education e tecnologie

Ricerca e sviluppo a scuola: l’esperienza del Liceo di Ceccano



Indirizzo copiato

Il progetto Grownmate ha vinto il premio regionale di Startupper Academy ed è solo l’ultimo di una lunga serie di riconoscimenti collezionati dal gruppo Ricerca e Sviluppo che opera all’interno del Liceo di Ceccano

Pubblicato il 30 giu 2023

Pietro Alviti

giornalista pubblicista, già animatore digitale presso il Liceo Scientifico e Linguistico di Ceccano



liceo linguistico ceccano

Insegnanti e alunni insieme per cercare e sviluppare soluzioni adatte a migliorare la realtà della scuola. È una delle esperienze più interessanti a cui mi sia capitato di partecipare nella mia scuola, perché è stata il frutto di una condivisione culturale e pedagogica che ha consentito di raggiungere risultati notevolissimi.

La vittoria del premio regionale di Startupper Academy

Ad esempio, un gruppo del Liceo di Ceccano, la scuola in cui sono stato animatore digitale per tanti anni, prima del collocamento a riposo,  ha vinto il premio regionale di Startupper Academy, l’iniziativa della Regione Lazio che si propone di avvicinare gli allievi alla logica dell’imprenditorialità e soprattutto ad affrontare questioni concrete, compiti di realtà come li chiamerebbero alcuni, studiarle ed arrivare alla realizzazione di un prodotto in grado di affrontare e risolvere la questione posta.

Il progetto Grownmate

In questo caso, il gruppo di allievi, della classe IV del Liceo scientifico, si era posto il problema di aiutare i contadini e i più modesti ortolani a capire la qualità dei terreni su cui seminavano e raccoglievano piante.

Hanno lavorato per mesi attorno all’idea, analizzando la questione, ponendosi il problema di quali sostanze cercare nel terreno, trovando quindi i sensori necessari, collegandoli poi ai circuiti elettronici adatti ed infine costruendo i prototipi delle sonde da installare nei terreni e poi simulando  un progetto finanziario, per comprendere la sostenibilità dell’idea. L’applicazione, funzionante allo stadio di prototipo, è in grado di analizzare rapidamente un terreno, limitatamente ai sensori installati, per individuare le zone più adatte ai pomodori o alle zucchine e soprattutto è in grado di allertare contadini ed ortolani, in caso di presenza di inquinanti pericolosi per la salute umana e zootecnica.

Tutto questo è accaduto a scuola, durante i percorsi del PCTO, l’alternanza scuola lavoro, senza contrapporsi alle altre discipline studiate dagli allievi.

Il premio dato ai ragazzi della squadra Grownmate è l’ultimo di una lunga serie di riconoscimenti collezionati dal gruppo Ricerca e Sviluppo che opera all’interno del Liceo di Ceccano da oltre 20 anni e si è continuamente rinnovato, grazie al normale arrivo di nuovi allievi, al mantenimento dei rapporti con gli ex e grazie anche ad una serie di collaborazioni con professionalità esterne, sia istituzionali che private. Diversi ex allievi hanno proseguito nell’ambito della ricerca e sviluppo, fondando anche un’associazione riconosciuta che collabora ancora con il Liceo di Ceccano ma che ha avuto incarichi anche da enti locali e aziende del territorio, oltre che di ricerca e sviluppo di nuove applicazioni.

Le scelte che hanno favorito lo sviluppo di una mentalità “imprenditoriale”

Non è il caso di fare la storia di tutti questi riconoscimenti che hanno premiato applicazioni per l’Intelligenza artificiale, in grado di aiutare gli ipovedenti con un braccialetto collegato a google maps, o boe in grado di diffondere il segnale internet sulle superfici marine, senza ricorrere ai costosi collegamenti satellitari,  quanto invece di provare a capire quali scelte hanno favorito lo sviluppo di una mentalità “imprenditoriale” nel senso migliore dell’espressione, in cui si individua un problema, un’esigenza, la si studia, si mettono in evidenza i punti di forza e di debolezza, insomma si studia la realtà e si prova a cercare soluzioni che non si sarebbero mai intuite, senza lo studio attento e l’analisi delle risorse disponibili.

Come si è arrivati alla costituzione di un gruppo che per ogni anno arriva a contare tra 20 e 30 studenti?

Fidarsi dei ragazzi

Ecco le scelte più importanti: innanzitutto non si è trattato dell’iniziativa di un unico docente particolarmente interessato al tipo di attività, o anche di un gruppo,  ma della consapevole decisione dell’istituzione scolastica, a partire dal dirigente e del suo staff ma anche del direttore dei servizi,  con tanto di delibere degli organi collegiali che hanno riconosciuto la valenza di un’idea: fidarsi dei ragazzi, contare sulle loro abilità, trasformarle consapevolmente in competenze che poi rapidamente sono andate ben oltre la capacità della scuola stessa di poterle controllare.

Disponibile tutta la tecnologia presente all’interno della scuola

Una scelta di questo genere ha messo a disposizione dei ragazzi tutta la tecnologia disponibile all’interno della scuola, consentendo loro di poter mettere le mani dentro i computer, comprendere come sono fatti, come funzionano, secondo i più sani principi dell’apprendere facendo.

 E i risultati si sono visti subito perché i ragazzi del gruppo ricerca e sviluppo hanno trasferito alla scuola stessa  le loro competenze, potenziate dalla confidenza con il mondo digitale che li contraddistingue anche se in misura non uniforme. E così oltre alle applicazioni da utilizzare per rispondere alle sollecitazioni di concorsi sul tipo di Startupper Academy, ecco che i ragazzi di Ricerca e Sviluppo sono diventati lo strumento operativo per il miglioramento dei sistemi installati nella scuola, con lo studio di modalità organizzative per la gestione del sistema personalizzato di accesso alla rete, per quella delle applicazioni per lo studio e così via.

Un’attenta valutazione degli eventuali rischi

Queste attività sono confluite in diversi progetti di PCTO.

Certo, una scelta di questo genere deve coniugarsi con un’attenta valutazione degli eventuali rischi ma l’esperienza ci ha insegnato che gli allievi che hanno chiesto di far parte del gruppo di ricerca e sviluppo sono fortemente motivati per lo studio e legati all’istituzione scolastica da un senso di appartenenza molto vivo.

La frequentazione del gruppo di ricerca e sviluppo ha consentito loro di maturare abilità e competenze che sarebbe stato difficile acquisire altrove in maniera così libera e gratuita come soltanto l’istituzione scolastica può offrire.

Conclusioni

Sono i ragazzi ad essere il motivo dell’esistenza della scuola: riuscire a far sì che la sentano propria fino ad impegnarsi a migliorarla anche nel suo funzionamento ritengo che sia un notevole risultato per una piccola istituzione scolastica come il Liceo di Ceccano.

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati