dipartimento innovazione

Il futuro della Sanità passa dai dati: la strategia del Governo

Procede l’evoluzione del Fascicolo sanitario elettronico. La Sanità di domani vive con e nei dati. Ma è anche, così, più vulnerabile agli attacchi cyber. Questo aspetto mette in evidenza come sia fondamentale una scelta “politica” forte, e possibilmente univoca a livello europeo

Pubblicato il 10 Mar 2023

Serafino Sorrenti

Chief Innovation Officer Presso Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per la Trasformazione Digitale

IA emozionale e bias algoritmici: nuove sfide nella salute

L’evoluzione della Sanità, dettata da nuove esigenze e dall’offerta tecnologica, ha visto la crescita di servizi online, limitando dove possibile, l’accesso dei pazienti alle strutture sanitarie solo al momento della prestazione sanitaria. Questo è possibile attraverso un lavoro coordinato tra i livelli nazionali, le Regioni e le Aziende sanitarie nel processo di progettazione e implementazione di nuovi servizi, frutto del miglioramento continuo dei processi aziendali, uniformati sul territorio regionale e nazionale.

Rapporto Clusit, per la cyber security il 2022 è stato ancora il peggiore anno di sempre: tutti i numeri

L’importanza del Fascicolo sanitario elettronico 2.0

Questo percorso ha permesso tra le varie misure anche l’avvio di una misura fondamentale come quella di realizzazione del Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0 quale punto di raccolta dei propri documenti e dati sanitari (come, ad esempio, le prescrizioni di specialistica e farmaceutica, i referti, i certificati vaccinali e le lettere dimissioni) e fruizione dei servizi sanitari online (come, ad esempio, la possibilità di prenotare, modificare la prenotazione di una prestazione sanitaria, effettuare il pagamento online del ticket, effettuare il cambio/revoca del medico).

Con il FSE 2.0 si sono valorizzate quattro direttrici d’azione fortemente interconnesse atte a:

  • Garantire servizi essenziali per un’offerta di prestazioni di sanità digitale omogenea e uniforme su tutto il territorio nazionale;
  • Uniformare i contenuti, in termini di dati e codifiche adottate, per assicurare la coerenza semantica nel produrre le informazioni che alimentano il FSE, la possibilità di impiego delle stesse nei processi di prevenzione e cura e l’interoperabilità tra organizzazioni e sistemi sanitari;
  • Rafforzare l’architettura, per realizzare una infrastruttura di FSE composita di dati e documenti clinici, capace di interoperare con i sistemi informativi in uso presso le diverse strutture sanitarie del territorio;
  • Potenziare la governance per garantire la definizione e gestione delle regole di attuazione delle tre dimensioni (servizi, contenuti, architettura), attraverso:
    • Standardizzazione delle specifiche di implementazione;
    • Validazione e qualificazione delle soluzioni software interoperabili con il FSE, che ne assicurino l’alimentazione;
    • Definizione di KPI e livelli di servizi offerti dal FSE;
    • Controllo e monitoraggio della completa e tempestiva alimentazione del FSE a ogni livello del SSN, da parte di tutte le strutture sanitarie, sia pubbliche, sia private accreditate e non accreditate, per prestazioni erogate sia in regime di SSN che privatistico.

Possiamo affermare che l’healthcare rappresenta una delle infrastrutture essenziali per uno Stato e la protezione di questo settore ha grande importanza per la sicurezza del Paese. La sanità, infatti, è stato ritenuto un settore che fornisce servizi essenziali e quindi rientra nell’ambito di applicazione della Direttiva NIS.

Per il settore sanitario, come indicato dall’art.7 del decreto di recepimento, le autorità nazionali competenti del settore sono il Ministero della salute, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano. L’allegato II specifica che tra i soggetti suscettibili di essere nominati operatori di servizi essenziali in ambito della sanità possono ritenersi compresi tutti gli ospedali e cliniche sia pubblici che privati, in quanto prestatori di servizi sanitari.

Cos’è essenziale fare quindi? Gli operatori di servizi essenziali sono tenuti ad adottare le misure tecniche e organizzative per limitare il rischio e, per il settore della sanità, è il Ministero della Salute, in coordinamento con la conferenza Stato-Regione, ad aver predisposto il documento contenente misure o istruzioni vincolanti (le quali sono state però condivise solo con gli operatori di servizi essenziali individuati). Gli organi competenti devono verificare l’applicazione di tali misure.

Domanda: il ruolo della digitalizzazione nella sanità digitale?

Risposta: Il ruolo della digitalizzazione in sanità è l’uso di soluzioni innovative riguarda l’applicazione delle tecnologie digitali a supporto dell’innovazione e rappresenta uno dei terreni più fertili dove le tecnologie possono fare la differenza del sistema sanitario per rendere più efficace l’erogazione dei servizi, snellire la comunicazione tra strutture sanitarie e cittadini, semplificare i sistemi di prenotazione e molto altro.

Un esempio, la telemedicina che consente agli operatori sanitari di assistere pazienti ovunque essi siano, migliorando la capacità di diagnosi e cura personalizzata grazie alla condivisione in sicurezza dei dati clinici attraverso piattaforme abilitanti, tra le quali ricordiamo il Fascicolo Sanitario Elettronico.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Analisi
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 3