L’anno appena iniziato e quello a venire potrebbero essere lo scenario di un attacco ibrido da parte della Russia nei confronti dell’Europa. È ciò che è emerso da un rapporto segreto del ministero della Difesa tedesco anticipato dalla testata giornalistica tedesca Bild.
Le rivelazioni del documento segreto
Nel documento si parla del piano di Putin di sferrare pesanti attacchi cyber e non solo contro l’Europa, partendo dai Paesi baltici, Estonia, Lettonia e Lituania. Qui l’intento sarebbe di smuovere le minoranze russofone per incrementare le tensioni interne, in modo che Putin possa spostare le truppe nella Russia dell’Ovest e in Bielorussia.
Una preoccupazione simile era stata già sollevata sia dall’intelligence tedesca che da quella polacca qualche tempo fa e parlava di un’offensiva russa contro l’Europa nei successivi tre o cinque anni, ma adesso pare che la Russia stia accorciando i tempi sia sul campo militare che su quello ibrido, con un picco delle tensioni a fine anno, tra ottobre e dicembre, proprio in concomitanza delle nuove elezioni americane, che vedono tra i candidati Donald Trump, notoriamente non proprio favorevole nello schierarsi con la NATO per difendere l’Europa dalla Russia.
A quanto pare, le circa 200mila nuove reclute dell’esercito russo dovrebbero essere impiegate contro l’Ucraina in primavera e lasciare spazio in estate alla guerra cyber e ibrida con l’Europa.
Dettagli del potenziale attacco ibrido della Russia
Il rapporto tedesco riportato da Bild mostra una pianificazione dettagliata dell’attacco, una “Via al conflitto”, come viene chiamata, totalmente opposta al piano di pace che sta percorrendo l’Ucraina con il suo presidente Volodymyr Zelensky e che dai cinquanta mila soldati russi impiegati nella Russia Occidentale e in Bielorussia per avviare l’attacco a settembre e a fine anno occupare l’Ucraina orientale, a cui la NATO risponderebbe con trecentomila soldati.
Le reazioni alla notizia
Dal ministero della Difesa tedesco solo la dichiarazione di un portavoce le cui parole sono state: “Fondamentalmente, posso dirvi che la valutazione di diversi scenari – anche estremamente improbabili – fa parte dell’attività militare quotidiana, soprattutto nell’addestramento”.
La Svezia, dal canto suo, già allertata giorni fa da suoi esperti di sicurezza sulla possibilità di una guerra con la Russia, tramite il ministro svedese della Protezione civile, Carl-Oskar Bohlin, aveva, invece, dichiarato che “Tutti devono prepararsi allo scenario peggiore, come una guerra con la Russia, prima che sia troppo tardi”.
Da Mosca nessun commento da parte del portavoce Dmitry Peskov, ma solo l’accusa contro la testata Bild di pubblicare solo fake news, dando implicitamente della falsa notizia anche a quella sulla futura guerra Russia-NATO.
Il Corridoio Suwalki: punto critico dell’attacco
Se la Germania parla di normale amministrazione quotidiana e la Russia di ennesime fake news, sembra, invece, più concreto il riferimento nel documento segreto a un attacco militare al corridoio di Suwalki che incrinerebbe ancora di più il rapporto tra Russia e NATO poco prima delle elezioni americane. Si tratta di “Steadfast Defender”, la più grande esercitazione NATO dai tempi della Guerra Fredda che si terrà ai confini con la Russia, nel quadrante Germania-Polonia-Baltico del Corridoio Suwalki, tra la Bielorussia e Kaliningrad e a cui parteciperanno 20.000 militari inglesi più quelli messi a disposizione dei 31 alleati e dalla Svezia. Nel documento questo stretto passaggio sembra essere il reale obiettivo di Mosca.
La posizione dell’Ucraina e il percorso verso la pace
Sul fronte ucraino, il presidente Zelensky ha dichiarato che potrebbe esserci un vertice di pace tra leader, augurandosi anche la presenza di quello cinese, alleato di Putin, a Berna, anche se i desiderata ucraini non incontrano quelli russi. Zelensky si mostra ottimista e teso alla vittoria, nonostante i combattimenti proseguano senza tregua e gli aiuti dai Paesi occidentali scarseggino sempre di più. Infatti, gli USA hanno terminato i fondi e quelli per sostenere la resistenza ucraina dal Congresso americano e europeo non vengono ancora deliberati
La risposta della NATO alla minaccia
Il segretario generale NATO Stoltenberg ha espresso la necessità di tenere alta l’allerta: “Non vediamo alcuna minaccia diretta o imminente contro alcun alleato della Nato. Certamente monitoriamo da vicino ciò che fa la Russia, abbiamo aumentato la nostra vigilanza, la nostra presenza nella parte orientale dell’Alleanza, ma l’idea è quella di prevenire un attacco”.
Certo è che l’intento di Putin di riprendersi con il tempo gli spazi dell’allora impero russo e i paesi confinanti non è stato mai tenuto nascosto dal leader russo, tant’è che dal suo discorso alla conferenza sulla sicurezza globale del 2007, la Russia ha incrementato i rapporti con Georgia, Ucraina e Kazakistan e da qui “l’intervento a fianco degli indipendentisti dell’Ossezia del sud, in chiave anti-georgiana (2008), l’annessione della Crimea (2014), l’aiuto militare per sedare proteste di piazza in Kazakistan, su richiesta del presidente kazako (gennaio 2022, poco prima dell’avvio delle operazioni in Ucraina)”.
Conclusioni
Mosca non ha necessariamente bisogno di schierare carri armati e militari, come ben sappiamo, ma può abilmente servirsi di altre armi, come la destabilizzazione, per colpire duramente, ed è quello che sembra voler fare nei confronti della NATO.