bilancio di fine anno

Piano Nazionale Scuola Digitale, cinque punti per l’anno prossimo

Per lo sviluppo del Piano Nazionale Scuola Digitale ecco cinque punti chiave di un personalissimo promemoria per il prossimo anno scolastico

Pubblicato il 09 Giu 2017

Silvia Mazzoni

Dirigente Scolastico I.C. Torgiano-Bettona

5750960959_529a1a70b4_b

Gli ultimi giorni di scuola anche quest’anno sono arrivati. Il consueto tripudio di recite, spettacoli, feste, concerti e chi più ne ha più ne metta. Estenuante e allo stesso tempo emozionante, come sempre.

Mentre si mette mano al rush finale degli adempimenti burocratici di fine anno, è inevitabile già correre col pensiero all’inizio del prossimo, a cosa fare, cosa migliorare, cosa evitare di ripetere.

Appunti sparsi, nella fretta di questi giorni concitati, tanto per non perdere l’ispirazione del momento. Per quanto riguarda lo sviluppo del Piano Nazionale Scuola Digitale questi sono i cinque punti chiave del mio personalissimo promemoria per l’anno scolastico venturo:

  1. INFRASTRUTTURA Garantire davvero a ogni classe e sezione, fin nel plesso più piccolo e più sperduto, una connessione alla rete internet efficiente e affidabile. Fornire ogni classe almeno di un dispositivo di fruizione collettiva (ad. es. pc + proiettore interattivo) e possibilmente anche di ulteriori dispositivi per l’uso individuale o di piccolo gruppo. Trovare e stanziare le risorse economiche che permetteranno l’implementazione concreta delle tecnologie per l’apprendimento ove ancora mancanti.
  2. SUPPORTO TECNICO Provvedere alla manutenzione dei dispositivi esistenti, fare in modo che in ogni plesso si possa ricorrere all’assistenza di una figura formata, in grado di risolvere problemi tecnici di piccolo conto e di segnalare con tempestività e a chi di dovere quelli più seri. Trovare le risorse economiche per sostenere un aiuto professionale esterno, se non dovesse materializzarsi alcuna forma di assistenza fornita dal ministero o quanto meno dall’ambito territoriale.
  3. FORMAZIONE DEL PERSONALE Pianificare azioni formative rivolte al personale docente e non docente ancora più estensive e possibilmente più efficaci di quelle predisposte già in quest’anno. Supportare con azioni di formazione diversificate i diversi profili professionali presenti nell’istituto: docenti neo-assunti (o comunque neo-arrivati nell’istituto) con esigenze di base rispetto all’alfabetizzazione tecnologica; docenti già in parte formati che hanno bisogno di un upgrade su competenze del 21° secolo e digital literacy; personale di segreteria alle prese con la vera applicazione del Codice dell’amministrazione digitale, (prima che anche il più motivato assistente amministrativo si convinca in modo irreversibile che il CAD sia soltanto un brutto scherzo fatto a sue spese).
  4. CURRICOLO Pianificare e supportare il lavoro dei docenti rivolto alla declinazione completa e articolata delle competenze digitali dalla scuola dell’Infanzia alla Scuola Secondaria di I° grado, incardinata in modo chiaro e decifrabile anche da parte delle famiglie nel curricolo d’istituto. Accantonare specifiche risorse economiche a carico del fondo dell’istituzione scolastica e individuare specifici momenti all’interno del Piano Annuale delle attività perché tale complesso e delicato compito sia veramente svolto dal maggior numero di docenti dell’istituto possibile (non soltanto da ristretti gruppi di lavoro consolidati).
  5. RITORNO ALLA DIDATTICA Riportare l’attenzione dalle tecnologie all’innovazione didattica. Potrebbe sembrare un paradosso, ma più le tecnologie sono diffuse, più dovrebbero ‘sparire’ sullo sfondo, lasciando il focus sul vero fine dell’intero processo di insegnamento/apprendimento, ovvero lo sviluppo del massimo potenziale dei bambini e dei ragazzi che abbiamo tra le mani. Dopo aver davvero fatto di tutto per mettere a disposizione di ogni insegnante le più efficienti e moderne tecnologie per l’apprendimento, accesso alla rete internet in primis, accertarsi che l’uso che ne viene fatto sia effettivamente finalizzato al miglioramento dell’efficacia dell’azione didattica. Qualora ciò non fosse positivamente riscontrabile, accertarsi che tutte le tecnologie siano ben spente e disconnesse dall’alimentazione elettrica.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati