formazione

Percorsi educativi avanzati: l’impatto dell’IA sull’istruzione superiore



Indirizzo copiato

L’IA non sostituisce, ma coadiuva docenti e studenti nel percorso educativo. Le tecnologie personalizzano l’apprendimento, incrementano l’immersione e rispondono alla domanda di competenze avanzate delle imprese. Il caso delle Grandes Écoles francesi

Pubblicato il 22 nov 2024

Alain Goudey

Direttore Generale Aggiunto per il Digitale presso la NEOMA Business School.



intelligenza artificiale scuola (1)

“L’intelligenza artificiale non sostituirà i lavoratori, ma coloro che la utilizzeranno prenderanno il posto di quelli che non lo faranno.” Questa affermazione cattura pienamente la sfida a cui le Grandes Écoles devono far fronte oggi: formare non solo gli studenti, ma anche i loro docenti e il personale, affinché possano sfruttare al massimo le nuove tecnologie.

Con il rapido avanzare del digitale e dell’intelligenza artificiale (IA), le Grandes Écoles si trovano di fronte a un bivio cruciale: come integrare efficacemente queste tecnologie per arricchire l’esperienza di apprendimento, mantenendo però l’essere umano al centro del processo educativo?

Reinventare l’approccio didattico con il digitale e l’IA

In questa prospettiva, il digitale e l’intelligenza artificiale non sono solo una questione di modernizzazione tecnologica. Vanno ben oltre e rappresentano un’opportunità di reinventare il modo in cui l’istruzione viene impartita. Possono rendere l’apprendimento più immersivo, interattivo e personalizzato, adattandosi alle esigenze degli studenti moderni, che sono sempre più digitali e richiedono un’educazione flessibile, dinamica e in linea con le esigenze del mercato del lavoro di oggi.

Il digitale e l’intelligenza artificiale sono ormai al centro dell’innovazione educativa. Grazie a strumenti avanzati, come l‘IA generativa, i concetti più complessi diventano più facilmente comprensibili e accessibili, facilitando il processo di apprendimento. In particolare, secondo lo studio FNEGE 2024, il 65% degli studenti utilizza IA generative per la ricerca e l’analisi dei dati, mentre il 48% le sfrutta per sviluppare idee creative. Alla NEOMA Business School, l’adozione di strumenti di IA consente una maggiore immersione nelle pratiche pedagogiche moderne, offrendo un’esperienza didattica concreta e tangibile che permette agli studenti di dare un senso più profondo ai concetti insegnati, oltre che di praticare direttamente con queste nuove tecnologie.

Le tradizionali metodologie di insegnamento non vengono abbandonate, ma si fondono con le nuove tecnologie digitali. Questa combinazione rafforza il coinvolgimento degli studenti, rendendoli attivi protagonisti del proprio percorso formativo. Le simulazioni interattive, potenziate dall’IA, rendono tangibili concetti che altrimenti risulterebbero astratti, favorendo una comprensione più profonda delle materie studiate. Inoltre, l’uso di IA generative in processi creativi stimola la riflessione collettiva, incoraggiando il lavoro di gruppo su problematiche reali. La tecnologia, in questo contesto, non si sostituisce al pensiero umano, ma lo potenzia, offrendo nuovi strumenti per esplorare, creare e risolvere problemi in modi innovativi.

Inoltre, queste tecnologie stanno rispondendo a una richiesta sempre più forte da parte delle imprese, che cercano talenti in grado di padroneggiare l’IA generativa. Le aziende non vogliono semplicemente dipendenti che sappiano utilizzare strumenti digitali, ma cercano professionisti capaci di sfruttare l’intelligenza artificiale per risolvere problemi complessi e sviluppare nuove idee.

In questo contesto, le Grandes Écoles, e in particolare la NEOMA Business School, stanno plasmando le nuove generazioni di professionisti, in grado di rispondere a queste richieste.

Sbloccare il potenziale dei docenti: l’IA come co-pilota

L’intelligenza artificiale non è solo uno strumento utile per gli studenti, ma rappresenta un supporto prezioso anche per i docenti. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, l’IA non è qui per sostituire gli insegnanti, ma per diventare un partner, un co-pilota nel processo educativo. Alla Neoma Business School, ad esempio, è stato introdotto un programma di formazione continua per aiutare i docenti a integrare questi strumenti nelle loro pratiche didattiche, rimanendo così sempre aggiornati sulle ultime innovazioni tecnologiche.

Questo processo di aggiornamento è cruciale. Infatti, l’80% del corpo docente della Neoma Business School ha partecipato a una formazione obbligatoria su questi temi, dimostrando l’importanza attribuita alla padronanza delle nuove tecnologie in ambito didattico. In qualità di co-pilota, l’IA permette ai docenti di liberarsi dai compiti ripetitivi, come la correzione automatica dei compiti o la gestione dei materiali didattici, offrendo loro la possibilità di concentrarsi maggiormente sugli aspetti più creativi e stimolanti del loro lavoro. Questo significa dedicare più tempo all’accompagnamento personalizzato degli studenti, all’ispirazione, e alla creazione di autentiche relazioni umane all’interno della classe.

I dati dello studio FNEGE 2024 confermano questa tendenza: il 43% degli insegnanti utilizza IA generative per progettare contenuti didattici, mentre il 41% le sfrutta per adattare i materiali alle esigenze specifiche dei singoli studenti. Questa personalizzazione è ormai un elemento chiave dell’approccio pedagogico alla NEOMA Business School, dove ogni percorso formativo viene pensato per essere unico e arricchente. L’IA, in questo contesto, fornisce strumenti che consentono ai docenti di essere più flessibili e di rispondere meglio alle diverse necessità degli studenti, mantenendo sempre il contatto umano come elemento centrale dell’esperienza educativa.

Inclusione e diversificazione dei percorsi formativi

Un altro aspetto cruciale che le Grandes Écoles devono affrontare è quello dell’inclusione. È fondamentale costruire un ambiente in cui ogni studente possa esprimere al meglio il proprio potenziale, indipendentemente dalle sue caratteristiche individuali. Il digitale e l’intelligenza artificiale rappresentano strumenti potenti in questa direzione, poiché permettono di identificare rapidamente i bisogni specifici di ciascuno studente e di proporre percorsi di apprendimento su misura.

Secondo lo studio FNEGE 2024, il 46% degli studenti utilizza IA generative per comprendere meglio le lezioni, mentre il 25% le impiega per prepararsi agli esami. Questi dati dimostrano il potenziale dell’intelligenza artificiale come strumento di supporto all’apprendimento, capace di aiutare gli studenti a superare difficoltà specifiche e a progredire nel loro percorso formativo. Le tecnologie digitali, inclusa l’IA, offrono soluzioni interattive e multisensoriali, trasformando gli ostacoli in opportunità. Alla NEOMA Business School, questi strumenti vengono utilizzati per adattare i materiali didattici alle necessità specifiche degli studenti, permettendo a ciascuno di imparare al proprio ritmo e secondo le proprie capacità.

Ogni studente deve avere la possibilità di apprendere senza sentirsi escluso o in difficoltà. Il digitale e l’IA offrono l’opportunità di personalizzare ogni esperienza di apprendimento, rendendola più inclusiva e accessibile. Questo significa che nessuno viene lasciato indietro: ogni studente ha la possibilità di progredire secondo i propri tempi e di sviluppare al meglio le proprie competenze. Alla NEOMA Business School, per esempio, da otto mesi è in fase di test un chatbot creato internamente per supportare gli studenti nel loro apprendimento, offrendo assistenza personalizzata e continua durante il percorso di studi.

L’uso dell’IA e del digitale in questo contesto non solo migliora l’efficienza dell’apprendimento, ma permette anche di creare percorsi educativi più equi e inclusivi, capaci di rispondere alle esigenze di un pubblico sempre più diversificato. Questo è fondamentale in un mondo in cui la formazione continua e la capacità di adattamento sono diventate competenze essenziali per il successo professionale.

Fonti: Studio FNEGE (2024), indagine condotta su 668 studenti, 204 docenti e 29 direttori d’istituto.

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Video
Analisi
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 4