Il Covid-19 ha dimostrato che alcune abitudini che consideravamo impossibili da sradicare in tempi brevi possono essere cambiate con la tecnologia e portare con sé nuovi benefici, personali e sociali.
Innanzitutto, il forte impatto sulla vita quotidiana dell’attuale situazione di emergenza sanitaria ha fatto emergere con forza la necessità di dare una nuova interpretazione all’innovazione tecnologica. La trasformazione digitale ha subito una profonda accelerazione. La scuola ha dato prova di una forte resilienza, sperimentando soluzioni inedite. Lo smart working ha concesso a un gran numero di persone di continuare a svolgere le proprie mansioni, in modo diverso ma non meno efficiente.
Robot e AI in aiuto nella crisi
Il digitale viene in nostro soccorso fornendoci, ancora una volta, gli strumenti per affrontare sfide cruciali. Molti esempi vengono dalla robotica e dal settore dell’intelligenza artificiale. Robot che sterilizzano gli ambienti mediante luce ultravioletta, che forniscono assistenza ai pazienti riducendo al minimo il contatto tra le persone negli ospedali, o ancora in giro per le strade, ad assicurare il rispetto del distanziamento sociale. È questo il caso di Spot, il cane robot di Boston Dynamics, protagonista della fase 2 nella città di Singapore: il suo compito è pattugliare le zone verdi trasmettendo un messaggio registrato per ricordare ai passanti di mantenere la distanza di sicurezza l’uno dall’altro.
Gli algoritmi di intelligenza artificiale diventano preziosi alleati per rilevare nuovi focolai, per identificare chi non indossa la mascherina sui mezzi pubblici, per misurare la temperatura corporea, per rendere le diagnosi più affidabili. Sistemi di cloud computing, capaci di elaborare dati in modo più efficiente, potrebbero accelerare lo sviluppo di un vaccino per il virus, mentre applicazioni di contact tracing potrebbero contenere la diffusione del contagio.
Tecnologie per la sostenibilità e la solidarietà
È importante accrescere la consapevolezza nei cittadini e avvicinare soprattutto i più giovani a questioni cruciali per lo sviluppo sostenibile. In questa fase la Fondazione Mondo Digitale ha rinnovato la collaborazione con Microsoft Italia dando vita a un’iniziativa di formazione a distanza nell’ambito del progetto Ambizione Italia per la scuola: nuove opportunità di formazione su materie STEAM rivolte a diverse fasce di età, con l’aggiunta di una sezione interamente dedicata all’intelligenza artificiale. Vere e proprie aule virtuali in cui si incontrano gruppi di studenti, ma anche docenti, genitori e adulti interessati all’uso consapevole e divertente della tecnologia.
Grazie ai “laboratori a distanza” un gruppo di studenti dell’istituto d’istruzione superiore Guglielmo Marconi di Nocera Inferiore (Salerno) si è appassionato alle possibilità connesse all’intelligenza artificiale e, in particolare, al funzionamento di un chatbot in grado di simulare una conversazione con un essere umano. Così, con la complicità del loro insegnante Giovanni D’Ambrosio, i ragazzi si sono cimentati nella progettazione di un software intelligente in grado di assistere gli anziani nella spesa on line.
La tecnologia è anche un acceleratore sociale e uno strumento di solidarietà. Gli spazi del laboratorio di fabbricazione digitale della Palestra dell’Innovazione, ad esempio, sono stati protagonisti silenziosi della realizzazione di visiere protettive in pvc. A progettarle e fabbricarle Daniele Vigo, formatore e maker 21enne della Fondazione Mondo Digitale. Un progetto nato con l’obiettivo di aiutare gli operatori che lavorano in contesti ad alto rischio di contagio. Chi le ha sperimentate le ha trovate più leggere e confortevoli anche su mascherine e occhiali rispetto alle visiere in commercio.
Le iniziative contro il digital divide
L’emergenza che stiamo vivendo mostra chiaramente il legame strettissimo tra il tema della sostenibilità e quello della tecnologia. Per questo è importante rafforzare insieme fiducia nel digitale e consapevolezza dei propri diritti, grazie a strumenti usabili e accessibili, garanzia di riservatezza e protezione dei dati. Ma è indispensabile anche il potenziamento delle competenze digitali, che spesso sono talmente basse da mettere a rischio strategie vincenti. Nel nostro Paese il digital divide allontana dall’uso delle tecnologie più semplici soprattutto gli anziani, tra le categorie maggiormente a rischio anche per l’emergenza sanitaria. Secondo gli ultimi dati Istat, la maggioranza degli internauti ha ancora competenze basse per il 41,6% e di base per il 25,8%.
Proprio per questo continuiamo a coinvolgere tutti nei nostri webinar, senza distinzione di età. E per gli anziani abbiamo attivato uno sportello digitale secondo il modello di apprendimento intergenerazionale. Grazie al nostro supporto telefonico ogni giovedì over 65 si ritrovano sulla piattaforma Teams per continuare ad approfondire l’uso delle tecnologie, così come facevano in aula con il progetto Nonni su Internet.
In dieci settimane di lavoro comune, per sostenere la “scuola in famiglia” e la formazione continua, abbiamo realizzato ben 225 sessioni on line su varie piattaforme (GoToWebinar, Meet, Teams, Live Event, Webex). Hanno partecipato 1.350 studenti, 613 genitori, 4.165 docenti, 650 giovani e adulti (compresi over 65), a cui si aggiungono i 1.265 utenti che hanno preso parte a “Esperti in classe”, evento live del nuovo progetto Fattore J promosso in collaborazione con Janssen Italia.