l'analisi

Digitale e cyber nelle PA, assegnata la gara Consip: gli effetti

La prima gara del PNRR, relativa alla digitalizzazione, l’innovazione e alla sicurezza nella PA, è stata aggiudicata a tre raggruppamenti temporanei di imprese. Ecco perché è un passo importante a cui ne dovranno seguire altri

Pubblicato il 24 Feb 2022

Andrea Fumagalli

Analyst Hermesbay

Marco Roberto Vecchiato

Senior consultant Hermes Bay

Golden Power

In questi giorni Consip ha comunicato che la prima gara del PNRR, relativa alla digitalizzazione, l’innovazione e alla sicurezza nella PA, è stata aggiudicata a tre raggruppamenti temporanei di imprese.

La gara Consip su innovazione, sicurezza della PA

Tra le varie Missioni del PNRR, la numero 1 punto C1 riguarda in modo specifico la digitalizzazione delle Pubbliche Amministrazioni e si pone l’obiettivo di dare un impulso decisivo al rilancio della competitività e della produttività del Sistema Paese, agendo su elementi chiave del nostro sistema economico quali la connettività per cittadini, imprese e Pubbliche Amministrazioni e la trasformazione digitale delle infrastrutture tecnologiche e dei servizi del settore pubblico. In questo scenario si colloca il pacchetto di tre gare che Consip (Concessionaria Servizi Informativi Pubblici) ha realizzato in ambito cybersecurity in attuazione del “Piano Triennale per l’Informatica nella PA 2020-2022, predisposto da Agid e licenziato dal Ministro per l’innovazione tecnologica e transizione digitale.

Il gruppo che si è aggiudicato la gara

Il primo gruppo, che ha come mandataria la società Fastweb, è composto da Fincantieri, N&C, Business Integration Partners e Consorzio Reply Public Sector. Il secondo gruppo, invece, è formato da Tim (mandataria), Leonardo, Dgs ed Engineering Ingegneria Informatica. Il terzo ed ultimo gruppo è formato invece da Vodafone come mandataria, Eurolink, Almaviva e The Italian Innovation Company.

Consip ha sottolineato che “Tutte le offerte presentate sono di elevato livello tecnico – per ciò che concerne soluzioni tecnologiche, livelli di servizio e personale addetto al supporto specialistico – ed economicamente convenienti, con risparmi sui prezzi unitari stimati per il calcolo della base d’asta del 33% (per la fornitura e manutenzione dei prodotti) e del 20% (per i servizi professionali)”.

Gli effetti della gara

In questo scenario, grazie all’aggiudicazione della gara, le Pubbliche Amministrazioni hanno 24 mesi di tempo (durata del contratto) per poter investire un capitale di ben 135 milioni per acquisire i beni e i servizi necessari per rispettare il programma stabilito nel PNRR.

I prodotti e servizi necessari per attuare la Missione del Piano sono molteplici e abbracciano una vastissima area di attività: si parte dal Security Information and Event Management (SIEM) al Secure Web Gateway (SWG), passando per il Secure Email Gateway (SEG) e il Privileged Access Management (PAM), per finire con la Database Security (DB Security), Data Loss Prevention (DLP) e Web Application Firewall (WAF). Il contratto prevede anche tutta una serie di servizi che fanno affidamento su figure altamente professionali e con consolidate esperienze per l’installazione, la configurazione e la manutenzione continuativa di tali sistemi, la ricerca di figure dedicate alla formazione e all’affiancamento per supportare le PA e il loro personale in questo percorso, oltre alla creazione di sezioni dedicate all’help desk, al supporto ai clienti e a ulteriori forme di supporto sempre più specialistico.

PNRR per innovare la PA

L’attuazione del PNRR è una strada sicuramente lunga che vedrà coinvolte alcune delle figure professionali di risalto e con comprovata competenza in materia. Gli obiettivi sono tantissimi e il Piano è, data la complessità della materia e la necessità di rapportarsi con un apparato vasto e strutturato come le PA, ancora in fase di strutturazione.

Ma già dalla prime fasi di questo percorso emerge sicuramente l’ottimo lavoro condotto fino ad ora per portare avanti con priorità e tempestività tutti i progetti dedicati al miglioramento della competitività e della resilienza delle nostre imprese.

L’applicazione degli obiettivi del PNRR non passa solo attraverso i fondi stanziati, ma è prevista anche una serie di riforme. In base alle informazioni fornite dal Servizio Studi di Camera e Senato sembrerebbe che le misure legislative necessarie saranno 53. Nove saranno adottate tramite decreti-legge, 12 con leggi delega, 1 con decreto legislativo e le rimanenti troveranno applicazione tramite leggi ordinarie.

La realizzazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è un passaggio fondamentale per l’adeguamento delle infrastrutture del nostro paese a fronte dell’innovazione tecnologica. L’evoluzione del contesto permette, infatti, di cogliere nuove opportunità che però necessitano di una efficiente pianificazione di risorse e mezzi. In un contesto così ampio e strutturato è sicuramente necessario un monitoraggio costante dei progetti in corso e di quelli che sono ancora in fase di strutturazione.

Tale monitoraggio non può prescindere dall’esperienza e dalla tempestività nel preparare le eventuali misure implementative necessarie per sfruttare le opportunità di miglioramento che il Piano mette a disposizione per i prossimi quattro anni. Si prospettano quindi anni di grande fermento e di innovazione in cui sarà necessario affidarsi a competenze consolidate in modo da poter strutturare un percorso duraturo e coerente che contempli la partecipazione attiva delle Amministrazioni.

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