cybersecurity aziendale

ISO 27001 e NIST CSF: migliorare la cybersicurezza con un framework integrato



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Un framework unificato per la cybersicurezza aziendale: la Prassi di Riferimento UNI integra ISO 27001 e NIST CSF, consentendo alle imprese di adottare un approccio strutturato e certificabile per una protezione più efficace contro i cyber-attacchi

Aggiornato il 31 mar 2025

Riccardo Bianconi

ispettore di Accredia

Angelo Del Giudice

funzionario tecnico di Accredia



framework cybersecurity formazione cybersecurity Identity access management

La cybersicurezza è diventata una priorità strategica per le organizzazioni di ogni settore. Con il numero crescente di minacce informatiche e la sempre maggiore attenzione delle istituzioni alla protezione dei dati, le aziende devono adottare sistemi di gestione solidi, meglio se riconosciuti a livello internazionale.

Il contesto e la necessità di un framework unificato

È in questo contesto che nasce il nuovo progetto di Prassi di Riferimento (PdR), attualmente in consultazione pubblica, promosso da Accredia in collaborazione con CINI Cybersecurity National Lab (Laboratorio Nazionale per la Cybersecurity del Consorzio Interuniversitario Nazionale Informatica), UNINFO ed altri attori istituzionali. L’obiettivo della Prassi di Riferimento è quello di fornire un documento che attui la convergenza e l’armonizzazione della UNI CEI EN ISO/IEC 27001:2024 e del NIST Cybersecurity Framework 2.0.

Questi due documenti hanno approcci e caratteristiche molto diversi e difficilmente sovrapponibili, ma possono essere integrati e consentono alle organizzazioni di adottare un metodo e un modo di operare univoci, con il beneficio di poter disporre anche di uno schema pre-normativo orientato alla certificazione volontaria e di migliorare la propria postura di cybersicurezza.

Vantaggi dell’integrazione tra ISO 27001 e NIST CSF

L’integrazione di questi due modelli rappresenta un passo significativo per le aziende che desiderano migliorare la propria resilienza digitale. La norma ISO/IEC 27001, già largamente adottata nel mondo e in Europa, fornisce un quadro normativo prescrittivo e dettagliato per la gestione della sicurezza delle informazioni. Al riguardo si ricorda che in accordo la ISO Survey 2023, le certificazioni ISO/IEC 27001 ammontano a circa 47 mila, e l’Italia è al 5° posto nel ranking mondiale con circa 3.500 mila certificati attivi.  Il NIST Cybersecurity Framework 2.0, invece, offre un approccio apparentemente flessibile, adottato da molte aziende negli Stati Uniti. La convergenza di questi due riferimenti permette di creare un sistema di gestione della sicurezza informatica più efficace e strutturato, in grado di garantire vantaggi concreti a chi lo adotta.

Approccio basato sul rischio e confronto tra i due standard

In ogni caso, entrambi i documenti hanno una visione centrata sul rischio. L’approccio della Norma ISO/IEC 27001 è, per sua natura, idoneo per sviluppare Audit di Terza Parte utili a ottenere una valutazione sulla adeguatezza ed efficacia di quelle che è stato ribattezzato C-ISMS, per come è effettivamente adottato e applicato. L’approccio NIST, non avendo “requisiti mandatori”, è maggiormente una guida interna alle organizzazioni, la cui applicazione è basata sulla sensibilità al rischio e all’esperienza delle organizzazioni. Il Framework NIST non appare idoneo per sviluppare dei confronti tra aziende diverse e in ottica di comunicazione della conformità al mercato. Infatti, manca di cuore di requisiti sistemici obbligatori, pur avendo tutti i presupposti per essere efficace.

Il C-ISMS: un modello per la gestione della cybersicurezza

Uno degli elementi chiave della PdR è la creazione di un Cyber-Information Security Management System (C-ISMS), un sistema di gestione che combina i principi della sicurezza delle informazioni con un approccio dinamico alla cybersicurezza. La forza di questo modello risiede nell’armonizzazione di due filosofie diverse ma complementari: da un lato, la ISO/IEC 27001 stabilisce requisiti chiari per la creazione, il mantenimento e il miglioramento continuo di un sistema di gestione certificabile; dall’altro, il NIST CSF offre maggiore flessibilità, permettendo alle organizzazioni di adattare le proprie strategie di cybersicurezza in base al rischio, orientato a quelle che sono ritenute le esigenze interne.

Integrare questi due approcci significa superare la dicotomia tra rigidità normativa e adattabilità, creando un sistema che garantisce la conformità ai più elevati standard di sicurezza e la capacità di rispondere in modo agile ed efficace alle minacce emergenti. Il C-ISMS fornisce una struttura metodologica per l’identificazione, la valutazione e la mitigazione dei rischi informatici, consentendo alle aziende di migliorare la propria capacità di protezione e di reazione agli attacchi cyber.

Il risultato di questa integrazione produce di fatto uno strumento potenzialmente utile a rispondere agli obblighi del Decreto Legislativo 4 settembre 2024, n. 138, che – tra le varie – pone misure di sicurezza più rigorose per le Organizzazioni operanti in settori critici previsti dalla NIS2.

PdR UNI sulla cybersicurezza: i vantaggi per le organizzazioni

L’adozione della PdR UNI sulla cybersicurezza offre numerosi benefici tangibili alle aziende. In primo luogo, consente di dimostrare maggiore affidabilità e trasparenza nei confronti di clienti, partner, fornitori e stakeholder, rafforzando la fiducia e la reputazione dell’organizzazione. La gestione dei rischi diventa più efficace grazie a un approccio strutturato che si basa sulle migliori pratiche internazionali, permettendo di prevenire incidenti informatici e di ridurre al minimo i danni in caso di violazioni.

Un altro aspetto fondamentale è l’accesso a nuove opportunità di mercato. Le aziende certificate sotto accreditamento potranno partecipare con maggiore facilità a bandi e appalti pubblici che richiedono standard elevati di sicurezza informatica. Inoltre, l’armonizzazione tra normativa europea e framework americano semplifica il processo di conformità per le organizzazioni che operano su scala globale, riducendo il rischio di dover implementare standard diversi in base al mercato di riferimento.

L’adozione della PdR porta anche a una maggiore efficienza operativa. La gestione della sicurezza informatica diventa più strutturata e meno frammentata, riducendo i costi di implementazione e mantenimento dei sistemi di protezione. Inoltre, grazie a un approccio risk-based, le aziende possono ottimizzare le risorse, concentrandosi sulle vulnerabilità più critiche e implementando controlli adeguati in modo efficiente.

Certificazione accreditata: un valore strategico

Uno degli aspetti più rilevanti della PdR è la possibilità di ottenere una certificazione sotto accreditamento, un valore aggiunto che garantisce maggiore credibilità e affidabilità al sistema di gestione adottato. L’accreditamento assicura che le certificazioni rilasciate siano effettivamente conformi agli standard internazionali, evitando valutazioni superficiali o non allineate ai criteri normativi. Scegliere un organismo di certificazione accreditato significa ottenere una garanzia oggettiva sulla qualità e l’efficacia della gestione della cybersicurezza.

Per le aziende, una certificazione accreditata rappresenta un vantaggio strategico non solo in termini di sicurezza ma anche di competitività. In un mercato in cui la fiducia è un elemento essenziale, poter dimostrare la conformità a standard elevati di sicurezza informatica diventa un elemento differenziante.

Framework cybersicurezza integrato: un’opportunità per il sistema paese e le aziende

L’introduzione di questa PdR rappresenta un’opportunità concreta per rafforzare la postura di sicurezza non solo delle singole organizzazioni, ma dell’intero Sistema Paese. In un’epoca in cui la digitalizzazione è diventata un pilastro dell’economia, garantire la protezione delle informazioni e la resilienza delle infrastrutture critiche è un obiettivo di interesse nazionale. L’adozione di un modello certificabile e accreditato consente di elevare il livello complessivo di cybersicurezza, contribuendo a costruire un ecosistema più sicuro e affidabile.

La combinazione tra UNI CEI EN ISO/IEC 27001 e NIST CSF 2.0 permette di sviluppare un approccio integrato e completo, nonché efficace per la protezione dei dati e la gestione delle minacce informatiche, contribuendo ad accrescere la cultura di sicurezza delle informazioni e cybersecurity delle stesse organizzazioni. Questo modello non solo aiuta le aziende a difendersi dagli attacchi cyber, ma favorisce anche la crescita di un mercato più solido e competitivo, in cui la sicurezza informatica diventa un asset strategico per il successo.

Adottare la PdR UNI sulla cybersicurezza significa scegliere un percorso di eccellenza e innovazione, consolidando la propria posizione in un mercato sempre più esigente in termini di protezione dei dati e resilienza digitale. Si tratta di un’opportunità imperdibile per le aziende che vogliono distinguersi per affidabilità e sicurezza, contribuendo attivamente alla creazione di un ambiente digitale più robusto e protetto.

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