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Metriche DORA: una guida strategica per la cybersecurity nei processi DevOps



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L’integrazione delle metriche DORA nei processi DevOps migliora la reattività e la sicurezza delle software house. Approcci come la riduzione dei batch e il monitoraggio avanzato aiutano le aziende a mitigare i rischi e ad aumentare l’affidabilità dei sistemi

Pubblicato il 17 feb 2025

Riccardo Sanna

Head of DevOps Cloud Solution Consulting Europe, OpenText



metriche DORA – devops

Negli scorsi mesi si è sentito parlare molto del Regolamento DORA nell’ambito della sicurezza finanziaria, ma nel settore tecnologico questo acronimo viene utilizzato anche in riferimento alle metriche DevOps Research and Assessment.

Metriche Dora: ecco a cosa servono

Tali indicatori offrono parametri oggettivi per valutare le performance dei team di sviluppo e favorire il miglioramento continuo dei prodotti software. Inoltre, analizzare e monitorare frequentemente queste metriche, insieme alla qualità e alla puntualità delle delivery, permette ai team di ottimizzare il proprio lavoro, accelerare i processi di release e garantire maggiore stabilità e affidabilità dei software.

I team DevOps possono dunque puntare a miglioramenti costanti applicando le metriche DORA, che fungono da guida strategica verso l’eccellenza operativa. Monitorare e perfezionare regolarmente questi aspetti contribuisce a ottimizzare i processi di software delivery e a ottenere risultati aziendali migliori. Inoltre, questo approccio favorisce una collaborazione più stretta fra i team di sviluppo e test, garantendo la realizzazione di software di qualità elevata e migliorando l’efficienza complessiva.

Perché queste metriche sono importanti

Le ragioni della loro rilevanza nel contesto dello sviluppo di applicazioni software a livello aziendale sono molteplici e coinvolgono aspetti diversi.

Valutazione del livello di maturità dei processi

Le metriche DORA rappresentano uno standard consolidato per valutare la maturità e le performance dei processi DevOps, offrendo un’efficace panoramica su quanto rapidamente un team riesca a rispondere ai cambiamenti. Queste metriche forniscono inoltre dati utili sul tempo medio necessario per distribuire il codice, la frequenza delle iterazioni e i tassi di fallimento. Analizzandole, le aziende e i team stessi possono individuare aree critiche da migliorare e stabilire obiettivi realistici basati sui risultati attuali, favorendo un percorso di crescita continua.

Frequenza delle implementazioni

Le organizzazioni possono mitigare i rischi e ricevere feedback più rapidamente grazie a distribuzioni di codice più frequenti e di dimensioni ridotte. La loro frequenza, che rappresenta il numero medio di aggiornamenti del codice effettuati giornalmente in un determinato ambiente, è un indicatore chiave delle capacità del team di sviluppo in termini di velocità, competenza e automazione: aumentare questa frequenza permette iterazioni più veloci, una maggiore adattabilità ai cambiamenti e la possibilità di effettuare implementazioni su richiesta. Questo approccio non solo migliora l’efficienza operativa, ma aumenta anche la reattività dei team nei confronti delle esigenze del mercato e dell’organizzazione.

Tempi di attuazione delle modifiche

Questa metrica quantifica il tempo medio necessario per passare dal commit del codice alla sua distribuzione, fornendo una visione chiara della velocità operativa, della complessità del codice stesso e della capacità del team DevOps di rispondere ai cambiamenti. Ridurre questo intervallo di tempo permette di accelerare la delivery ai clienti e all’organizzazione, migliorando sia il time-to-market che il time-to-value. Interventi come l’ottimizzazione delle revisioni del codice, l’aumento dell’automazione e la semplificazione delle procedure di distribuzione contribuiscono in modo significativo a ridurre i tempi di rilascio, migliorando al contempo l’efficienza globale dei processi.

Tasso di fallimento delle modifiche

Il quarto indicatore valuta la percentuale di implementazioni che provocano fallimenti in fase di produzione: un basso Change Failure Rate (CFR) indica processi di distribuzione del software solidi e affidabili. Per raggiungere questo obiettivo, è fondamentale migliorare i test, rafforzare la garanzia di qualità e ottimizzare le pratiche di monitoraggio. In questo modo, il team si potrà concentrare meglio sulla riduzione dei fallimenti.

Tempi di ripristino del servizio

È essenziale, per i team DevOps, monitorare il tempo necessario per ripristinare il servizio dopo un’interruzione o un incidente. Ridurre al minimo il tempo di ripristino non solo limita i tempi di inattività, ma migliora anche l’affidabilità complessiva del sistema. Per raggiungere questo obiettivo, due elementi chiave sono l’implementazione di processi di risposta efficaci e la capacità di sfruttare l’automazione.

Come migliorare le metriche DORA

Le metriche DORA possono essere migliorate e adattate combinando accorgimenti tecnici, cambiamenti culturali e abbracciando un approccio volto alla generale ottimizzazione dei processi. In questo modo, le aziende potranno migliorare la collaborazione e la delivery dei software di qualità in modo efficiente, continuando a usufruire di vantaggi costanti.

  • Automazione completa: le pipeline di Integrazione Continua (CI) e Deployment Continuo (CD) dovrebbero essere automatizzate, consentendo così una riduzione del carico di lavoro associato a distribuzioni più frequenti e minimizzando il rischio di errori umani nell’integrazione e distribuzione del codice. L’automazione porterebbe inoltre benefici anche ad altre aree, tra cui i test e il monitoraggio.
  • Stabilire il controllo delle versioni e la collaborazione: il controllo delle versioni consente di tenere traccia delle modifiche, di gestire i conflitti e di mantenere un codice base pulito. Utilizzare un sistema di controllo delle versioni come Git per la gestione del codice favorisce inoltre la collaborazione attraverso pull request, revisioni del codice e repository condivisi.
  • Ridurre le dimensioni dei batch: le aziende dovrebbero suddividere i task più grandi in altri più piccoli e gestibili, consentendo distribuzioni più frequenti e di dimensioni ridotte, secondo un approccio che rende le modifiche al codice più semplici da revisionare, testare e distribuire. Rilasci frequenti e più contenuti contribuiscono a migliorare le metriche DORA e ad aumentare l’efficienza complessiva. Inoltre, lavorare su batch più piccoli facilita l’integrazione delle pratiche di sicurezza nel processo di sviluppo, permettendo valutazioni di sicurezza regolari e una rapida gestione delle vulnerabilità.
  • Monitorare e osservare: le organizzazioni dovrebbero implementare strumenti avanzati di monitoraggio e osservabilità per tenere sotto controllo le prestazioni delle applicazioni, gli errori e l’utilizzo delle risorse in tutto il portafoglio applicativo. La raccolta di dati attraverso metriche e log è fondamentale per identificare colli di bottiglia e risolvere rapidamente i problemi; inoltre le informazioni raccolte contribuiscono a garantire la conformità agli standard e alle normative di settore, migliorando l’affidabilità e la sicurezza delle applicazioni.
  • Favorire una cultura dell’apprendimento: l’ultimo passo fondamentale è creare cicli di feedback tra i team sviluppo, test e operation, al fine di analizzare gli errori e migliorare continuamente i processi. È altrettanto importante rivedere regolarmente le metriche e condividere le informazioni raccolte tra i team per favorire una vera e propria cultura basata sull’apprendimento: fornire una formazione adeguata è infatti essenziale per migliorare le competenze, incentivando la sperimentazione, l’apprendimento dagli errori e la condivisione della conoscenza all’interno dell’azienda.

In tale contesto, va tenuto presente che il miglioramento delle metriche DORA è un processo continuo e costante: valutare regolarmente le pratiche aziendali e adattarle in base ai dati e ai feedback raccolti è dunque essenziale.

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