Come in tanti altri ambiti, la sinergia e la cooperazione tra enti è spesso la chiave per assicurare una maggiore protezione di tutto il sistema. In questo caso, sono l’Agenzia nazionale cyber e Bankitalia a dettare una linea di difesa comune e partecipata, utilizzando il CERT istituzionale della Banca in rete con l’Agenzia, per un costante scambio di knowhow, tattiche, informazioni e procedure di prevenzione e difesa.
La via della cooperazione per difendere l’Italia
Il CERT di Bankitalia è riconosciuto come un sistema reattivo e proattivo nella difesa preventiva da attachi cyber. Sicuramente è il più giusto e logico punto di partenza, anche in vista del ruolo istituzionale della Banca.
In ogni caso, nel medio e lungo periodo si renderà probabilmente sempre più utile la necessità di istituire questo tipo di reti di cooperazione. Questo per favorire uno scambio di informazioni, procedure e tattiche rilevanti in modo tempestivo, attraverso partenariati pubblico-privati di fiducia in tutti i settori delle infrastrutture critiche.
L’Agenzia si sta accordando con i diversi attori delle infrastrutture critiche – banche, tlc, acqua, energia – e ha come obiettivo (anche del PNRR) avviare nel 2023 l’hypersoc per sistematizzare e automatizzare questo flusso di informazioni.
L’obiettivo dovrà essere la costruzione di una rete di resilienza informatica capace di difendere in modo efficiente l’Italia, l’interesse nazionale e i suoi partner strategici. Il tutto dovrebbe tener sempre in mente come primo requisito di queste pratiche i diritti dei cittadini nell’avere i propri dati personali e non gestiti in sicurezza e con le dovute precauzioni e salvaguardie.