il piano di riforma

Orientamento scolastico, per studio e lavoro: strumenti per farlo bene



Indirizzo copiato

Grazie al PNRR si è potuto avviare il Piano di riforma dell’Orientamento scolastico con l’obiettivo di valorizzare i talenti e le inclinazioni di ciascuno, di promuovere il ruolo del merito nel successo formativo, di dare supporto pratico agli studenti e alle loro famiglie per consentire loro di fare scelte consapevoli per il futuro, sia nello studio che nel lavoro

Pubblicato il 27 set 2023

Rossella Rizzatto

Dirigente Scolastico Liceo Artistico "G. Sello" di Udine Coordinatore I.T.S. Academy Istituto Tecnico Superiore Legno e Arredo navale e nautico – Sostenibilità del prodotto, eco design di Udine



scuola3

Negli ultimi decenni sono stati adottati molti provvedimenti sull’orientamento scolastico, sia a livello ministeriale, sia in seno ad accordi tra Governo, Regioni ed Enti locali, atti che risultano ancora oggi i punti di riferimento per la progettazione e la realizzazione di un sistema efficace di orientamento permanente, così come fortemente sostenuto dall’Unione Europea e perseguito da tutti i sistemi formativi degli Stati membri.

Gli obiettivi delle azioni in materia di orientamento

Le azioni stabilite in materia sono principalmente rivolte:

  • a ridurre significativamente (almeno con una diminuzione del 10%) la percentuale degli studenti che abbandonano precocemente la scuola;
  • a restringere il divario tra scuola e realtà socio-produttive;
  • ad abbattere il mismatch da anni presente tra il sistema della formazione e quello del lavoro;
  • a contrastare il grave fenomeno sociale dei cd. Neet (Not in Education, Employment or Training), cioè quella fascia della popolazione di età compresa tra i 15 e i 29 anni che non risulta né occupata, né inserita in un percorso di istruzione o di formazione.

In Italia, secondo i dati OCSE presentati in coincidenza con l’avvio dell’anno scolastico in corso, si riscontra un dato allarmante: la percentuale di giovani tra i 18 e i 24 anni che non studiano e non lavorano o non risultano inseriti in percorsi formativi è del 25%, cioè uno su quattro di essi ricade in una di tali condizioni, senza grande differenza di genere.

Il rafforzamento dell’apprendimento e della formazione permanente lungo tutto l’arco della vita di una persona è una delle pietre miliari degli obiettivi europei, comprendendo varie forme di apprendimento atte a incrementare conoscenze, capacità e competenze per la migliore crescita professionale e personale di ogni individuo e della collettività.

Raccordo tra scuola e mondo del lavoro: interventi e iniziative

L’orientamento, che è volto anche a potenziare e a investire sulla formazione tecnica e professionale, intesa come una vera e propria filiera integrata, graduale e continua fino alla cd. formazione terziaria (gli ITS Academy), porta ad aumentare la percentuale di titoli corrispondenti al livello 5 e al livello 6 del Quadro Europeo delle Qualifiche.

La “qualifica” in senso tecnico, non viene identificata dal titolo di studio conseguito, bensì viene estesa nella sua accezione propria agli effetti finali derivanti da un processo di valutazione e certificazione, rilasciato dall’autorità competente, sotto forma di certificato o diploma, a conclusione di un percorso di formazione o di apprendimento avvenuto in contesti formali, non formali e informali.

La “Raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea sui percorsi per il successo scolastico” del 28 novembre 2022 assegna agli stati membri nuovi obblighi di intervento istituzionale, per fare sì che tutti gli studenti possano perseguire il successo scolastico indipendentemente dalle caratteristiche personali, dall’ambito familiare, culturale e socio-economico in cui si trovano, attraverso alleanze con i servizi territoriali dell’area geografica di competenza, il dialogo continuo con gli studenti e le loro famiglie, la progettazione di un sistema efficace di misure di prevenzione, intervento e compensazione, monitorato in maniera costante.

La Raccomandazione del 28 novembre 2022 sottolinea la necessità di rafforzare l’orientamento scolastico integrato all’orientamento e alla consulenza professionale, nonché di valorizzare la formazione specifica allo scopo di rafforzare l’acquisizione di abilità e competenze di gestione delle carriere del lavoro.

Già il Decreto Legislativo n. 22 del 14 gennaio 2008 ha assegnato alle Istituzioni Scolastiche il compito di favorire tutte le iniziative che esercitino gli allievi alla comprensione del valore del raccordo tra la scuola e il complesso mondo del lavoro e delle professioni, nonché quello di potenziare i percorsi di istruzione tecnica superiore finalizzati al soddisfacimento delle professionalità richieste dai settori occupazionali.

Il Piano di riforma dell’Orientamento scolastico

Gli interventi e le iniziative di cui sopra, sono di fatto attività istituzionalizzate e strutturate del prossimo triennio per tutte le scuole statali e paritarie di secondo grado che dovrebbero guidare gli studenti lungo tutto il percorso della loro istruzione, allo scopo di aiutarli a prendere decisioni consapevoli e ben ponderate sul proprio futuro. La finalità della progettazione dell’orientamento è, quindi, quella di assistere con continuità lo studente e la studentessa allo scopo di raggiungere, attraverso il processo di crescita, uno sviluppo personale ed educativo che possa essere adeguato alle proprie aspirazioni e interessi, in linea con il progetto di vita desiderato da ogni giovane.

È grazie al quadro di azioni del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) che si è potuto potenziare e avviare il Piano di riforma dell’Orientamento scolastico con l’obiettivo di valorizzare i talenti e le inclinazioni di ciascuno, di promuovere il ruolo del merito nel successo formativo, di dare supporto pratico agli studenti e alle loro famiglie per consentire loro di fare scelte consapevoli per il futuro, sia nello studio che nel lavoro.

Il Piano dell’Orientamento risulta essere in totale allineamento con gli obiettivi europei, base di molte delle altre innovazioni del sistema scolastico già previste dal PNRR e in via di attuazione, quali:

  • la riforma del reclutamento dei docenti,
  • l’istituzione della Scuola di Alta Formazione per il personale scolastico,
  • la completa riforma dell’istruzione tecnico-professionale connessa al sistema di formazione professionale terziaria,
  • la valorizzazione delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche (STEM),[1]
  • il potenziamento delle competenze digitali,
  • i criteri per il dimensionamento scolastico,
  • l’intervento straordinario per la riduzione dei divari e della dispersione scolastica.

Le novità per la progettazione delle azioni di orientamento

Nel dicembre 2022 è stato firmato il decreto n. 328 contenente le nuove “Linee guida” al cui interno si trovano significative novità per la progettazione delle azioni di orientamento, in un’ottica di superamento delle diseguaglianze e della dispersione scolastica, in cui si trovano numerose innovazioni, a cominciare dall’estensione della c.d. carriera curricolare anche alle Scuole Secondarie di I grado e al primo biennio delle scuole secondarie di II grado, mediante l’introduzione di moduli di orientamento annuali di almeno 30 ore, così da potere svolgere anche attività extra curriculari, mentre si prevede per l’ultimo triennio delle secondarie di II grado la creazione di un modulo di almeno 30 ore, svolto in forma curriculare per ogni anno scolastico, che affiancherà i progetti di PCTO e di Educazione Civica.

L’ePortfolio

Viene, dunque, ampliata l’azione progettuale rivolta all’orientamento scolastico che, in passato, prevedeva 30 ore curriculari solo per le classi quarte e quinte delle scuole secondarie di II grado. Il modulo di orientamento di almeno 30 ore è caratterizzato da una forte personalizzazione degli interventi, registrato su un “e-Portfolio” digitale che integra e completa il percorso scolastico dell’allievo.

Lo scopo è quello di accompagnare lo studente e la famiglia nella comprensione dei percorsi formativi, dei punti di forza e di debolezza individuati dai ragazzi all’interno delle varie discipline, nell’organizzazione delle attività scolastiche e nelle loro esperienze significative vissute nel contesto sociale e territoriale. Se l’obiettivo è l’orientamento, le strategie sono la personalizzazione dei piani di studio, l’apertura interdisciplinare degli stessi, nonché la scoperta delle competenze maturate anche in ambienti esterni alla scuola.

L’e-Porfolio consente di evidenziare non solo le competenze digitali dei ragazzi e di migliorarle con continuità grazie al sistematico accompagnamento delle scuole ma, soprattutto, è uno strumento di valorizzazione di ciò che si ha già acquisito, che consente di avere l’esatta rappresentazione del processo di trasformazione e crescita personale attraverso le relazioni culturali, sociali, il confronto con il mondo esterno, sia esso mondo del lavoro e del terzo settore.

I docenti “tutor” e il “docente orientatore”

Ogni scuola disporrà di un numero ben definito di docenti “tutor” e di un “docente orientatore”, i quali aiuteranno i ragazzi a decidere del loro futuro, su cosa studiare e a quale mestiere aspirare, attraverso un dialogo costante della scuola con lo studente, con la sua famiglia e con i colleghi, che opereranno come dei veri e propri consiglieri chiamati a intervenire soprattutto durante i momenti di passaggio nel percorso di apprendimento e quando le scelte mirate alle prospettive professionali si faranno concrete. Considerando che l’orientamento sarà una priorità strategica, i docenti “tutor” godranno di una formazione specifica, supportata anche dalle attività svolte dai “Nuclei di supporto” dedicati, istituiti presso ciascun Ufficio Scolastico Regionale. Infatti, è proprio grazie alle azioni e investimenti previsti dal PNRR che il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha attivato i numerosi percorsi e interventi per promuovere l’orientamento nell’ambito di diverse linee di investimento, tra cui la costituzione di nuclei regionali che garantiranno l’attuazione delle singole attività supportando gli aspetti organizzativi e gestionali delle scuole.

La sperimentazione di “campus formativi”

Oltre alla sperimentazione di “campus formativi”, attivati per offrire agli alunni uno scenario completo e personalizzato dei diversi percorsi, realizzati attraverso network tra scuole e formazione, gli studenti e le loro famiglie disporranno di una piattaforma completa di informazioni e di dati utilizzabile per scegliere consapevolmente il percorso da seguire, in particolare, durante gli snodi tra il primo e il secondo ciclo d’istruzione, tramite informazioni che sono il risultato delle competenze chiave e degli interessi prevalenti dell’allievo. All’interno della piattaforma si troveranno i documenti territoriali e nazionali inerenti all’offerta formativa terziaria (corsi di laurea, ITS Academy, Istituzioni AFAM, ecc.) e tutti gli ulteriori dati indispensabili per la transizione dalla scuola al mondo del lavoro, in relazione alle esigenze dei diversi territori.

Le risorse

Le risorse a cui attingere per dare attuazione al Piano di Orientamento provengono sia da programmi nazionali ed europei a titolarità del Ministero dell’Istruzione e del Merito, sia da iniziative territoriali promosse dagli Enti locali, dalle Università, dai centri per l’impiego e dal mondo dell’associazionismo.

Conclusioni

Considerando che oggi le tecnologie, soprattutto l’intelligenza artificiale che mette continuamente in discussione il modo di trasferire le conoscenze, sono le leve del cambiamento e occupano un posto rilevante sia negli ambiti lavorativi che nella vita quotidiana di ognuno e possono risultare uno strumento prezioso per costruire il percorso personale e professionale dei ragazzi, sarà indispensabile che i docenti tutor e orientatori posseggano, a loro volta, un capitale di competenze capace di collegare le attitudini degli alunni alle sfide già presenti nei settori occupazionali.

Note


[1] Un esempio di valorizzazione delle discipline STEM è il concorso di idee promosso dalle Acciaierie Danieli S.p.A di Buttrio (Udine) https://www.concorsofabbricando.it/it/

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 2