L’emergenza “coronavirus” che si è abbattuta con virulenza nella nostra penisola ha comportato nel mondo della scuola un vero tsunami. E così il Governo ha dovuto fare di necessità virtù e accelerare su investimenti e sviluppo della Scuola digitale.
Decreto Cura Italia e Scuola
Il Decreto Legge Cura Italia “recante misure di potenziamento del servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”, appena varato dal Governo Conte 2, contiene tra l’altro alcune misure economiche che riguardano proprio il Digitale nella scuola. Si tratta di somme aggiuntive per la realizzazione e l’utilizzo di “Piattaforme per la didattica a distanza” che ammontano a euro 85 milioni per l’anno 2020 e che vanno a incrementare il Fondo per l’innovazione digitale e la didattica laboratoriale già previsto con la “Buona Scuola” (al comma 62).
I nuovi fondi per la scuola
Nel dettaglio si tratta di somme destinate per
- 10 milioni di euro, a consentire alle istituzioni scolastiche statali di dotarsi immediatamente di piattaforme e di strumenti digitali utili per l’apprendimento a distanza, o di potenziare quelli già in dotazione, nel rispetto dei criteri di accessibilità per le persone con disabilità;
- per 70 milioni di euro, a mettere a disposizione degli studenti meno abbienti, in comodato d’uso, dispositivi digitali individuali per la fruizione delle piattaforme per la didattica a distanza, nonché per la necessaria connettività di rete;
- e per 5 milioni di euro, a formare il personale scolastico sulle metodologie e le tecniche per la didattica a distanza.
- Per queste finalità il Decreto autorizza il Ministero dell’Istruzione ad attingere anche ai 40 milioni di euro annui stanziati dalla “Buona Scuola” (comma 125) per l’attuazione del Piano nazionale di formazione e per la realizzazione delle attività formative.
- Infine, limitatamente all’anno scolastico 2019/2020, al fine di assicurare anche nelle scuole dell’infanzia, nelle scuole primarie e nelle scuole secondarie di primo grado la funzionalità della strumentazione informatica, nonché per il supporto all’utilizzo delle piattaforme di didattica a distanza, queste istituzioni scolastiche sono autorizzate, in deroga alla normativa vigente, a sottoscrivere contratti con assistenti tecnici (massimo mille unità) sino al termine delle attività didattiche. Il fondo assegnato è di ulteriori 9,3 milioni di euro.
Come verranno distribuiti questi fondi? Il Ministero dell’istruzione che ha in carico tali finanziamenti li distribuirà nelle istituzioni scolastiche, tenuto conto della distribuzione per reddito nella relativa regione e del numero di studenti di ciascuna. Ma non bisognerà aspettare che i finanziamenti arrivino al Ministero competente. Il Ministero dell’istruzione è autorizzato ad anticipare alle istituzioni scolastiche le somme assegnate dal decreto, nel limite delle risorse iscritte in Bilancio. Le scuole statali potranno acquistare così le piattaforme e i dispositivi secondo le tradizionali procedure di acquisto e anche in deroga alle disposizioni del d.lgs. 18 aprile 2016, n. 50 (Codice dei contratti pubblici).
Fin qui la parte relativa ai fondi previsti per lo sviluppo del digitale nella scuola in questo tormentato inizio d’anno 2020 e che aprono un nuovo scenario per quanto riguarda la capacità delle scuole di “produrre” didattica digitale.
Il supporto del Miur alla scuola digitale
Il Ministero dell’Istruzione nel frattempo si è dato molto da fare emanando note e disposizioni per attivare tutte le scuole a effettuare didattica a distanza tramite i supporti e le metodologie del digitale. In particolare, con la nota n. 368 del 13 marzo 2020 sulla Didattica a distanza, il MI – Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali – ha informato le scuole, visto il protrarsi della situazione di sospensione delle attività didattiche in presenza, delle importanti iniziative che il Ministero dell’Istruzione ha attuato, anche con la partecipazione dell’Indire e di partner digitali che hanno attive collaborazioni con il Ministero, per favorire e aumentare il ricorso alla didattica a distanza e per tutelare il diritto all’istruzione.
Nel pieno rispetto dell’autonomia didattica delle scuole e venendo incontro alle iniziative dei docenti che si stanno prodigando generosamente e con gli strumenti in loro possesso per sviluppare ambienti e didattica digitale, dal 2 marzo 2020 scorso è stata allestita, sul sito web istituzionale del Ministero dell’Istruzione, una sezione dedicata alla Didattica a distanza al link, un vero e proprio “ambiente di lavoro” per supportare le scuole che vogliono attivare forme di didattica a distanza nel periodo di chiusura legato all’emergenza coronavirus. Nel dettaglio, si tratta di piattaforme gratuite realizzate appositamente per le scuole che permettono agli insegnanti di gestire le attività di classe a distanza attraverso qualsiasi computer o dispositivo mobile; strumenti di cooperazione; scambio di buone pratiche e gemellaggi fra scuole; webinar di formazione; contenuti multimediali per lo studio.
Attraverso due call pubbliche, il Miur ha invitato tutti i produttori di software e hardware a rendere disponibili, a titolo gratuito, i loro strumenti per la didattica a distanza, richiedendo agli stessi il rispetto di specifici requisiti e standard tecnici, anche ai fini della tutela della Privacy. E alcune aziende del settore, anche importanti, si sono fatte avanti sia per generosità sia perché attirate dalla possibilità di sviluppare nuovi clienti. A ciò si aggiungono i “Materiali multimediali”, contenuti didattici utili per l’approfondimento delle discipline curricolari che gli insegnanti e i loro studenti possono consultare e scaricare, a cura di partner come Rai Cultura, Treccani e Reggio Children e uno spazio che sarà alimentato con materiali di approfondimento e altre iniziative segnalate da scuole e da altri attori. In poco tempo a causa di questa emergenza, la scuola e il Miur hanno dovuto “correre ai ripari” e hanno aperto/ri-scoperto un mondo, quello del digitale, che era rimasto fin qui confinato nell’ambito della buona volontà dei docenti e delle singole iniziative di qualche illuminato funzionario ministeriale. Le iniziative già in atto, come quella lanciata da Indire in accordo con il Ministero, che mette a disposizione dei dirigenti scolastici e dei docenti che ne fanno richiesta, l’esperienza maturata dalle reti di scuole del Movimento «Avanguardie educative» e del Movimento «Piccole Scuole» hanno ricevuto da questa situazione un nuovo e deciso impulso.
Un’altra importante nota è stata emanata dal Ministero dell’Istruzione il 17 marzo e fornisce le prime indicazioni operative alle istituzioni scolastiche per le attività didattiche a distanza andando finalmente oltre la logica dell’adempimento e della quantificazione e facendo tesoro di ciò che le istituzioni scolastiche, attraverso la loro attività e lo scambio continuo delle migliori pratiche, stanno facendo con l’apporto anche di soggetti specializzati esterni. La nota precisa, tra l’altro, cosa si intende per “didattica a distanza”, la questione della privacy, la progettazione delle attività, l’attenzione agli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, la valutazione delle attività didattiche a distanza.
“Facere de necessitate virtutem”, è proprio il caso di dirlo!