Stiamo per affrontare una tornata elettorale estremamente importante per il nostro Paese. All’interno di tutti i temi che naturalmente saranno trattati, è importante che nell’agenda dei partiti politici ci sia il tema della sicurezza informatica.
Stiamo vivendo un momento storico estremamente particolare per la cyber security perché da una parte abbiamo una pressione normativa con tutta la tematica del regolamento europeo in materia di trattamento dei dati personali, ma anche con tutte le normative che sono in via di emanazione da parte delle autorità nazionali e sovranazionali e che hanno nella sicurezza informatica un elemento di grandissima rilevanza. Dall’altra parte, abbiamo una pressione mediatica senza precedenti.
I media continuano a parlare di sicurezza informatica, continuano a parlare di fatti che accadono. È sotto gli occhi di tutti che i rischi stanno aumentando, la superficie di rischio sta aumentando, sta aumentando l’uso delle tecnologie, deve aumentare questo utilizzo; il nostro paese deve naturalmente continuare a crescere dal punto di vista digitale ma questo si porta dietro un rischio. Un rischio che il tema della sicurezza venga sottovalutato, e che quindi poi porti a problematiche che possono incidere non solo sulle aziende e sulle pubbliche amministrazioni in quanto entità, ma anche proprio sul cittadino.
I fatti che cominciano ad essere portati all’onore delle cronache, dimostrano i rischi che questo può determinare. E allora è importante che i partiti politici prendano atto della rilevanza del tema e che il tema venga portato a livello di discussione durante la campagna elettorale in corso e che ci sia poi un impegno per fare in modo che la tematica venga affrontata nei primi mesi e negli anni di governo a venire, per dare all’Italia una strategia complessiva sia a livello pubblico che a livello privato.
Cybersecurity, la politica se l’è dimenticata: quattro dossier urgenti