degli studenti, migliorando l’efficacia dell’insegnamento e l’engagement degli allievi. Gli strumenti di IA possono adattare i materiali didattici al livello di ogni studente, permettendo loro un apprendimento al proprio ritmo.

L’IA come supporto alla valutazione

L’IA può migliorare il processo di valutazione fornendo feedback in tempo reale e identificando le aree di miglioramento per ogni studente. Questo aiuta gli insegnanti a intervenire tempestivamente e a personalizzare ulteriormente l’insegnamento.

L’IA può automatizzare la correzione dei compiti e dei test, riducendo significativamente il tempo necessario per la valutazione. Gli studenti ricevono il feedback in tempi molto ristretti, il che è cruciale per un apprendimento efficace e tempestivo. L’automatizzazione di questa procedura aumenta il tempo che il docente può dedicare ad attività di maggior impatto come il mentoring e la personalizzazione dell’insegnamento.

Analizzando i dati delle performance degli studenti l’IA identifica rapidamente le loro aree di forza e debolezza e algoritmi opportunamente sviluppati possono dar vita a percorsi di apprendimento a misura del singolo studente a partire da quelli con disabilità o difficoltà di apprendimento.

Un ulteriore plus della valutazione con supporto dell’intelligenza artificiale è la riduzione dei bias umani garantendo una maggiore coerenza e obiettività, riducendo il rischio di errore umano, perlomeno nelle Intelligenze Artificiali che hanno scelto una direzione di ricerca etica, che abbiano cosapevolezza dei Bias e che sappiano come trattarli. L’IA è, inoltre, in grado di cogliere aspetti specifici delle performance degli studenti che potrebbero sfuggire a una valutazione umana.

Ciononostante, gli algoritmi non sono ancora in grado di valutare compiti che implichino pensiero critico, creatività o competenze socio-emotive. Inoltre, sono passibili di errore quando sono chiamati a dare un’interpretazione soggettiva o basata su un determinato concetto culturale.

A tutto questo vanno aggiunte le preoccupazioni legate alla protezione dei dati personali, o ad errori presenti negli algoritmi stessi.

Ma prima di tutto questo c’è da tenere presente che non tutti gli attori di questo processo, insegnanti e studenti, hanno le competenze tecnologiche necessarie per utilizzare efficacemente gli strumenti basati sull’IA, il che può creare ulteriori barriere.

Conclusioni

Dalla nostra esperienza e ricerca possiamo dire che un sistema educativo potenziato dall’IA ha tutte le possibilità di essere più adattivo, inclusivo ed efficace di quello attuale, offrendo esperienze di apprendimento personalizzate e supporto continuo agli studenti. È tuttavia essenziale mantenere un equilibrio tra tecnologia e interazione umana per garantire un’educazione olistica e inclusiva.

Un equilibrio che però non può essere raggiunto con la negazione del presente e delle tecnologie che sono entrate nella vita degli studenti e che sono diventate di fatto parte del loro processo di socializzazione.

Se all’insegnante viene richiesto di ricoprire il ruolo di mediatore e facilitatore, dovrà essere in grado di fornire ai suoi studenti gli strumenti critici per usare la tecnologia e non farsene usare, ma per essere in grado di fare questo, dovrà conoscerla in prima persona.

È cruciale che educatori, responsabili politici e sviluppatori di tecnologia collaborino per sfruttare al meglio le opportunità offerte dall’IA, garantendo al contempo che l’educazione rimanga centrata sull’essere umano e inclusiva per tutti.

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