Anonymous è (ri)salito agli onori delle cronache nelle ultime settimane per essersi scagliato con forza contro il sistema autocratico di Putin, colpendo numerosi obiettivi informatici e facendo salire il confronto bellico a un livello inaspettato.
È notizia delle ultime ore che il collettivo di hacker, se così si può chiamare, vestito con la maschera di Guy Fawkes, abbia trasmesso sulla tv russa le immagini della Guerra tenute nascoste dalla censura.
Pochi sanno da chi è composto e la recente battaglia fa credere che Anonymous sia schierato dalla parte dei giusti. Ma è davvero così?
Ucraina, hacker di tutto il mondo riuniti in soccorso: ecco le loro strategie
“Chi è” Anonymous
Anonymous è il nome che veniva dato agli utenti non registrati del sito 4chan, forum di pubblicazione e discussione di fumetti e immagini. Nasce quindi come collettivo moralizzatore all’interno del portale per trasformarsi in un vero e proprio movimento contro le ingiustizie, che, in 20 anni è divenuto sempre più preparato ed aggressivo.
Su Twitter Anonymous si descrive come una collaborazione tra hacker e attivisti appartenenti alla working class hero, senza una reale connotazione politica e senza uno schieramento di idee, ma che mira a tutelare il principio di libertà e di divulgazione della verità, contro le fake news, prendendo di mira di volta in volta Governi, istituzioni, siti internet, big companies, diffondendo in particolare i documenti segreti.
Ciò che sono è un uomo in maschera
La maschera di Guy Fawkes è il simbolo per eccellenza delle rivoluzioni dopo gli anni duemila. Il Cospiratore di fine 1500 è famoso per aver cercato di attentare al Re di Inghilterra nella congiura delle polveri. Con 36 barili di polvere da sparo cercava di far saltare in aria Re Giacomo I d’Inghilterra, senza riuscirci.
La maschera è stata poi presa come simbolo di ribellione nel graphic Novel “V per Vendetta” divenuta un film culto di James McTeigue.
Sapere chi si nasconde dietro Anonymous non è impossibile
Sapere chi si nasconde dietro Anonymous è un’impresa difficile, ma non impossibile.
Gli “hacktivist” che popolano Anonymous sono in genere giovani maschi dall’adolescenza ai primi 30 anni, che hanno la capacità di avere accesso ai sistemi informatici di grandi aziende o governativi,
Sono da tempo inseguiti dalle autorità del Regno Unito, Paesi Bassi, Spagna e Turchia e negli Stati Uniti dal 2010 in una vera e propria crociata per scoprire chi si nasconde dietro l’anonimato.
Nel 2011 Gregg Housh, un web designer di 34 anni di Boston dichiarò al Wall Street Journal che “Non esiste un gruppo, nessun sito Web. Questo è ciò che lo rende così potente ai miei occhi”. Il signor Housh ha detto aiutava Anonymous con la logistica senza però ammettere di fare parte ai tentativi di chiudere i siti Web o fare qualcosa di illegale.
Pochi sono quelli che si dichiarano attivisti o i pentiti del web e l’inesistenza di una vera e propria struttura determina la diffusione degli attacchi e la difficoltà nello scoprire gli autori.
Da Chanology a Putin, cronistoria degli attacchi di Anonymous
Il primo attacco collettivo degno di nota è stato il progetto Chanology nel 2008.
Tom Cruise pubblicò un video su YouTube nel quale descriveva la sua esperienza nella setta religiosa dei vip meglio nota come Scientology. Questo video e i toni utilizzati ricevettero un biasimo da parte della setta che decise di fare rimuovere il video da tutte le piattaforme. In tutta risposta Anonymous decise, alla ricerca della verità, di rimuovere Scientology da internet: attaccando siti web, mandando in down la rete della setta e molti portali furono inattivi per qualche tempo.
Curiosamente tra gli attacchi c’era anche l’invio coordinato di fax neri al fine di esaurire l’inchiostro delle sedi di Scientology.
Nel 2010 in piena ondata Wikileaks Gate, Anonymous decise di attaccare i siti dei sistemi di pagamento online che levarono l’appoggio al sito anti-governativo. La sola Paypal andò in down diverse volte in una settimana.
Nel 2011 un altro attacco passato alla storia: George Hotz, poco più che adolescente, riuscì a hackerare i permessi di scrittura e lettura della PS3 Sony (crackando di fatto il sistema).
Non solo Anonymous: chi sono i cyber-hacktivisti e perché crescono
Febbraio 2022, Anonymous dichiara guerra a Putin
È cosa altrettanto nota che Anonymous abbia dichiarato guerra a Putin: il 25 Febbraio 2022 Anonymous ha deciso di sequestrare e diffondere oltre 150 gb di materiale secretato del Ministero dell’Interno russo e del Ministero della Difesa. Inoltre è riuscito a modificare il sistema di tracciamento di navigazione russo permettendo la tracciabilità dello yatch personale di Putin e di alcuni oligarchi russi.
Oltre alle operazioni di hacking complesse è curioso quanto fatto da Anonymous contro le attività russe e contro i colossi Google Maps e Tripadvisor.
Google Maps di Alphabet Inc. e la piattaforma di ricerca viaggi Tripadvisor Inc. hanno dovuto infatti interrompere il loro servizio in Russia, Ucraina e Bielorussia impedendo agli utenti di pubblicare nuove recensioni.
Il Wall Street Journal ha dichiarato come “le sospensioni sono state effettuate in risposta a un afflusso di dichiarazioni politiche pubblicate come recensioni su aziende e destinazioni turistiche della regione, rafforzate da una campagna che ha visto attivisti filo-ucraini utilizzare le piattaforme di viaggio per cercare di comunicare con i russi parzialmente tagliati fuori dagli altri media piattaforme.”
La campagna sui social media è stata infatti promossa da Anonymous che ha incoraggiato i propri follower a visitare Google Maps, trovare un ristorante o un’altra attività commerciale in Russia e scrivere una recensione in cui spiegava “cosa sta succedendo in Ucraina”, al fine di evitare le censure tipiche della guerra di propaganda.
Il gruppo ha anche suggerito agli utenti di sfruttare i siti di recensioni per dire ai lettori russi di “Alzarsi al vostro dittatore”, portando di fatto alla paralisi dei servizi.
Conclusioni
Anonymous purtroppo, come ogni componente slegato dai canoni ordinari della società e come collettivo libero, oggi sarà osannato e appoggiato da tutti i governi occidentali che si sono mossi per condannare il conflitto in corso, per essere vituperato e perseguitato in futuro alla prima occasione utile. Per parafrasare la Bibbia “Il nemico del mio nemico è mio amico” e, come nel Cavaliere Oscuro, Anonymous non sarà l’eroe che meritavamo, ma oggi è certamente l’eroe di cui abbiamo bisogno.