Gli importi disponibili alla cybersecurity nell’attuale testo di Legge di Bilancio 2023, 420 milioni di euro in due Fondi dal 2023 al 2025, sono insufficienti per il raggiungimento degli obiettivi che si prefigge la strategia nazionale in materia cyber sicurezza.
Non è chiaro se queste somme siano state stabilite sulla base di una effettiva valutazione dei fabbisogni, che ritengo a questo punto non corretta, oppure se si tratti di disponibilità limitate a monte dal governo.
https://www.cybersecurity360.it/cybersecurity-nazionale/strategia-nazionale-di-cybersicurezza-ecco-gli-obiettivi-da-raggiungere-entro-il-2026-per-la-resilienza-del-paese/
Perché 420 milioni di euro alla cyber non possono bastare
L’attuazione di un piano strategico nazionale ambizioso come quello annunciato dal Governo necessita ben altri stanziamenti; tutto questo pur considerando i 623 milioni del Pnrr sul tema.
Non è evidentemente chiara la centralità del tema sicurezza cibernetica a chi ci governa. In gioco vi è la sovranità nazionale e pretendere che gli apparati di stato deputati alla attuazione della strategia di difesa cibernetica possano operare con queste disponibilità è a mio giudizio errato.
Questa è una fase cruciale per il paese e per l’Agenzia che sappiamo essere partita in ritardo di decenni rispetto a strutture simili di altri stati. Per questo motivo sarebbe stato auspicabile un’iniezione significativa di capitali utili a colmare il ritardo ed a consentire di mantener fede a tutti gli impegni presi.
Le cifre che leggo non sono adeguate agli scopi, né al contesto attuale. Il fatto poi che gli importi siano crescenti non deve trarci in inganno, proprio nei primi anni dovrebbero essere concentrati gli sforzi maggiori anche grazie ad un più incisivo sostegno economico da parte del governo.