cybersicurezza

NIS 2: strategie di conformità con le piattaforme “what if”



Indirizzo copiato

Le piattaforme “what-if” permettono alle organizzazioni di soddisfare i requisiti della direttiva NIS 2, simulando eventi di crisi e rafforzando i piani di sicurezza e continuità operativa con soluzioni basate su dati concreti

Pubblicato il 12 dic 2024

Tommaso Diddi

analista Hermes Bay

Luisa Franchina

Presidente Associazione Italiana esperti in Infrastrutture Critiche



cyber sicurezza e appalti PA (1)

Prevedere l’imprevedibile: è questa la sfida delle organizzazioni in un mondo sempre più interconnesso e vulnerabile alle minacce digitali. Le piattaforme “what-if”, così denominate per la loro capacità di rispondere alla domanda “Cosa accadrebbe se…?”, si pongono al crocevia tra innovazione tecnologica e pianificazione strategica.

Si dimostrano, quindi, essenziali per supportare la conformità alle disposizioni degli articoli 24 e 25 del decreto legislativo n. 138/2024, che recepisce la Direttiva NIS2, permettendo di soddisfare gli obblighi di gestione del rischio e comunicazione degli incidenti in modo strutturato, proattivo ed efficiente.

Cosa sono le piattaforme what-if

Le piattaforme “what-if” sono sistemi software avanzati progettati per simulare e analizzare scenari ipotetici, con l’obiettivo di supportare decisioni basate su dati concreti. Il loro funzionamento si basa su modelli virtuali che riproducono ambienti reali, integrando variabili e dati rilevanti per generare previsioni accurate e valutare l’impatto di diversi eventi.

Queste piattaforme si differenziano da strumenti di analisi tradizionali per la loro capacità predittiva: non si limitano a descrivere il passato o il presente, ma esplorano il futuro, consentendo agli utenti di valutare le conseguenze di azioni o eventi ipotetici prima che accadano.

Piattaforme what-if: strumenti avanzati per situazioni complesse

Le piattaforme offrono strumenti avanzati per affrontare situazioni complesse, simulando eventi specifici come attacchi informatici o disastri naturali. Questo consente di identificare vulnerabilità e proporre soluzioni mirate. Attraverso la modellazione di dati, aiutano a valutare i rischi operativi e finanziari, fornendo informazioni essenziali per ottimizzare le decisioni strategiche, dalla gestione delle risorse alla pianificazione degli investimenti. Inoltre, supportano la continuità operativa, testando piani di emergenza per garantire la resilienza aziendale, e migliorano il monitoraggio in tempo reale, integrandosi con i sistemi di sicurezza per prevenire e gestire minacce imminenti.

In quali ambiti le piattaforme what-if sono decisive

L’articolo 24 del decreto definisce le misure che gli operatori di servizi essenziali e i fornitori di servizi digitali devono adottare per garantire la sicurezza delle reti e dei sistemi informativi. In particolare, le piattaforme “what-if” possono essere decisive nei seguenti ambiti:

Comma 1

  • Individuazione e analisi dei rischi operativi: grazie alla capacità di modellare scenari ipotetici, queste piattaforme consentono di simulare eventi specifici, come attacchi informatici, guasti tecnici o interruzioni di servizio. Attraverso queste simulazioni, le organizzazioni possono identificare vulnerabilità critiche nei loro sistemi, analizzare l’impatto di potenziali minacce e sviluppare una mappatura dettagliata dei rischi operativi.
  • Adozione di misure di mitigazione: le piattaforme permettono di testare l’efficacia di soluzioni tecniche e organizzative prima di implementarle, garantendo che le misure adottate siano ottimizzate per ridurre i rischi identificati. Questo approccio consente un uso più efficiente delle risorse e una maggiore protezione delle infrastrutture critiche.

Comma 2

  • Monitoraggio e rilevamento di eventi anomali: integrando funzioni di monitoraggio avanzato, le piattaforme “what-if” migliorano la capacità di individuare comportamenti anomali o minacce in tempo reale. Analizzando i dati provenienti da reti e sistemi, queste tecnologie forniscono avvisi tempestivi che permettono di anticipare eventi critici.
  • Risposta e mitigazione degli incidenti: attraverso la simulazione di scenari di crisi, le piattaforme aiutano a pianificare e testare strategie di risposta a incidenti informatici, riducendo al minimo i tempi di reazione e l’impatto operativo. Questi test permettono di affinare i protocolli di intervento, garantendo un approccio coordinato ed efficace.
  • Continuità operativa e gestione delle crisi: le piattaforme verificano e ottimizzano i piani di continuità operativa, simulando situazioni di emergenza come interruzioni della rete o disastri naturali. Questo assicura che le organizzazioni possano mantenere i servizi essenziali anche durante eventi critici, migliorando la resilienza complessiva.
  • Sicurezza della supply chain: simulando scenari che coinvolgono fornitori e partner esterni, le piattaforme identificano i rischi associati alla catena di fornitura. Ciò consente di sviluppare strategie per ridurre le dipendenze critiche e garantire la sicurezza dei servizi lungo tutta la catena del valore.

Definizione dei criteri per classificare un incidente come significativo

L’articolo 25, al comma 4, definisce i criteri per classificare un incidente come significativo, stabilendo che un incidente è considerato tale se ha causato, o è in grado di causare, una grave perturbazione operativa dei servizi o perdite finanziarie per il soggetto interessato, oppure se ha avuto ripercussioni, o è idoneo a provocarle, su altre persone fisiche o giuridiche, causando perdite materiali o immateriali considerevoli.

Il supporto delle piattaforme what-if

Le piattaforme “what-if” supportano efficacemente la gestione di tali incidenti, fornendo strumenti avanzati per simulare scenari complessi e valutare l’impatto potenziale degli eventi e consentendo una corretta classificazione della loro gravità. Ogni simulazione viene registrata e analizzata in modo dettagliato, creando una base di dati consultabile che aiuta a determinare se gli incidenti soddisfano i requisiti di significatività stabiliti dalla normativa. Questa documentazione si rivela cruciale per rispondere tempestivamente e con precisione agli obblighi di comunicazione previsti, riducendo il margine di errore nella valutazione dell’incidente.Ciò assicura che gli organi competenti ricevano le informazioni necessarie con rapidità ed esattezza, contribuendo a una gestione più efficace e proattiva delle crisi.

In un contesto normativo esigente e un panorama di minacce in evoluzione, le piattaforme “what-if” rappresentano un alleato indispensabile per le organizzazioni, agevolando la conformità alle normative e rafforzando la resilienza operativa, la gestione del rischio e la capacità di risposta agli incidenti. Investire in queste tecnologie significa non solo rispettare le normative, ma anche proteggere le infrastrutture critiche e i servizi essenziali, garantendo così sicurezza, continuità e trasparenza.

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 4