l’intervento

Cerrina Feroni, “Il dossieraggio è devianza diffusa”, ecco come affrontarla



Indirizzo copiato

Interviene su Agendadigitale.eu il vice presidente del Garante privacy sul caso accesso abusivo a importanti banche date istituzionali. Sintomo di un problema diffuso, che mina i nostri diritti. Va affrontato con azioni immediate da una parte e sistemiche dall’altra. Ecco quali

Pubblicato il 30 ott 2024

Ginevra Cerrina Feroni

Professore Ordinario di Diritto Costituzionale Italiano e Comparato nel Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Firenze, Vice Presidente del Garante per la protezione dei dati personali



data breach (1)

Nel teorizzare il concetto di “normalizzazione della devianza”, la sociologa statunitense Diane Vaughan ha definito il processo per cui una pratica, chiaramente non sicura, viene considerata normale se non causa immediatamente una catastrofe nei seguenti termini: “un lungo periodo di incubazione [prima del disastro finale] con segnali di allarme precoci che sono stati mal interpretati, ignorati o mancati del tutto”[1].

L’esempio originale citato da Vaughan è quello del celebre disastro del 1986 del Challenger, in cui l’omonimo space shuttle si è disintegrato nel giro di appena 73 secondi dal lancio dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral, in Florida, a oltre 14.000 metri di quota, causando la morte di ben 7 persone a bordo. L’epilogo tragico, fatale di questa vicenda è il risultato di importanti carenze culturali, strutturali e organizzative della NASA che hanno portato a tollerare prassi pericolose – e rischi che altrove sarebbero stati considerati inaccettabili e prontamente prevenuti.

Accesso illecito a banche dati pubbliche: fenomeno radicato

I numerosi episodi di dossieraggio ossia accesso illecito alle nostre più importanti banche dati, pubbliche e private, di cui stiamo leggendo in questi ultimi giorni e mesi nelle cronache è sintomatico di un atteggiamento diffuso e radicato nel dibattito pubblico, culturale e giuridico: la diffidenza, la banalizzazione, la derubricazione del diritto fondamentale alla protezione dei dati personali quale ostacolo burocratico, impedimento all’innovazione, puro formalismo, tecnicismo per pochi addetti ai lavori.

Partecipare a questo tipo di narrativa comporta tuttavia la normalizzazione di una devianza diffusa, ossia la convinzione che la protezione dati personali non sia un valore da proteggere in via sistemica e continuativa per tutelare i diritti e le libertà costituzionali di ogni cittadino e, di conseguenza, la sua esclusione dall’agenda pubblica e dal raggio d’azione degli interventi politici e amministrativi a lungo termine, salvo doversi rendere conto della sua importanza soltanto a fronte di gravi episodi come quelli in commento oggi.

Un mercato di dati

Pur essendo ancora prematuro formulare giudizi conclusivi sulla vicenda “dossieraggio”, se le notizie apparse in questi giorni fossero confermate ci troveremmo di fronte a un vero e proprio “mercato smisurato di dati personali” che coinvolge cittadini e figure istituzionali, compromettendo seriamente i fondamenti del nostro ordinamento democratico.

La presenza di un tale “mercato” di dati personali esfiltrati dalle più grandi banche dati minerebbe le fondamenta del nostro ordinamento democratico, con due principali implicazioni.

Ne deriverebbe infatti una violazione sistematica di diversi diritti e libertà fondamentali, tra cui la riservatezza, la segretezza della corrispondenza e, chiaramente, la protezione dei dati personali di cittadini e rappresentanti pubblici.

Inoltre, entra in gioco l’enorme questione di carattere pubblico riguardante la tutela dello Stato e l’integrità delle sue Istituzioni. Si apprende, infatti, che l’attività di cosiddetto “dossieraggio” potrebbe aver interessato diversi parlamentari e il Presidente del Senato.

Da questa vicenda possiamo trarre un insegnamento fondamentale: la protezione dei dati personali e la sicurezza informatica sono, prima di tutto, questioni di natura umana e di rilevanza costituzionale che toccano e possono scuotere le fondamenta della democrazia.

La rilevanza democratica della vicenda

Difendere i dati personali e le infrastrutture dove sono trattati e conservati è, va ricordato, un valore di portata costituzionale, un interesse a beneficio di tutti. Non è mai stata, né è ora, una questione solo tecnica riservata agli “addetti ai lavori”, bensì un tema di regolazione del potere e di tutela dell’ordinamento democratico. Nell’epoca odierna dobbiamo essere più consapevoli che il potere risiede dove si trovano le informazioni: è necessario proteggere queste ultime per controllare efficacemente l’esercizio del primo.

Come affrontare il problema

La normalizzazione di questa devianza può essere arrestata, attuando misure immediate e di lungo termine per prevenire nuovi episodi di “dossieraggio”. Nel corso degli anni l’Autorità Garante ha già fornito numerose indicazioni per la protezione dei dati personali contenuti nelle grandi banche dati, suggerendo diverse misure di sicurezza tecniche e organizzative e, soprattutto, il periodico monitoraggio della loro efficacia.

Tra le misure consigliate vi sono sistemi di allerta efficaci che rilevino anomalie negli accessi e nelle operazioni, contribuendo a scoprire vulnerabilità potenzialmente sistemiche.

Evitare la duplicazione di banche dati, inoltre, limita il perimetro di vulnerabilità a cui esse sono esposte.

Prevenire violazioni analoghe a quelle recenti, o ai casi di Striano o del bancario che ha visionato i conti corrente di diversi politici, non solo è un’esigenza irrinunciabile, ma un obiettivo conseguibile a lungo termine, a condizione di iniziare a comprendere il valore nevralgico che la protezione dei dati personali riveste per la tenuta del sistema democratico.

  • Emerge l’urgenza di agire con interventi e investimenti mirati per rafforzare la consapevolezza sul tema e innalzare la sicurezza delle infrastrutture e dei sistemi dove sono trattati e conservati i dati personali di ciascuno di noi.
  • Sarà anche necessario supportare le pubbliche amministrazioni in questo processo, consentendo loro di interiorizzare, soprattutto a livello applicativo, i principi e le regole di protezione dati e cybersecurity, arrestando la normalizzazione di devianze diffuse nella gestione dei dati.

Occorre un cambiamento culturale verso una consapevolezza più profonda della centralità della protezione dei dati nel costituzionalismo odierno. Si tratta di un diritto fondamentale sancito dagli articoli 16 TFUE e 8 CDFUE, la cui tutela richiede un rafforzamento delle Autorità di vigilanza.

L’auspicio è che, prima di un nuovo “disastro finale” nei termini di Vaughan, si comprenda l’urgenza di interventi strutturali che diano la giusta rilevanza alla protezione dei dati personali per la tutela dei diritti e delle libertà fondamentali degli individui e per la tenuta dell’assetto democratico.

Note


[1] Vaughan, Diane (January 4, 2016). The Challenger Launch Decision: Risky Technology, Culture, and Deviance at NASA, Enlarged Edition. University of Chicago Press. pp. 30–1. ISBN 978-0-226-34696-0.

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Social
Analisi
Video
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 3