social zombing

Essere cancellati da YouTube è più facile di quanto si pensi, e può essere irreversibile

Farti sparire da YouTube è più facile di quanto pensi

YouTube può decidere arbitrariamente di eliminare un canale senza preavviso e in modo irreversibile. Esistono sospensioni a tempo, limitazioni, ma la cancellazione definitiva è una cosa a cui non si pensa mai abbastanza. Ecco a cosa fare attenzione per evitare pericoli

Pubblicato il 28 Lug 2022

Gabriele Gobbo

Consulente e docente in digital marketing, divulgatore della cultura digitale

Forse non tutti sono a conoscenza del fatto che YouTube può decidere arbitrariamente di eliminare un canale senza preavviso e in modo irreversibile. Esistono sospensioni a tempo, limitazioni, ma la cancellazione definitiva è una cosa a cui non si pensa mai abbastanza.

Sappiamo che col Social Zombing veniamo attaccati attraverso le segnalazioni, anche se su YouTube esistono diverse interazioni possibili, di cui le principali sono le visualizzazioni; se qualcuno decide di regalarci migliaia di visualizzazioni non lo farà per farci felici, perché se queste diventano troppe succederanno le peggio cose possibili.

Reputazione aziendale: i pericoli peggiori del social zombing e come difendersi

Attenzione alle statistiche

Stessa cosa per i like ai video, le nuove condivisioni fra profili, i follower del canale, i commenti. Oggi si può comprare di tutto a bassissimo costo e meno costano le interazioni e peggiori sono. Con pochi dollari si comprano quintali di fake interaction, che quasi sempre sono di utenti (falsi) di nazionalità e lingua diversa dal nostro canale e dei nostri video e difficilmente le fake views attivano i sottotitoli e le traduzioni…

Quando i numeri aumentano in modo sensibile non sempre si notano, magari perché accediamo poco al nostro canale e guardiamo le statistiche ancora meno, questo è l’errore! Lo spieghiamo da diverse puntate che le analisi statistiche sono alla base della protezione dei nostri account.

Le segnalazioni dei canali, da parte di utenti prezzolati o bot automatici

Fin qui cose che abbiamo già imparato nei video precedenti, ma il vero danno irreversibile sono le segnalazioni dei canali, da parte di utenti prezzolati o bot automatici. Queste se fatte per bene portano all’eliminazione definitiva del canale, senza preavviso e soprattutto senza possibilità di interagire o contattare YouTube, perché le procedure sono criptiche e perché di solito nemmeno risponde.

Un esempio di attacco tramite segnalazioni

Qualche tempo fa un cliente mi ha contattato in quanto il suo canale YouTube aveva subito la chiusura definitiva, senza preavviso e senza nessun segnale preparatorio. Sparito e basta! Dopo qualche analisi e ricerca abbiamo capito che la motivazione era “Truffa” ma il canale era abbastanza nuovo e presentava pochi video, di nicchia e senza nessun tipo di vendita, erano infatti immagini di natura originali e riprese dal cliente stesso, in modo professionale. Va da sé che il canale sia stato vittima di un attacco tramite segnalazioni perché non risultavano le solite cose da algoritmo impazzito, come infrazioni di copyright o musiche di altri. Si trattava fra l’altro di un account del brand se non ricordo male. Non c’è stato verso di ricevere risposte da YouTube e nulla è stato possibile fare per ripristinarlo: canale chiuso e fine. Le segnalazioni per truffa sono le più efficaci e visto che spesso vengono gestite da un algoritmo; quindi, se la quantità e la qualità è buona, aggirano i sistemi automatici di verifica e, puff! account chiuso. Ovviamente per riassumere in modo estremamente semplificato.

Se assieme alle segnalazioni, l’attacco prevede anche l’invio massivo di fake like, views e follower di bassissima qualità, costanti e numerosi, la deflagrazione è quasi scontata.

Conclusioni

Magari al nostro canale ci lavoriamo da anni, lo abbiamo su tutti i materiali pubblicitari, lo usiamo come canale di contatto coi nostri clienti: la sua sparizione sarebbe un danno enorme.

Quindi il consiglio prima di chiudere è sempre lo stesso: guardiamo periodicamente le statistiche, se notiamo dei picchi e delle crescite anomale, senza un’azione di marketing in corso, dobbiamo assolutamente cercare di capire cosa sta succedendo. Oppure avvisiamo i nostri social media manager di controllare periodicamente queste eventualità. Il monitoraggio è la prima arma di difesa.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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