L’attenzione delle Autorità europee e mondiali verso Google Analitycs e le pratiche aggressive di raccolta dei dati degli utenti da parte dei social network – TikTok in primis – è sintomo di un contrasto sempre più aperto in tema di uso dei dati degli utenti, che può sfociare in una guerra industriale apertamente e dichiarata.
In particolare, sta salendo sempre più al centro dell’attenzione dei Garanti privacy il trasferimento in Cina dei dati degli utenti TikTok.
Ma se Cia e NSA – come è ormai noto – possono accedere ai dati dei soggetti profilati mediante cookies di navigazione e profilazione, non dovrebbe stupire che situazioni analoghe possano verificarsi anche con Pechino.
Ultimo in ordine di tempo ad alzare le antenne sulle pratiche aggressive di TikTok è l’Australia.
TikTok & C, in ballo c’è la nostra libertà: in quanto Europa, in quanto persone
Il report di Internet 2.0 e l’inchiesta del Guardian
Il sito theguardian.com riporta gli esiti di un report effettuato dalla società di cybersecurity Internet 2.0 sui dati raccolti da TikTok in Australia.
Secondo il co-Ceo di Internet 2.0, Robert Potter, il social cinese raccoglierebbe molti più dati di quanto non sia necessario.
Non solo: sarebbe anche molto aggressivo nella richiesta di consenso all’impiego di dati nel caso in cui l’utente lo abbia negato nelle impostazioni.
Per impostazione predefinita, TikTok Australia può raccogliere elenchi di contatti degli utenti, accedere a calendari, scansionare dischi rigidi (inclusi quelli esterni) e geolocalizzare i dispositivi su base oraria.
Chiaro, quindi, che questo modo di operare abbia la raccolta dati come finalità e che l’esigenza di ottenere il consenso a trattarli sia molto importante per il social.
Secondo il report di Internet 2.0, la problematica più seria riguarderebbe i dispositivi che utilizzano Android, che non limita le informazioni che una app può richiedere all’utente, come invece avviene per iOS.
Il perno del contendere
La problematica più rilevante, in ogni caso, è quella relativa al trasferimento dei dati in Cina.
TikTok appartiene alla società cinese ByteDance, con sede a Pechino; il fondatore è Zhang Yiming.
La società ha sempre negato che i dati dei suoi utenti possano essere in qualche modo accessibili alle autorità cinesi, salvo che con le ordinarie procedure di richiesta dati che qualunque Stato può attivare (ad esempio per ’’accertamento di reati commessi nel web).
ByteDance ha addirittura bollato come “disinformazione” le notizie per cui TikTok avrebbe praticato della censura su contenuti ritenuti non in linea con la politica estera cinese ed in materia di tutela dei diritti umani.
Internet 2.0, in ogni caso, ha verificato che nel corso dell’impiego di TikTok in Australia i dati venivano trasferiti anche in Cina, precisando però di poter affermare con certezza solo di aver registrato una connessione con server situati nel Pese del Dragone.
TikTok Australia, peraltro, non ha negato la circostanza, spiegandola con la necessità di trasferire dati a pochi soggetti per finalità strettamente operative e negando con forza il trasferimento di dati al Governo cinese.
La situazione in Italia e in Europa
TikTok viene costantemente monitorato nei Paesi in cui è in vigore il Regolamento UE 16/679, ossia il GDPR, soprattutto perché l’età media dei suoi utenti è molto bassa e perché il social non ha dimostrato di impiegare un sistema affidabile per verificare se l’utente è maggiorenne o meno.
Per questa ragione e per le pratiche piuttosto aggressive nel cercare di ottenere i dati degli utenti, il social cinese è attenzionato in modo specifico dalle Autorità garanti per il trattamento dei dati europee.
Il 7 luglio 2022 Garante italiano ha emanato un provvedimento urgente di blocco della privacy policy che TikTok voleva adottare dal 13 luglio 2022 e che ha, poi, ritirato, sotto la concreta minaccia di una pesante sanzione economica.
Da ricordare che la startup statunitense ClearView Ai è stata sanzionata dal Garante italiano per 20 milioni di euro (faceva webscraping indiscriminato trattando illecitamente milioni di immagini di utenti senza consenso o altra base giuridica valida) e che un provvedimento analogo è stato recentemente “replicato” dall’omologo greco del Garante: TikTok poteva subire una sanzione analoga se non avesse fatto marcia indietro per tempo.
Conclusioni
I dati sono il petrolio della nostra epoca ed è noto che per il petrolio – ed oggi per il gas naturale – sono state combattute le due guerre dell’Iraq: inevitabile, quindi, che il tema sia oggetto di contrasti e di politiche commerciali molto aggressive da parte dei maggiori players.