La legge

Come disciplinare il metaverso prima che diventi un sistema feudale

Servirebbe un organismo sovranazionale per normare questo mondo senza territorio. Anche perché l’impatto, in caso di mancata regolazione del fenomeno, potrebbe essere devastante. Considerando che si stimano affari per 5 trilioni di miliardi di dollari entro il 2030

Pubblicato il 01 Dic 2022

Luca Sanna

Avvocato, Studium Cives

Il Metaverso vuole reinventare il mondo del lavoro

Internet e il suo sviluppo hanno attraversato il mondo prima delle cose, poi degli oggetti (il cd IoT nell’acronimo inglese) e oggi si sta spostando verso una nuova prospettiva , ancora poco definita, che prende il nome di metaverso.

Everything Facebook revealed about the Metaverse in 11 minutes

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In un intervento dello scorso 13.10.2022 al convegno “Financial regulatory and supervisory authorities facing the Metaverse” presso l’Università LUISS, il Prof. Paolo Savona, Presidente della Consob, ha voluto porre l’accento sulle difficoltà regolative di un mercato dai confini ancora incerti, che si sviluppa in modo tanto rapido quanto fluido.

Sarà questa la sfida dei nostri attuali governanti.

I pericoli di un mondo senza regole

Caroline Pham, uno dei più importanti e autorevoli membri della US Commodity Futures Trading Commission, agenzia governativa degli Stati Uniti, nel corso dell’evento EUROFI tenuto a Praga nel mese di settembre ha cercato di individuare alcune delle più cogenti problematiche in tema di metaverso.

L’impatto nel breve periodo, in caso di mancata regolazione del fenomeno, potrebbe essere devastante considerando che il volume di affari è stimato in 5 trilioni di miliardi di dollari entro il 2030: “[…] è qualcosa di più di un business reale nel mondo virtuale, è “la nostra vita futura”, che “crea una nuova dimensione della società e della comunità che si materializza come una rete di menti umane, non più operanti sulla terra” ha sostenuto la Pham.

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I cinque pilastri del metaverso

Ciò che sta succedendo a seguito della decentralizzazione cryptata del mondo reale è solo un risvolto del metaverso. Ormai all’interno di tale pianeta virtuale esistono in modo stabile almeno 5 tipi di attività che ne rappresentano i pilastri:

  • Relazioni sociali;
  • Intrattenimenti;
  • Scommesse;
  • Viaggi;
  • Shopping.

La questione delle cryptomonete è più che altro strutturale, sono gli strumenti o nativi per l’accesso al sistema – al mondo, al pianeta – oppure rappresentano un veicolo per poter raggiungere altri obiettivi: è il caso dei prestiti ipotecari, degli affitti di immobili, del finanziamento di alcuni progetti, investimenti, risparmi.

In altre parole sono gli strumenti finanziari per alimentare il mercato di ogni bene “fisico” contenuto all’interno del mondo virtuale.

Il ruolo della prevenzione e della regolazione internazionale

Alla luce di tale sviluppo il Prof. Paolo Savona ritiene che sarebbe necessario intervenire sin da subito: “[…] prevenire piuttosto che subire, innovare rispetto al correggere, come suol dirsi, quando i buoi sono scappati dalle stalle”.

Ma parlare è semplice, ed attuare però una politica preventiva o regolatoria comune è più difficile.

L’utopia di un meccanismo comune di regolazione

Ipotizzare di intervenire in un mercato caratterizzato dalla libertà attraverso organismi di regolamentazione centralizzati e statalizzati, diversi, collegati alle singole infrastrutture statali, che debbano coordinarsi tra loro per una politica comune appare uno scenario di difficile realizzazione.

Allo stesso modo appare prematuro e utopistico ipotizzare un unico e universale organismo di controllo e regolazione che possa analizzare il fenomeno e che possa cristallizzare regole comuni di comportamento.

Il Presidente della Consob ha lanciato l’ipotesi del solito tavolo internazionale, ricco di tanta buona volontà, ma nei fatti sempre molto fumoso “ […] è che se non abbiamo la stessa regolamentazione la situazione può essere difficile da gestire. Sarebbe utile organizzare una conferenza internazionale per discutere di questi temi e problemi per raggiungere un accordo internazionale”.

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Il problema della sovranità nei mondi non legati a un territorio

Prima che il Metaverso prenda realmente piede ci vorranno almeno altri 10 anni.

Lo stesso Zuckemberg, fondatore di Meta, parlando del proprio progetto imprenditoriale ha postato sui social qualche giorno fa questa dichiarazione “So che molti non sono d’accordo con questo investimento, ma ciò che posso dire è che penso si rivelerà una cosa molto importante. Le persone guarderanno indietro, tra dieci anni, parlando dell’importanza del lavoro che stiamo svolgendo.”

Solo nei prossimi anni il business legato al metaverso sarà davvero redditizio – al di là della speculazione finanziaria.

Ed in quei momenti il mondo delle istituzioni dovrà trovarsi pronto ed efficace nell’aver trovato una struttura regolatoria universale ed efficiente.

Il futuro sistema feudale

Per far ciò le soluzioni potranno essere due: la prima creare una sorta di organismo sovranazionale, con poteri sanzionatori e di polizia, che possa intervenire nelle storture del sistema prevenendo e perseguendo eventuali contegni illeciti oppure, la seconda soluzione, affidarsi ai singoli creatori di Metaverso (allo Zuckenberg di turno) affinché questi, proprietario della infrastruttura, intervenga per far cessare i singoli atti illeciti.

Come nel medioevo ci si affidava ai signori latifondisti perché potevano avere il controllo sul mondo feudale, allo stesso tempo – se non si vuole creare un organismo universale di controllo – ci si dovrà affidare ai signori della tecnologia confidando nella loro neutralità e nella loro prontezza di intervento, sperando che il regnante del mondo virtuale possa concedere l’estradizione nel mondo reale del criminale di turno.

Conclusioni

Manca un decennio prima che il metaverso incida nella vita quotidiana dei cittadini e nel frattempo nessun governo sta davvero pensando a come affrontare il problema in maniera globale.

La stessa Unione Europea dovrebbe agire come organismo unico in rappresentanza dei 27 stati per disciplinare il fenomeno. Il pericolo è che, senza la creazione di super organismi sovranazionali, saremo travolti così come per l’avvento dei social e ci rivolgeremo ai fondatori delle piattaforme come fossero grandi capi di stato stranieri affinché intercedano per eliminare quel tipo di comportamento illecito in un territorio in cui non abbiamo alcuna giurisdizione.

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