In questi giorni Consip ha comunicato che la prima gara del PNRR, relativa alla digitalizzazione, l’innovazione e alla sicurezza nella PA, è stata aggiudicata a tre raggruppamenti temporanei di imprese.
La gara Consip su innovazione, sicurezza della PA
Tra le varie Missioni del PNRR, la numero 1 punto C1 riguarda in modo specifico la digitalizzazione delle Pubbliche Amministrazioni e si pone l’obiettivo di dare un impulso decisivo al rilancio della competitività e della produttività del Sistema Paese, agendo su elementi chiave del nostro sistema economico quali la connettività per cittadini, imprese e Pubbliche Amministrazioni e la trasformazione digitale delle infrastrutture tecnologiche e dei servizi del settore pubblico. In questo scenario si colloca il pacchetto di tre gare che Consip (Concessionaria Servizi Informativi Pubblici) ha realizzato in ambito cybersecurity in attuazione del “Piano Triennale per l’Informatica nella PA 2020-2022, predisposto da Agid e licenziato dal Ministro per l’innovazione tecnologica e transizione digitale.
Il gruppo che si è aggiudicato la gara
Il primo gruppo, che ha come mandataria la società Fastweb, è composto da Fincantieri, N&C, Business Integration Partners e Consorzio Reply Public Sector. Il secondo gruppo, invece, è formato da Tim (mandataria), Leonardo, Dgs ed Engineering Ingegneria Informatica. Il terzo ed ultimo gruppo è formato invece da Vodafone come mandataria, Eurolink, Almaviva e The Italian Innovation Company.
Consip ha sottolineato che “Tutte le offerte presentate sono di elevato livello tecnico – per ciò che concerne soluzioni tecnologiche, livelli di servizio e personale addetto al supporto specialistico – ed economicamente convenienti, con risparmi sui prezzi unitari stimati per il calcolo della base d’asta del 33% (per la fornitura e manutenzione dei prodotti) e del 20% (per i servizi professionali)”.
Gli effetti della gara
In questo scenario, grazie all’aggiudicazione della gara, le Pubbliche Amministrazioni hanno 24 mesi di tempo (durata del contratto) per poter investire un capitale di ben 135 milioni per acquisire i beni e i servizi necessari per rispettare il programma stabilito nel PNRR.
I prodotti e servizi necessari per attuare la Missione del Piano sono molteplici e abbracciano una vastissima area di attività: si parte dal Security Information and Event Management (SIEM) al Secure Web Gateway (SWG), passando per il Secure Email Gateway (SEG) e il Privileged Access Management (PAM), per finire con la Database Security (DB Security), Data Loss Prevention (DLP) e Web Application Firewall (WAF). Il contratto prevede anche tutta una serie di servizi che fanno affidamento su figure altamente professionali e con consolidate esperienze per l’installazione, la configurazione e la manutenzione continuativa di tali sistemi, la ricerca di figure dedicate alla formazione e all’affiancamento per supportare le PA e il loro personale in questo percorso, oltre alla creazione di sezioni dedicate all’help desk, al supporto ai clienti e a ulteriori forme di supporto sempre più specialistico.
PNRR per innovare la PA
L’attuazione del PNRR è una strada sicuramente lunga che vedrà coinvolte alcune delle figure professionali di risalto e con comprovata competenza in materia. Gli obiettivi sono tantissimi e il Piano è, data la complessità della materia e la necessità di rapportarsi con un apparato vasto e strutturato come le PA, ancora in fase di strutturazione.
Ma già dalla prime fasi di questo percorso emerge sicuramente l’ottimo lavoro condotto fino ad ora per portare avanti con priorità e tempestività tutti i progetti dedicati al miglioramento della competitività e della resilienza delle nostre imprese.
L’applicazione degli obiettivi del PNRR non passa solo attraverso i fondi stanziati, ma è prevista anche una serie di riforme. In base alle informazioni fornite dal Servizio Studi di Camera e Senato sembrerebbe che le misure legislative necessarie saranno 53. Nove saranno adottate tramite decreti-legge, 12 con leggi delega, 1 con decreto legislativo e le rimanenti troveranno applicazione tramite leggi ordinarie.
La realizzazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è un passaggio fondamentale per l’adeguamento delle infrastrutture del nostro paese a fronte dell’innovazione tecnologica. L’evoluzione del contesto permette, infatti, di cogliere nuove opportunità che però necessitano di una efficiente pianificazione di risorse e mezzi. In un contesto così ampio e strutturato è sicuramente necessario un monitoraggio costante dei progetti in corso e di quelli che sono ancora in fase di strutturazione.
Tale monitoraggio non può prescindere dall’esperienza e dalla tempestività nel preparare le eventuali misure implementative necessarie per sfruttare le opportunità di miglioramento che il Piano mette a disposizione per i prossimi quattro anni. Si prospettano quindi anni di grande fermento e di innovazione in cui sarà necessario affidarsi a competenze consolidate in modo da poter strutturare un percorso duraturo e coerente che contempli la partecipazione attiva delle Amministrazioni.
L’importanza del PNRR per il sistema Paese
Per far fronte alla situazione emergenziale l’Unione Europea ha predisposto una serie di iniziative, anche economiche, per sostenere gli Stati membri e aiutarli a fronteggiare il particolare momento storico. Una di queste è il programma Next generation Eu che prevede lo stanziamento di circa 800 miliardi di euro, da distribuire tra i Paesi membri, per incentivare in modo proattivo la ripresa e incoraggiare lo sviluppo tecnologico e culturale.
L’Italia, in quanto beneficiaria dei fondi stanziati dall’UE, si è attivata tempestivamente destinando risorse ai diversi settori individuati nel programma, tra cui vi sono anche quelli maggiormente colpiti dalla pandemia. La distribuzione delle risorse è dettagliata nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che descrive e giustifica le modalità di impiego dei fondi.
Il documento presenta inoltre un programma di riforme finalizzate in parte alla concreta attuazione del piano e in parte alla necessaria modernizzazione del Paese. Una relazione pubblicata dal Servizio Studi del parlamento riporta che il Governo valuta positivamente l’effetto del PNRR sull’economia del nostro Paese con una crescita dello 0,8%, prevedendo il tasso di crescita potenziale nell’ultimo anno del piano all’1,4%.
Il recepimento e l’attuazione del piano sono stati definiti con il decreto-legge 31 maggio 2021 n. 77 (c.d. decreto Semplificazioni) che fornisce disposizioni in ordine all’organizzazione e alla gestione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e definisce i ruoli ricoperti dalle diverse Amministrazioni coinvolte, le modalità di monitoraggio e i canali di dialogo con le Autorità europee.
Concretamente, ogni soggetto coinvolto nel piano (Ministeri e Amministrazioni sia centrali che locali) è tenuto ad attuare, per quanto di competenza, le riforme settoriali necessarie per l’attuazione delle Missioni previste dal PNRR.