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Crittografia per la cybersecurity: ecco i consigli dell’ACN



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L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale ha pubblicato una serie di documenti dal titolo “linee guida funzioni crittografiche”, al fine di favorire l’impiego della crittografia e fornire consiglio e supporto in diversi contesti crittografici, sia teorici che pratici

Pubblicato il 31 lug 2024

Marco Santarelli

Chairman of the Research Committee IC2 Lab – Intelligence and Complexity Adjunct Professor Security by Design Expert in Network Analysis and Intelligence Chair Critical Infrastructures Conference



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Seguendo le misure della Strategia nazionale di cybersicurezza e della normativa nazionale ed europea, l’ACN, l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, ha pubblicato la serie di documenti “Linee Guida Funzioni Crittografiche” allo scopo di favorire “l’impiego di crittografia, in ambito non classificato, lungo l’intero ciclo di vita dei sistemi e servizi ICT, in conformità ai principi della sicurezza e della tutela della privacy”.

Crittografia e cybersecurity: gli obiettivi delle linee guida

L’ACN, attraverso questa serie di documenti, elaborati dalla Divisione Scrutinio Tecnologico e Crittografia del Servizio Certificazione e Vigilanza dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, promuove la crittografia come strumento di cybersecurity capace di assicurare una protezione efficace e duratura nel tempo dei sistemi e dei servizi a cui viene applicata e fornisce supporto nei diversi contesti crittografici, sia teorici che pratici, con descrizione degli algoritmi più importanti e lista di algoritmi e parametri raccomandati.

L’aspetto che l’ACN ci tiene a sottolineare è che non sempre si ha la prontezza o la possibilità di sostituire l’algoritmo crittografico con un altro più adatto, per cui l’utilizzo del vecchio algoritmo porta ad un aumento della vulnerabilità del device e ad un’esposizione maggiore alle minacce cyber.

Gli aspetti approfonditi nel documento ACN

Ogni documento della serie approfondisce un aspetto specifico, ossia “Introduzione alle linee guida”, “Funzioni di hash”, “Codici di autenticazione di messaggi”, “Conversazione delle password”, “Cifrari a blocchi e modalità di funzionamento”, “Crittografia post quantum e quantistica. Preparazione alla minaccia quantistica”.

L’Agenzia vuole sensibilizzare produttori e fornitori di servizi digitali affinché sfruttino al massimo le capacità della crittografia, restando sempre aggiornati e in linea con lo sviluppo tecnologico e i progressi della ricerca scientifica, pertanto, sostituendo algoritmi ormai obsoleti perché diventati vulnerabili ai nuovi tipi di attacchi oppure perché gli stessi device sono più performanti, quindi non più adatti ad ospitarli.

I contenuti dei documenti della serie

Tutti i documenti della serie contengono una parte informativa iniziale sul meccanismo crittografico preso in esame e una descrizione degli algoritmi più usati, con i relativi riferimenti bibliografici. Nel testo si possono trovare: “riquadri informativi per ulteriori approfondimenti più tecnici o teorici; riquadri di warning per gli aspetti imprescindibili e su cui porre maggiore attenzione; riquadri relativi alla conformità o meno rispetto allo scenario post-quantum, un aspetto fondamentale da tenere a mente nell’attuale panorama della ricerca crittografica; una tabella conclusiva che indica gli algoritmi raccomandati e una lista di parametri minimi per la loro implementazione”.

Introduzione alla crittografia e alle linee Guida

Il documento “Linee Guida Funzioni Crittografiche. Introduzione alla Crittografia e alle Linee Guida” pubblicato lo scorso 11 luglio, ha lo scopo di fare una panoramica introduttiva al sistema della crittografia.

Cos’è la crittografia

Come si ricorda nel primo capitolo del documento, “Introduzione”, la crittografia è un sistema che permette di assicurare la confidenzialità dei dati trasmessi, che già nei tempi antichi, quando la maggior parte dei cifrari era di tipo alfabetico, si è resa necessaria nello scambio di informazioni in ambito militare, e dalla metà del XX secolo, con la nascita della moderna Teoria dell’Informazione, ha adottato una codifica binaria dei dati. L’ACN ha il compito di assumere iniziative idonee a valorizzare la crittografia, come la stessa pubblicazione dei documenti della serie “Linee Guida Funzioni Crittografiche”.

Nel secondo capitolo, “I concetti della crittografia”, si introducono concetti generali del sistema di codifica dei dati, nel terzo capitolo, “Crittoanalisi”, si affronta, appunto, il concetto di crittoanalisi, e nel quarto capitolo, “Le Linee Guida Funzioni Crittografiche”, viene introdotta la serie delle Linee Guida e viene suggerito come farne un buon uso.

La minaccia della crittografia quantistica

Tra le minacce a cui deve far fronte la crittografia, oggi c’è la minaccia quantistica. Nel secondo capitolo del documento “Introduzione alla Crittografia e alle Linee Guida”, si anticipa il tema che verrà poi approfondito nel documento specifico “Crittografia post quantum e quantistica. Preparazione alla minaccia quantistica”.

La tecnologia del computer quantistico, la macchina che funziona sulla base della meccanica quantistica, dall’altissimo potenziale, ma ancora limitato per ragioni costruttive, ha portato allo sviluppo di nuovi algoritmi ad hoc per il computer quantistico che metterebbero a rischio alcuni problemi della crittografia moderna. Da qui, la comunità scientifica ha elaborato due nuovi tipi di crittografia, quella post-quantum e quella quantistica.

La crittografia post-quantum riesce a resistere sia agli attacchi classici che a quelli quantistici e il NIST, National Institute of Standards and Technology, a seguito di una competizione lanciata nel 2016 per trovare degli standard post-quantum per lo scambio di chiave e per la firma digitale, nel 2022 ha presentato un algoritmo di scambio della chiave e tre algoritmi per la firma digitale, ma la ricerca di nuovi algoritmi è ancora aperta.

Le applicazioni più diffuse della crittografia quantistica

La crittografia quantistica utilizza i principi intrinseci della meccanica quantistica, come il principio di indeterminazione di Heisenberg. Tra le applicazioni più diffuse ci sono i metodi di distribuzione quantistica della chiave o QKD (Quantum Key Distribution), che usano “un cavo di fibra ottica o canali satellitari per inviare dati codificati come fotoni polarizzati e la loro sicurezza è garantita dal fatto che, grazie ai principi della fisica quantistica, cercare di ottenere illecitamente i dati in fase di scambio modifica immediatamente e irreparabilmente gli stati quantistici ad essi associati e quindi ogni intrusione malevola può essere rilevata dai legittimi interlocutori”.

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