le FAQ

Il Data Act ridefinisce la sovranità informativa UE: i chiarimenti



Indirizzo copiato

Il 6 settembre, la Commissione Europea ha pubblicato le FAQ sul Data Act, chiarendo gli obblighi di condivisione dei dati tra enti pubblici e privati. Il regolamento bilancia privacy e economia digitale, sollevando questioni su sovranità informativa, interazioni con il GDPR e impatti su PMI e diritti fondamentali

Pubblicato il 13 set 2024

Francesca Niola

Fellow – ISLC, Università degli Studi di Milano



Shutterstock_2471100161 (1)

Il 6 settembre la Commissione Europea ha diffuso il documento contenente le FAQ sul Data Act, che fornisce risposte dettagliate sui principali aspetti del regolamento europeo recentemente approvato.

Questo documento chiarisce gli obblighi relativi alla condivisione dei dati tra soggetti pubblici e privati, affrontando temi cruciali come la protezione della privacy, l’accesso ai dati in situazioni di emergenza e il ruolo delle piccole e medie imprese. Soprattutto, la lettura delle risposte, stimola alcune riflessioni.

Il Data Act e la trasformazione del concetto di sovranità informativa

Il Data Act inaugura una fase normativa che mira a disciplinare l’accesso e la condivisione dei dati, intendendoli non più come risorsa esclusivamente privatistica ma come bene strategico per l’economia europea.

Questa regolamentazione solleva questioni di grande rilevanza costituzionale, in quanto pone in tensione il diritto di proprietà intellettuale e il diritto alla privacy, con le libertà economiche e l’interesse pubblico alla condivisione dei dati. La pretesa di armonizzare l’accesso ai dati su scala europea, infatti, non può ignorare il delicato equilibrio tra la protezione dei diritti fondamentali e l’inevitabile interferenza dello Stato nell’ambito delle libertà economiche e della sovranità digitale. Questo regolamento, pertanto, opera una trasformazione del concetto di sovranità informativa, costringendo gli ordinamenti giuridici nazionali a confrontarsi con una realtà in cui il valore strategico dei dati travalica i confini territoriali e giuridici degli Stati, sollecitando nuove riflessioni sul rapporto tra autorità pubbliche e attori privati.

In tale contesto, il Data Act investe profondamente anche il piano delle garanzie costituzionali, introducendo un paradigma che, sebbene teso all’efficienza del mercato unico digitale, potrebbe potenzialmente minare i principi di autodeterminazione informativa dei cittadini e l’autonomia decisionale degli Stati membri.

Data Act: un nuovo approccio alla gestione e condivisione dei dati

Il Data Act introduce un nuovo approccio alla gestione e condivisione dei dati, che pur non essendo esplicitamente focalizzato sui dati personali, incide inevitabilmente sulla tutela della privacy e dei diritti fondamentali, in particolare nel delicato equilibrio tra accesso ai dati e protezione degli individui. Sebbene la normativa sia principalmente orientata alla regolamentazione dei dati non personali, è innegabile che molte delle informazioni generate da dispositivi connessi (come smartphone, elettrodomestici e sensori IoT) contengano dati sensibili.

L’interazione tra Data Act, Gdpr e Carta dei diritti fondamentali dell’Ue

In questo contesto, diviene cruciale esaminare come il Data Act interagisca con il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) e, più in generale, con il diritto alla privacy sancito dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea (articoli 7 e 8). Come spiegato dalle Faq.

Il cuore del problema risiede nel bilanciamento tra l’interesse pubblico alla condivisione dei dati e la salvaguardia del diritto alla privacy. Da un lato, il Data Act facilita la circolazione dei dati per promuovere l’innovazione e l’efficienza economica. Dall’altro, introduce nuove problematiche legate all’autodeterminazione informativa, poiché la condivisione obbligatoria dei dati tra soggetti privati e pubblici potrebbe interferire con il controllo che gli individui esercitano sulle proprie informazioni personali.

Un’analisi critica di questo equilibrio evidenzia potenziali conflitti tra il diritto alla privacy e l’interesse pubblico. In particolare, il rischio che la trasparenza e la portabilità dei dati possano trasformarsi in una vulnerabilità per la tutela dei diritti individuali è reale.

Se non correttamente gestito, l’obbligo di condivisione dei dati potrebbe compromettere l’essenza stessa del diritto alla privacy, come già rilevato in precedenti casi della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, come nel caso Schrems che ha sottolineato l’importanza della protezione dei dati nella dimensione transnazionale.

Il Data Act e la sovranità digitale

Il Data Act rappresenta un passo fondamentale nella ridefinizione della sovranità digitale all’interno dell’Unione Europea.

La gestione dei dati, tradizionalmente considerata una questione economica o tecnologica, assume qui una valenza eminentemente politica e costituzionale. Attraverso il Data Act, l’Unione Europea cerca di sottrarre la dipendenza da giganti tecnologici extraeuropei, come quelli statunitensi, ridefinendo il concetto stesso di sovranità nazionale in ambito digitale. Il regolamento impone agli Stati membri e alle aziende di armonizzare le proprie normative e procedure sull’accesso ai dati, e impone una gestione condivisa di queste risorse, ridisegnando il confine tra il controllo nazionale e il potere sovranazionale dell’Unione.

La capacità di uno Stato di gestire e controllare i propri dati è ormai considerata una dimensione imprescindibile della sovranità statale.

Il Data Act, tuttavia, ridefinisce tale controllo, riconoscendo che i dati generati all’interno dei confini di uno Stato possono essere utilizzati da altri Stati membri o dalle istituzioni europee in circostanze eccezionali, come emergenze sanitarie o catastrofi naturali. In questo contesto, sorgono inevitabilmente questioni costituzionali: fino a che punto l’Unione Europea può legittimamente vincolare gli Stati membri a condividere dati sensibili con altre autorità pubbliche? Quali limiti devono essere imposti per preservare l’autonomia decisionale degli Stati nella gestione di informazioni cruciali per la sicurezza nazionale?

Maggiore efficienza a scapito della privacy?

Questa dimensione emergenziale evidenzia una tensione tra la necessità di una gestione rapida ed efficiente delle crisi e la salvaguardia dei diritti fondamentali e della sovranità nazionale. L’obbligo di condividere dati in situazioni di emergenza solleva il timore che, in nome di una maggiore efficienza, si possano compromettere i principi costituzionali di tutela della privacy e della libertà informativa. Inoltre, l’accesso ai dati da parte delle autorità pubbliche deve essere soggetto a controlli rigorosi per evitare un uso improprio delle informazioni raccolte, proteggendo così i cittadini da eventuali abusi.

Un’analisi critica di tali dinamiche evidenzia il rischio di uno sbilanciamento tra potere statale e protezione dei cittadini. Se da un lato il Data Act mira a garantire un accesso equo e trasparente ai dati, dall’altro la sua applicazione, soprattutto in contesti di emergenza, potrebbe potenzialmente portare a una compressione dei diritti individuali. La necessità di preservare la sicurezza nazionale non deve infatti legittimare una cessione incontrollata di sovranità digitale, che rischierebbe di esporre i cittadini a un controllo statale eccessivo o a interferenze da parte di altre autorità sovranazionali.

Data Act e l’equilibrio tra interessi pubblici e privati

Il Data Act affronta una questione cruciale nel contesto della governance dei dati: l’equilibrio tra gli interessi privati delle grandi aziende che detengono vasti volumi di dati e il pubblico interesse a un accesso equo e non discriminatorio a tali risorse. Le imprese private, in particolare le grandi piattaforme digitali, tendono a considerare i dati come una risorsa proprietaria, da sfruttare a scopi commerciali.

Tuttavia, come spiegano le FAQ, la normativa europea mira a trasformare i dati, soprattutto quelli generati dall’interazione con i consumatori, in un bene condiviso e accessibile. Questo ridisegna i confini tra proprietà privata e risorsa pubblica, sollevando questioni costituzionali sulla protezione della libertà economica e la regolamentazione pubblica di risorse essenziali.

Un accesso più equo ai dati per le PMI ma resta il rischio abusi

Sul piano economico e giuridico, il Data Act cerca di favorire un accesso più equo ai dati, in particolare per le piccole e medie imprese (PMI), che spesso si trovano in una posizione di svantaggio rispetto ai giganti del settore. L’imposizione di regole chiare e trasparenti per la condivisione dei dati, sotto termini “equi, ragionevoli e non discriminatori”, cerca di prevenire abusi di posizione dominante. Tuttavia, spiegano le FAQ, resta il timore che i grandi attori del mercato, avendo maggiori risorse e capacità di negoziazione, possano trovare modi per aggirare queste regole, consolidando ulteriormente il loro potere.

Dal punto di vista critico, il Data Act solleva interrogativi importanti: garantisce davvero l’equità o rischia di perpetuare una redistribuzione squilibrata del potere informativo? Sebbene le PMI siano formalmente protette da clausole contrattuali abusive, la loro capacità di competere con le piattaforme dominanti resta limitata, soprattutto quando la raccolta e l’uso dei dati sono essenziali per l’innovazione e la crescita. Le norme sulla portabilità dei dati e la prevenzione del “vendor lock-in”, ad esempio, sono strumenti preziosi, ma potrebbero non essere sufficienti a riequilibrare il potere tra le grandi piattaforme e le PMI, soprattutto in settori dove l’accesso ai dati è una leva cruciale per il successo economico.

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 4