l'analisi

Adolfo Urso al Copasir, che significa questa scelta

I cambi di nomina continuano e ora è la volta del Copasir, Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. Va a subentrare alla passata gestione Volpi Adolfo Urso, senatore di Fratelli d’Italia. Una scelta di continuità, seppure nel clima generale di riorganizzazione dell’intelligence

Pubblicato il 16 Giu 2021

Marco Santarelli

Chairman of the Research Committee IC2 Lab - Intelligence and Complexity Adjunct Professor Security by Design Expert in Network Analysis and Intelligence Chair Critical Infrastructures Conference

adolfo urso copasir

Lo scorso 9 giugno è stata scelta ufficialmente la nuova direzione del Copasir, Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, che va a subentrare alla passata gestione Volpi: Adolfo Urso, senatore di Fratelli d’Italia.

Cosa significa questa nuova elezione?

Chi è Adolfo Urso, ora al Copasir

Classe 1957 e uomo di destra, Adolfo Urso nasce a Padova da genitori siciliani, terra in cui vive durante gli anni della gioventù e della formazione. Inizia, infatti, a lavorare come giornalista nel foglio giovanile “Controcorrente” di Acireale, passando poi al Secolo d’Italia, testata ufficiale del Movimento Sociale Italiano. Come tesserato all’interno del movimento, fa parte prima del Fronte della Gioventù, per poi diventare uno dei leader della corrente Proposta d’Italia. Come giornalista ha una carriera variegata: nei primi anni Novanta è vicedirettore del quotidiano di Napoli Il Roma, poi caporedattore di L’Italia Settimanale, diretto da Marcello Veneziani, colui che ha fatto sì che il Movimento Sociale Italiano si convertisse in Alleanza Nazionale e Urso stesso nel 1995 sostiene Gianfranco Fini in merito alla fondazione di Alleanza Nazionale.

Terremoto nomine, che sta accadendo ai servizi segreti italiani

Nel frattempo, già dal 1994, e da lì per sei legislature consecutive, Urso viene eletto in parlamento alla Camera nel quadro dell’alleanza di centro-destra con a capo Forza Italia. Oltre ad Alleanza Nazionale, ha anche partecipato al Popolo della Libertà.

I temi a cui si è dedicato Urso come uomo politico sono stati la tutela dell’interesse nazionale italiano nel contesto marittimo, su cui ha presentato anche delle leggi, commercio estero, di cui ha avuto delega da viceministro dal 2001 al 2006 e dal 2008 al 2011, energia nucleare e sua reintroduzione in Italia, sicurezza nazionale e geopolitica. In merito a questi ultimi, Urso dal 2007 è presidente e fondatore della Fondazione FareFuturo, che si occupa proprio di sicurezza e geopolitica con un pool di esperti, accademici e politici senza distinzione di schieramento.

Da uomo politico a imprenditore, dopo la caduta del governo Berlusconi IV nel 2011, Urso si è dedicato a una società di consulenza per l’internazionalizzazione delle imprese, la Italy World Services, per poi tornare in politica nel 2015 per sostenere Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, con l’obiettivo di rilanciare la destra sociale italiana.

Dal 2018, grazie anche alla Fondazione FareFuturo, ormai affianco a Fratelli d’Italia, Urso entra in Senato proprio come membro del Copasir e a distanza di 3 anni sale al potere dello stesso Comitato.

Legge 124/2007 e Copasir

L’elezione di Adolfo Urso a presidente del Copasir segue perfettamente quanto richiesto dalla Legge 124 del 2007, secondo cui ai vertici del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica debba esserci un membro dell’opposizione parlamentare, per garantire gli equilibri necessari tra potere e intelligence.

Prima di arrivare alla scelta di Urso, gli esponenti della Lega hanno tentato di appellarsi a un precedente che ha riguardato Massimo d’Alema, per ostacolare una direzione del Copasir che rispettasse, appunto, questo diktat. D’Alema, infatti, è rimasto alla guida del Copasir nonostante il passaggio del Partito Democratico da forza di opposizione del governo Berlusconi IV a sostenitore del governo Monti nel 2011.

Sempre grazie alla Legge 124/2007, il Copasir, già COPACO, insieme agli altri servizi, ha subito un rinnovamento importante: il SISDE viene sostituito dall’AISI, Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna; il SISMI dall’AISE, Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna; il CESIS dal DIS, Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza; il COPACO, appunto, dal COPASIR, Comitato Parlamentare per la sicurezza della Repubblica.

Ricordiamo che la Legge 124/2007 del 3 agosto, “Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e nuova disciplina del segreto”, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 187 del 13 agosto 2007, entrata in vigore il 12 ottobre, ampliamento e superamento della nota legge 24-10-1977 n. 801, “Istituzione e ordinamento dei servizi per la informazione e la sicurezza e disciplina del segreto di Stato”, pone per la prima volta il Presidente del Consiglio dei Ministri a capo dei servizi informativi ed è lui stesso che nomina direttore e vicedirettori delle varie agenzie e coordina le politiche dell’informazione per la sicurezza. Con la 124/2007 c’è stata una riprogettazione dell’intelligence nazionale, partendo proprio dalla sua struttura.

I servizi informativi, come detto chiamati comunemente servizi segreti, si occupano di raccogliere le informazioni che costituiscono le fondamenta delle politiche, delle strutture e delle organizzazioni del sistema Paese. Queste informazioni provengono dalle fonti informative, che possono essere aperte, chiuse, confidenziali, documentali e tecniche. Nella raccolta di queste informazioni, nel rispetto della sicurezza nazionale, vengono incrociati elementi diversi appartenenti alla società, prendendo in considerazione i legami della stessa struttura sociale.

Urso al Copasir, una scelta di continuità

Sicuramente, al di là del partito politico di appartenenza, l’ascesa ai vertici di Adolfo Urso è stata una scelta di continuità. Il senatore di Fratelli d’Italia, infatti, è stato un uomo di punta all’interno del Copasir, affiancando sia Raffaele Volpi sia Lorenzo Guerini, attuale ministro della Difesa, durante la loro presidenza. È anche grazie a lui che il Copasir ha preso sempre più forma, si è focalizzato sugli asset strategici italiani, le minacce al sistema-Paese, l’inserimento nell’economia nazionale di capitali e ambizioni politiche legate a potenze straniere, in particolare quella cinese e francese, il rapporto tra istituzioni e servizi.

Il Copasir, dopo le varie polemiche sulle attività dei servizi che si sono susseguite durante l’ultimo governo Conte, ha bisogno di riprendere le attività nel pieno delle sue facoltà e con alla guida un uomo dalla nutrita carriera politica, anche all’interno del comitato stesso, possiamo sperare in una buona riuscita.

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