Il processo di acquisizione e apprendimento di una lingua straniera (LS) e/o di una lingua seconda (L2) – la prima si studia in un percorso formativo, l’altra si impara spesso in modo informale in un paese dove si va a vivere – è una sfida complessa per chiunque, sia adulto o bambino. Ma internet ha cambiato molto lo scenario.
Vediamo principali metodi di insegnamento che si sono sviluppati a partire dal secolo scorso, fino all’arrivo delle tecnologie a supporto di questo processo. E ne approfittiamo per indicare qualche pratica risorsa gratuita online.
I metodi di insegnamento delle lingue: l’evoluzione
Nel XX secolo si sono susseguite posizioni spesso tra loro divergenti e tutte pronte a rivendicare la propria autorevolezza e la garanzia di successo: dal metodo basato sulla grammatica e la traduzione, che ha imperversato per decenni, mediato dalle strategie usate per le lingue classiche, a quello più recente – immediato dopo guerra, anni 50 del XXI secolo – che non a caso fu chiamato Army Method. Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale gli eserciti infatti avevano bisogno di acquisire dimestichezza, dal punto di vista orale, con le lingue degli alleati e dei nemici nel più breve tempo possibile. Questa tecnica di insegnamento fu la prima ad essere basata sulla teoria linguistica e sulla psicologia comportamentale[1]. Successivamente, generazioni di studenti nelle scuole di tutto il mondo, e non fa eccezione il Sistema scolastico italiano, si sono esercitati nelle ore di lingua straniera nella ripetizione di frasi, spesso del tutto inutile in un’ottica di competenza comunicativa, metodologie che hanno prodotto flussi enormi di “incompetenti”, tra cui si collocano molti di coloro che si rivolgono al mondo delle App, nella speranza di recuperare il tempo perduto o di sbloccare se stessi nell’uso, spesso necessario, di un’altra lingua, molto spesso l’inglese.
Gli anni 60 e 70 hanno prodotto come non mai prima e anche dopo numerose idee per superare la staticità dei metodi appena descritti: dal Silent Way di Caleb Gattegno (Bruner, 1966), basato sulla premessa che l’insegnante dovrebbe rimanere in silenzio il più a lungo possibile, lasciando spazio agli studenti di esplorare la lingua, al TPR – total physical response di James Asher (1966)[2]. Il TPR è una strategia che introduce lo studio di una lingua a partire dall’esecuzione di istruzioni verbali, i comandi. L’insegnante dà un comando, associato al movimento corrispondente; l’apprendente esegue l’azione appropriate. Anche in questi casi il successo dell’apprendimento, sempre in chiave comunicativa, è stato parziale e spesso basato sulle abilità del docente, la sua capacità di creare motivazione e anche il suo carisma, su condizioni particolari di partenza, per esempio gruppi altamente motivati, scuole e corsi con dotazioni multimediali di support, e così via.
Negli anni 90 entra in gioco il CLIL, Content and Integrated Language Learning, ideato in Finlandia e definito per la prima volta da David Marsh[3] e Anne Maljers (Marsh e Maljers, 1994) nel 1994. Si tratta di un metodo che prevede l’apprendimento integrato di contenuti disciplinari in una lingua straniera veicolare, che si concretizza nell’insegnamento di alcune materie curriculari, quindi non stiamo parlando del semplice insegnamento di una lingua (come l’inglese o lo spagnolo) ma dell’insegnamento di una disciplina non linguistica (come la storia o la fisica) in una lingua straniera appartenente al piano di studi dello studente. Il CLIL nella Raccomandazione della Commissione Europea del 2012 è stato ufficialmente riconosciuto come metodo da diffondere nelle scuole di ogni grado in Europa.
La situazione italiana è discutibile, è infatti solo prerogativa della scuola secondaria di secondo grado l’obbligo di predisporre percorsi CLIL negli istituti ad indirizzo linguistico, lasciando in ombra la scuola primaria e quella secondaria di primo grado, dove peraltro si contano invece numerosi docenti che promuovono azioni didattiche CLIL.
I risultati dei metodi di insegnamento e l’avvento del web
Quali tipi di risultati hanno prodotto i metodi sin qui elencati e come l’avvento massiccio delle tecnologie ha modificato l’apprendimento delle Lingue straniere? Le risorse sul web sono talmente numerose da perdersi se non si ha una guida e la necessaria esperienza, e al tempo stesso l’offerta è talmente varia che si rischia di incappare in falsi aiuti.
Il Web e le App hanno facilitato da qualche decennio l’apprendimento delle lingue, non solo fornendo risorse a quanti sono già padroni della lingua, ma anche a tutti coloro, di ogni età, che si approcciano per i motivi più svariati ad un’altra lingua. La tipologia di risorse esistenti si può descrivere per macro-aree:
- Risorse on line: video lezioni, corsi, dizionari, podcast, blog
- App specifiche
- ebook e materiali digitali che spesso accompagnano quelli tradizionali cartacei
- Videogames
A loro volta bisogna tener conto se si tratta di offerte formative all’interno del percorso scolastico e universitario, o piuttosto di apprendenti che necessitano strumenti e supporti per approcciarsi e/o potenziare le proprie competenze comunicative in una data lingua. Talvolta il web offre risorse miste, che possono adattarsi a tutte le età e bisogni, per esempio con la massiccia entrata in campo dell’approccio Flipped Classroom[4] (Strizzolo, 2018) le video lezioni si sono moltiplicate e rappresentano negli ultimi anni un materiale da usare sia a scuola, sia in ambienti informali, per l’autoformazione.
Ci limiteremo in questo contributo ad affrontare, in modo assolutamente non esaustivo e per offrire una panoramica quanto mai generale, come il web, con l’enorme ricchezza di risorse e materiali autentici, supporti e promuova l’apprendimento delle lingue. In particolare, ci occuperemo di siti che propongono video lezioni, lezioni scaricabili, materiali interattivi e multimediali, spesso multisensoriali e la scelta, molto difficile nel mare magnum dell’offerta in questo campo, è caduta su quelle gratuite e maggiormente accessibili, oltre che ricche in merito alla tipologia e ai temi.
Studiare una lingua online gratis (inglese, spagnolo…): le risorse
Le risorse on line possono essere raggruppate in base ai seguenti criteri
- Bisogni e motivazioni dell’apprendente
- Età, percorso scolastico/formativo pregresso dell’apprendente
- Tempo a disposizione
- Accessibilità
Il panorama è così vasto e vario che è impossibile andare a selezionare risorse, correndo il rischio di fare delle scelte del tutto opinabili nella loro presentazione. Verranno pertanto in questo contributo citate solo alcune di esse, come esemplificative, piuttosto che altre che sicuramente hanno le stesse caratteristiche ma che tra i quattro criteri appena citati sono sbilanciate o carenti. L’idea è quella di andare ad individuare quelle risorse che rispondono a più criteri e che sono pertanto efficaci per un vasto numero di apprendenti.
- Video Lezioni e corsi on line: la maggioranza di queste risorse sono suddivise in base all’età degli studenti, pertanto si va da materiali che possono essere usati da bambini e giovani studenti, che sono caratterizzati da durata breve, uso di disegni e cartoni animati, canzoni, rime, possibilità di svolgere in modo interattivo attività di supporto (per esempio in inglese listen and repeat) a vere e proprie lezioni, che partono molto spesso dalla spiegazione grammaticale, e si rivolgono ad un pubblico sempre più adulto e generico, che attraverso queste risorse recupera conoscenze pregresse e si muove verso l’acquisizione e/o il rinforzo della lingua. In questo contributo non si scenderà nel dettaglio del vasto settore di risorse per la scuola dell’infanzia e la scuola primaria, a cui eventualmente si dedicherà un’altra ricerca, quanto piuttosto tutti i materiali che possono essere usati con facilità soprattutto da giovani e adulti, fuori da un percorso formativo scolastico. Solo come esempi citeremo per LS e L2.
1.a Inglese
- EngVid: offre oltre 1500 video lezioni, suddivise per livello, per argomenti e insegnante di riferimento; l’accesso è totalmente gratuito, non occorre neanche fare il log in e al termine di ciascuna lezione, durata media 8/10 minuti, vi è un quiz di autovalutazione. È indicato per giovani e adulti, che potranno scegliere il proprio livello e riascoltare la lezione ogni volta che sarà necessario
- BBC Learn English: questo sito offre materiali suddivisi per età, è accessibile senza il log in, e copre vaste aree di argomenti, dall’inglese comunicativo a quello commerciale.
1.b spagnolo
– Curso de español: offre materiali interattivi, dalla grammatica alla letteratura, su livelli, per chi parte da zero e anche per chi si interessa al turismo o alla letteratura.
1.c Cinese
–PopUp Chinese è un sito dove si trovano materiali molto vari, da video lezioni per livello a podcast, da materiali interattivi per la pronuncia e la scrittura, a risorse per la trasformazione dei caratteri; è gratuito e richiede la creazione di un account.
– Chinese for Europeans offre materiali interattivi, con video lezioni e esercitazioni, per ogni età, per bambini e adulti, per futuri turisti e per persone nel mondo degli affari, nato da un progetto cofinanziato dall’Unione Europea, chiede la creazione di un account.
1.d Arabo
– Huda: questa risorsa è ricca di contenuti, adatta soprattutto ad apprendenti adulti, non richiede il log in e si rivolge anche a chi vuole conoscere l’Islam e il mondo arabo, si rivolge in particolare ai potenziali apprendenti madrelingua italiani.
1.e Italiano L2
– Italiano per Stranieri la casa editrice Loescher offre in questo sito risorse di ogni genere, da video utili per conoscere la cultura italiana, a materiale grammaticale e per le abilità scritte e orali, accessibile senza account e costi
– Italiano Rai: il sito presenta prevalentemente materiali audiovisuali, utilissimi per tutti i livelli, dai principianti ai più avanzati, che trovano risorse gratuite e accessibili, per percorsi da autodidatta a quelli più formali.
A questi esempi si potrebbero aggiungere l’infinita e spesso qualitativamente bassa offerta su YouTube, dove i corsi on line esistono per tutte le lingue, da quelle davvero poco conosciute, per esempio le lingue bantu, che si parlano nel centro Africa, a quelle come il coreano o il giapponese, a tutte le lingue europee e alle lingue come L2. Orientarsi non è semplice, spesso si incappa in perdite di tempo e si finisce con il rivolgersi a corsi strutturati e comunque non gratuiti. Vedremo in un successivo contributo come le App rappresentino al momento ancor più delle risorse sul web, una vera e propria rivoluzione, con le possibilità che esse danno di essere sempre disponibili sui propri dispositivi e pertanto potenzialmente utili e versatili.
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BIBLIOGRAFIA
F. Caon, G. Serragiotto, Tecnologia e didattica delle lingue, 2012, Utet
V. Cappellari, C. Maurizio, La didattica delle lingue e le nuove tecnologie, in Nea Scienze, 2016, Anno 3, vol. 10, pag. 153 – 157
https://www.teachingenglish.org.uk/article/total-physical-response-tpr [5/02/2020: 19,00]
https://www.ecml.at/ECML-Programme/Programme2012-2015/ICT-REVandmoreDOTS/ICT/tabid/1906/Default.aspx [5/02/2020: 21,00]
http://www.indire.it/progetto/clil-content-and-language-integrated-learning/ [6/02/2020: 16, 00]
- https://blog.tjtaylor.net/metodo-audio-orale/ [5/02/2020: 15,00] ↑
- The Total Physical Response Approach to Second Language Learning” by James J. Asher. The Modern Language Journal, Vol. 53, No. 1 (Jan., 1969), pp. 3–17 ↑
- https://davidmarsh.education/ sito ufficiale di David Marsh ↑
- http://innovazione.indire.it/avanguardieeducative/flipped-classroom l’Indire dedica una pagina ricca alla Flipped Classroom, per quanto riguarda la sua diffusione e le buone pratiche a livello nazionale ↑